Andreotti, primi possi in clinica

Andreotti, primi possi in clinico Tutto bene dopo l'intervento di venerdì per un tumore benigno al cervello Andreotti, primi possi in clinico I medici: nessuna complicazione post-operatoria ROMA. Andreotti sta meglio. Nessun problema dopo l'intervento con cui venerdì gli è stato asportato un tumore benigno dalla base del cervello. Ieri il senatore ha passato una giornata tranquilla in compagnia della famiglia. Solo la moglie Livia e i quattro figli hanno avuto il permesso di vederlo. Il professor Maira, il chirurgo che lo ha operato, ha proibito le visite. Non più nel reparto di terapia intensiva, Andreotti si è svegliato molto presto, ha letto i giornali, ha scambiato qualche battuta con il personale della clinica e con le sue fidate guardie del corpo e poi ha voluto provare a mettersi seduto. «Ieri ha messo i piedi per terra, per cambiare posizione e oggi proverà a fare quattro passi», fa sapere Maira. E ieri è stato anche il primo giorno in cui ad Andreotti è stato permesso di mangiare. Un po' di brodo e qualche tazza di tè: una dieta liquida necessaria visto che l'incisione dell'intervento è stata praticata sotto il labbro superiore. «Il decorso è regolare - dice il professor Maira -. Altre quarantotto ore e il problema sarà su perato definitivamente». Ma la parola d'ordine per il senatore dopo che alla fine della settimana verrà dimesso sarà «tranquillità». Fino alla fine di gennaio non dovrà affaticarsi. Passeggiate, letture, poco lavoro e famiglia saranno la ricetta per la sua guarigione. Non sarà facile però visto il temperamento dell'uomo e l'effervescenza delle circostanze giudiziarie e politiche che Andreotti deve affrontare. Una situazione difficile alla quale molti, tra cui numerosi medici esperti di psicosomatica, attribuiscono la causa del male che ha colpito Andreotti. Il chirurgo che lo ha operato però è scettico su questa teoria. «E' un'opinione come un'altra e non è provata scientificamente. Il fibroadenoma è una patologia frequente. Anche nei giovani». Adesso al senatore non è detto però che passeranno i famosi «mal di testa». Un fastidio che lo assilla da quando è giovane e che spesso gli toglie il sonno. Ultimamente poi il fibroadenoma premendo sul centro della vista e sull'ipofisi aveva peggiorato la situazione. Comunque in questi primi giorni postoperatori il senatore, fa sapere Maira, «non ha avuto cefalea». [m. cor.] Il senatore Giulio Andreotti migliora dopo l'operazione al cervello

Luoghi citati: Roma