Sci, sulle piste si parla inglese

Sci, sulle piste si parla inglese Il boom di turisti stranieri Sci, sulle piste si parla inglese Operazione rientro, ultima tappa. Da oggi tutti in città: riprende la vita di sempre. Ieri pomeriggio, a malincuore, centinaia di torinesi hanno lasciato le località sciistiche del torinese - «miracolate» da quasi un metro di neve - per tornare in ufficio o a scuola. La maggior parte degli automobilisti ha scelto una partenza intelligente. La coda-fobia li ha convinti a mettersi in viaggio fin dalle prime ore del pomeriggio. Nonostante in Val di Susa splendesse un magnifico sole (era la prima giornata di bel tempo dopo 48 ore di neve) i villeggianti hanno lasciato alberghi e seconde case già nella mattinata. Una scelta che ha dato buoni risultati: «Traffico intenso, ma scorrevole, nessun incidente grave», così ieri la polizia stradale liquidava l'operazione-rientro. Tempo di bilanci per gli operatori turistici. Grande soddisfazione a Sauze d'Oulx, a Bardonecchia e al Sestriere: erano anni che nei centri sciistici della Val di Susa, non si vedeva una nevicata così copiosa a gennaio. I sessanta centimetri caduti nella settimana dell'Epifania rappresentano un respiro di sollievo per gli albergatori: le prenotazioni per le settimane bianche di febbraio e marzo sono addirittura triplicate. Il business delle vacanze natalizie, nel suo complesso è aumentato di un buon 30 per cento. «Non possiamo lamentarci - dice Francesco Jayme, sindaco di Sestriere -, la settimana che va dal 2 al 9 è stata molto più affollata di quanto avessimo previsto: ciò significa che quando i prezzi diventano equi la gente non si tira indietro e si concede senza problemi una vacanza». Soddisfatti anche gli operatori turistici di Sauze d'Oulx: in questi giorni hanno raggiunto il tutto esaurito. Ma la stagione continuerà ad andare a gonfie vele, anche dopo quest'ultimo ponte post-natalizio, grazie all'invasione degli sciatori anglosassoni. Migliaia di inglesi «catapultati» in Val di Susa dai charter della neve: voli da Oltremanica che garantiscono ogni weekend l'arrivo di una «valanga» di sciatori provenienti da Manchester, Birmingham e Londra. Soltanto ieri all'aeroporto di Caselle sono arrivati undici aerei zeppi di oltre 3500 «skifan». Ad attenderli, una settantina di bus in partenza per Sauze d'Oulx e Bardonecchia: «Per noi gli inglesi rappresentano un'autentica manna - dicono i titolari di un bar sulle piste -, mangiano molti sandwich e non risparmiano sulla birra nemmeno durante i pomeriggi di sport». Contenti della stagione anche i negozianti delle località montane. Buoni affari soprattutto per quelli specializzati in accessori per auto. I tre giorni di fiocchi senza sosta hanno garantito affari d'oro a chi vendeva le catene antineve. Ieri mattina, complice il sole, il manto stradale era pulito, sia sull'autostrada del Frejus sia da Oulz a Sauze. [e. min.] Turisti inglesi tornano in patria dopo il lungo ponte sulle nevi del Piemonte

Persone citate: Francesco Jayme