Conversione a Buckingham Palace di Fabio Galvano

10 La duchessa di Kent: ho meditato per anni, amici anglicani pregate per me Conversione a Buckingham Palme Catherine si fa cattolica LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Inghilterra sobbalza: la duchessa di Kent diventa cattolici. E' il primo membro della famiglia reale a lasciare la Chiesa anglicana in tempi recenti e, scartabellando fra i polverosi volumi della storia, forse anche da quando il Bill of Righls del 1688 e l'Act of Settlement del 1700 codificarono il molo del sovrano come supremo governatore della Chiesa d'Inghilterra. Ma non ci sarebbe, nella scelta della duchessa, alcun elemento polemico legato all'attuale dibattito sul sacerdozio femminile, responsabile di una continua migrazione. «E' una questione strettamente privata, senza alcuna implicazione costituzionale», ha precisato un comunicato diramato ieri sera da St. James's Palace. Prova ne sia che persino l'arcivescovo di Canterbury ha dato il suo placet. Ad accoglierla nella religione di Roma sarà, venerdì, il cardinale Basii Hume, nel corso di una cerimonia privata, lontano dagli occhi inquisitori delle telecamere. «E' stata una decisione personale, frutto di un esame di coscienza che dura da anni», ha detto un portavoce. La regina Elisabetta è stata a lungo consultata, poi informata della decisione. E, nelle settimane scorse, anche il primo ministro Major e il ministro dell'Interno Howard sono stati avvertiti. Nessuna sorpresa, quindi; e la duchessa - 60 anni, ben nota al pubblico internazionale perché è lei a premiare i vincitori di Wimbledon - non smentisce in questa occasione il carattere dolce e accomodante che ne ha fatto, negli anni, uno dei più amati membri della famiglia reale. Si sforza, infatti, di evitare polemiche. «La duchessa - ha detto il suo portavoce - non ha che rispetto e gratitudine per il sostegno spirituale che la Chiesa d'Inghilterra le ha dato nel corso degli anni. Spera anzi che i suoi numerosi amici anglicani comprendano la sua decisione e continuino a sostenerla con le loro preghiere». Le conseguenze costituzionali saranno minime. Suo marito, il duca di Kent, non perderà il diritto alla corona - è 18° in ordine di successione - che si dissipa ogni qualvolta un membro della famiglia reale sposa una cattolica; la conversione, infatti, è avvenuta dopo il matrimonio. In ogni caso quella linea di successione si era già spenta quando nell'88 suo figlio, il conte di St. Andrews, aveva sposato una cattolica canadese, Sylvana Tomaselli. Gli arcivescovi di Canterbury e di York hanno descritto quella della duchessa di Kent come «una decisione di una devota cristiana in un viaggio spirituale». «Tali viaggi - hanno aggiunto sovente portano l'individuo attraverso i confini che purtroppo separano ancora la famiglia cristiana, e il traffico è a doppio senso. I rapporti fra la Chiesa d'Inghilterra e la Chiesa Cattolica sono diventati, in anni recenti, più calorosi e più cooperativi che mai. La duchessa manterrà il suo posto speciale nei nostri cuori». «Dobbiamo rispettare la coscienza di una persona», ha fatto eco il cardinale Hume: «So che la duchessa riconosce il suo grande debito verso la Chiesa d'Inghilterra, per la quale mantiene un genuino affetto. Nel corso degli anni, però, si è molto avvicinata alla cattedrale di Westminster e so che sarà calorosamente accolta dalla comunità cattolica». Fabio Galvano La duchessa di Kent [FOTO REUTER]

Persone citate: Andrews, Basii Hume, Elisabetta, Palme Catherine, Tomaselli

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Roma