Il finanziere: gestivo io i conti in Lussemburgo. Tangenti sanità, Garofano torna in cella Cusani: quei 40 miliardi sono miei di S. Marzolla

Il finanziere: gestivo io i conti in Lussemburgo. Tangenti sanità, Garofano torna in cella Il finanziere: gestivo io i conti in Lussemburgo. Tangenti sanità, Garofano torna in cella Cuscini: quei 40 miliardi sono miei Larini attacca Reviglio, «ha dato soldi a psi e pei» MELANO. E finalmente, in aula, si udì la voce dell'imputato. Sergio Cusani ha riconosciuto la «pertinenza» di due conti nella banca del Lussemburgo su cui sono stati depositati circa 40 miliardi (dei 90 provenienti dallo Ior). Oltre a quella di Cusani, anche la voce inedita di Silvano Larini, l'architetto-postino (di tangenti) per conto di Craxi, che accusa Reviglio: «Non sapeva nel dettaglio ma era informato del meccanismo. Quando stava per scadere il secondo mandato diede dei soldi al psi ed al pei e non fu riconfermato nell'incarico». Sergio Cragnotti, presidente della Lazio ed ex amministratore delegato di Enimont, inguaia Lorenzo Necci, attuale presidente delle Ferrovie, per una «tangente» di 5 miliardi pagata dalla Tpl alla Montedison. In aula lite Di Pietro-Tarantola sulla questione lussemburghese: la corte non accetta le carte del pm e farà una rogatoria per conto proprio. S. Marzolla e F. Potetti A PAG. 5

Luoghi citati: Lazio, Lussemburgo