Choc in tv, untori minacciano «Vi infetteremo col bacio»

Choc in tv, untori minacciano «Vi infetteremo col bacio» Choc in tv, untori minacciano «Vi infetteremo col bacio» IN ARGENTINA NASCE IL CLUB DEI DISPERATI BUENOS AIRES. Quattro giovani argentini che, tossicodipendenti, hanno contratto l'Aids per via endovenosa, sentendosi la morte addosso, avrebbero creato, come gesto di ribellione alla loro sorte, un'associazione che ha l'obiettivo dichiarato di infettare quanta più gente possibile. La denuncia dell'esistenza di questo Club, che si chiamerebbe «Bacio Mortale» e al momento sarebbe composto da tre ragazzi e una ragazza, è stata fatta davanti alle telecamere della televisione argentina Atc dalla psicologa Silvia Weinstein. La notizia, l'aveva avuta da un adolescente, anch'egli sieropositivo, che aveva respinto l'offerta di entrare anche lui nel club. La signora Weinstein non ha voluto fare i nomi dei giovani impegnati nel «bacio mortale», definiti «gente molto giovane, che sente di dover morire e ne è sconta». Il silenzio sui nomi, ha poi proseguito la psicologa, non significa «tacere sulle loro intenzioni e non mettere in guardia la gente su quanto le potrebbe capitare». Ha poi ag- giunto che «molti medici che curano i malati di Aids sanno dell'esistenza di questo atteggiamento, ma tacciono». «Ogni tanto circolano storie di questo tipo - insorge l'immunologo argentino Pedro Cahn che servono solo a incentivare la discriminazione e l'isolamento delle persone sieropositive. Un comportamento psicopatico come quello denunciato in televisione non è affatto prevedibile in un paziente affetto da Aids. Questo virus non ha alcuna influenza in questo cam- po». Silvia Weinstein è invece di parere opposto e ha spiegato che i quattro fondatori del «Club Bacio Mortale» pensavano di utilizzare preservativi bucati, prestare siringhe infette ad altri tossicodipendenti e mordersi le labbra fino a farle sanguinare, prima di baciare un partner occasionale. Un'altra psicologa, Viviana Rocca, ha ricordato che episodi simili sono già stati segnalati e non solo in Argentina. C'è, ad esempio, la storia di un uomo che, dopo aver passato la notte con una ragazza, le ha mandato una rosa con una lettera nella quale confessava di essere sieropositivo. La giovane, disperata, si è sottoposta al test dell'Aids, che è risultato negativo, prima di apprendere che l'uomo si era burlato di lei: era perfettamente sano. La storia più famosa è però quella della ragazza bellissima che gira le discoteche per sedurre ogni sera un uomo diverso. Passa la notte con lui, nella sua casa, e all'alba scompare. Ma prima di lasciare la casa, scrive sullo specchio del bagno, con il rossetto, «Ora ce l'hai anche tu». Meno conosciuta, quella della ragazza che in vacanza si innamora di uno straniero che al momento dell'addio le offre un pacchettino. Dentro c'è una piccola bara e un bigliettino: «Benvenuta nel mondo dell'Aids». Leggende metropolitane, cronache di untori che la paura amplifica. Per questo Cahn invita a pensare che, in mancanza di conferme, anche il Club della morte sia solo un macabro scherzo. [Ansa] Il contestato spot di Oliviero Toscani per Benetton sull'Aids

Persone citate: Benetton, Cahn, Oliviero Toscani, Pedro Cahn, Silvia Weinstein, Viviana Rocca, Weinstein

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires