Non leggi i libri? Fanne seggiole o antifurto di Mirella Serri

Non leggi i libri? Fanne seggiole o antifurto Contro la «crisi dell'editoria», un manuale con tutti gli usi alternativi della biblioteca di casa Non leggi i libri? Fanne seggiole o antifurto Una pila di volumi, un barattolo di colla e avanti con la fantasia ONSIGLI per un buon uso del libro: prendete i volumi in eccesso nella vostra casa, cominciate ad ammonticchiarli l'uno sull'altro e cercate di realizzare, con molta pazienza, un po' di colla e un manico di scopa, una figura, antropomorfa, come un bel pu pazzo di neve, magari inserendo all'altezza del volto una cornice con la vostra fotografia. Potrete così ricavare un servo muto della vostra stessa corporatura, una silenziosa ma gratificante compagnia per il bagno, la camera da letto o il salotto. Per difendere i libri dalla decadenza e dalla sicura scomparsa, Emanuele Bevilacqua suggerisce quindici ricette «salvavita» nel frizzante manualetto che uscirà a giorni da Theoria: La biblioteca di Fort Knox, ovvero come salvare i libri da una fine sicura. Trentanovenne, ex giornalista del manifesto, oggi responsabile dell'editoria per il Gruppo Benetton, Bevilacqua finge d'indossare i panni di un conferenziere che offre una bibliografia in parte inventata, tante idee e stravaganti menù per il consumo di un bene in via di estinzione. Come coniugare libri e un raffinato guardaroba? «Progettate un bel viaggio. La destinazione non è importante, va bene Capri come le Galapagos. Ma, invece di riempire una valigia con i soliti capi di abbigliamento, mutande, camicie, abiti ecc., riempitela di volumi e poi andate in aeroporto e consegnatela sorridenti al "check-in". Ritirate il vostro scontrino e rilassatevi prima del viaggio. All'arrivo procedete con la consueta serenità fino al luogo del ritiro del bagaglio. Appena vedete arrivare la vostra valigia, apritela e cacciate un urlo di orrore alla vista dei libri. Nessuno crederà che siate davvero partiti con una valigia piena di libri, invece che con un adeguato corredo. Senza dubbio otterrete un buono da spendere nel miglior negozio di abbigliamento della città con le scuse della compagnia aerea». Va tutto male, i libri non si vendono, i librai hanno le tasche vuote, gli autori piangono miseria? Una biblioteca di tre-quattrocento volumi scoraggia le visite dei topi d'appartamento, diffidenti nei confronti degli intellettuali, con una spesa relativamente modesta: «Il costo medio di un libro medio si aggira intorno alle ventiventicinquemila lire; useremo per semplicità il valore di lire 23 mila che, moltiplicato per 150 tomi fa 3 milioni e 450 mila lire, non più del costo di una porta blindata». Oppure, con 15 libri e un pizzico di fantasia si costruisce un estroso e comodo seggiolino: «Ideale per la base YEnciclopedia Britannica e poi si sale con una torre di paperback di trenta centimetri per ventiquattro e, infine, con un bel diario dalla copertina imbottita per garantire il minimo ma essenziale comfort». I vantaggi? Un tocco estroso all'arredamento e l'ospite che va via prima. Volumi leggeri che non stanca¬ no il braccio, dalla copertina plasticata, possono sostituire l'ingrombrante parapioggia, come i tomi pesanti possono essere adoperati come armi improprie: «Immaginate un mondo dove le questioni conflittuali sono risolte vocabolario alla mano, dove polizia e studenti si presentano alle manifestazioni con lo Zingarelli, dove i commercianti di preziosi lasciano bene in vista sulle loro auto blindate il Campanini e Carboni». «L'immaginazione al potere», recitava il vecchio slogan: i libri si possono adoperare anche per questo, per aumentare la potenza della fantasia fumandoli come spinelli. La capacità di invenzione è tanto più forte anche in relazione all'autore impiegato: «Ho provato con SidlTiashish di Walter Benja¬ min. Sono stato male due giorni malgrado la prudenza. Ho usato le cartine da sigaretta Rizla, come ci è stato insegnato negli anni di Woodstock. Ho scelto le pagine più leggere di Benjamin e le ho tenute per qualche minuto a seccare nel forno, ma senza farle abbrustolire troppo. Le ho sbriciolate con la grattugia del formaggio e poi ho preso un pacchetto di Benson & Hedges, sfilando con cura una sigaretta che poi ho mescolato a Benjamin. Ne è venuto fuori un composto bicolore che però si è ben presto amalgamato. Alla seconda boccata il mio studio era sparito. Al suo posto, davanti ai miei occhi, un enorme schermo digitale». Mirella Serri Saggi da fumare e copertine come ombrelli

Persone citate: Carboni, Emanuele Bevilacqua, Hedges, Knox, Walter Benja

Luoghi citati: Bevilacqua, Capri