Farmaci per ora non si cambia di Bruno Ghibaudi

Per il ministero non c'è fretta: «Eventuali modifiche si studieranno solo a febbraio» Per il ministero non c'è fretta: «Eventuali modifiche si studieranno solo a febbraio» Farmaci, per ora non si (ambia E la Garavaglia incontra i giudici ROMA. Non ci saranno cambiamenti nel nuovo prontuario fino al 31 gennaio prossimo. Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri e membro della Commissione Unica del Farmaco, è stato categorico: «Se qualche cambiamento dovrà esserci, diventerà operativo solo all' inizio di febbraio, e cioè dopo che la Cuf avrà avuto l'opportunità di valutare l'intero quadro delle richieste e gli errori o le sviste da correggere. Quelli messi in risalto finora sono solo dei falsi problemi, diventati tali solo per fatti strumentali. Nella prima riunione, fissata per il 12 gennaio, la Cuf si occuperà non soltanto dei vaccini forniti gratuitamente nelle strutture pubbliche ma anche dei farmaci che sono sul doppio binario farmacia-ospedale, come gli emoderivati, i farmaci per i talassemici e l'Azt per i malati di Aids. Affermare che in farmacia il farmaco per l'emofilico non c'è non risponde al vero, perché fino al 15 gennaio il farmacista era obbligato a distribuirlo. La Cuf valuterà se le strutture pubbliche sono pronte a distribuire questi farmaci, altrimenti si potrà concedere un altro mese di proroga». Quindi aggiunge: «Il vero problema è un altro. Il fattore ottavo, necessario agli emofilici, costa 7.100.000 lire e su questa cifra il farmacista ricava 1.750.000 lire». Garattini spiega poi che fin dalla riunione di oggi la Cuf si occuperà dei farmaci che per errori strumentali sono finiti in una fascia impropria. Non si tratta di uno spostamento di fascia per centinaia di farmaci, come è stato detto da più parti, ma soltanto di un errata corrige. «Riorganizzare oltre 13.000 confezioni in pochi giorni comporta sicuramente qualche errore. Quindi quache prodotto della fascia C andrà nella fascia A e viceversa. Non si tratta però di farmaci ma solo di qualche confezione». In mattinata il ministro Maria Pia Garavaglia aveva riparlato della «ricetta d'emergenza» della durata di sei mesi, un'idea da lei elaborata fin dal mese scorso con il direttore generale della programmazione sanitaria: «Si tratta di una ricetta per le patologie croniche e per malati che assumono costantemente gli stessi medicinali. Con questa ricetta il paziente evita di pagare 5 mila lire ogni volta che deve ottenere due confezioni dei suoi farmaci abituali. Mi pare che la proposta sia stata accolta con soddisfazione». Non da tutti, però. Garattini commenta: «Non riesco a capire cosa voglia dire ricetta d'emergenza. Per il diabetico emergenza può essere la mancanza di insulina. Ma chi soffre di questo male si ricorderà certamente di andare a fare la ricetta per non rimanere senza farmaco. E' un problema che è stato gonfiato». Critiche in casa e apprezzamenti all'estero. Lunedì scorso a Bruxelles Riccardo Peressich, direttore generale del settore Industria dell'Unione Europea, ha espresso apprezzamento per la manovra di riorganizzazione del prontuario attuata in Italia e si è felicitato con la Garavaglia perché l'Italia è stato il primo e per ora unico Paese a recepire la direttiva comunitaria. Ieri mattina il ministro è stato ascoltato come teste alla Procura di Roma dal sostituto procuratore Pietro Giordano in merito all'inchiesta sulla classificazione dei farmaci e alle diffide presentate dalla Farmindustria, che ha attaccato duramente la classificazione operata dalla Cuf. «Ai fini dell'inchiesta è stato un colloquio molto utile - si è limitato a commentare Giordano -. Il ministro ha risposto con garbo, duttilità e signorilità, producendo molti documenti». Adesso Giordano dovrà verificare se all'entrata in vigore del nuovo provvedimento si siano verificati reati contro la pubblica amministrazione e di aggiotaggio, attraverso l'alterazione fraudolenta del prezzo di alcuni farmaci. Intanto Angelo Magrini, presidente dell'Associazione Politrasfusi, continua lo sciopero della fame per ottenere una modifica della riclassificazione dei farmaci. Chiede cioè che i salvavita-emoderivati siano sottratti alla fascia H, che comprende farmaci erogati solo negli ospedali, che a volte distano molti chilometri da questi pazienti, e vengano riportati in farmacia. Bruno Ghibaudi

Persone citate: Angelo Magrini, Garattini, Garavaglia, Maria Pia Garavaglia, Pietro Giordano, Riccardo Peressich, Silvio Garattini

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Roma