Quei bravi ragazzi del Lombardo-Veneto di Ferdinando Camon

H il analisi Quei bravi ragazzi del Lombardo-Veneto ECCOLI gli assassini dell'autostrada; li guardiamo ed è come se li avessimo già visti tutti i giorni: sono esattamente come tutti i ragazzi del Veneto, o del Lombardo-Veneto, stessi maglioni, stessi jeans, stesse facce per bene, nutrite, occhi spavaldi, sorpresi e incomprensivi. «Omicidio doloso»: non so quanti anni si beccheranno, ma so come li passeranno. Al processo non mostreranno alcuna sensibilità, perché non ce l'hanno. Nel primo anno di carcere, idem. Lo psicologo dirà: «Non li capisco». Qualche ragazza, al solito, si inne. morerà di loro, gli scriverà, dialogherà. Una ragazza veneta, o lombarda. Simile chiama simile. Dopo un anno, uno e mezzo, la crisi: pianti e pentimenti, lettere, dichiarazioni attraverso gli avvocati, appelli alla stampa. La loro anima, la loro coscienza sta sotto una scorza spessa di ottusità, cinismo, disinteresse. Se li han presi perché si sono traditi, si sono traditi per stupidità, non per pentimento. E così gli assassini del «bagagliaio» di Brescia: neanche questi son gente senza soldi, senza speranza, senza vita: avevano bisogno di una super-vita, di emozioni eccezionali, memorabili, da sbalordire. Nelle case del Veneto, col telegiornale della sera, ieri è entrata la costernazione: tutti si rendevano conto che quelli son l'esatto prodotto delle loro fatiche, del disperato sacrificio di due generazioni. Questa, è la mia opinione, è la terra che si è sacrificata di più, in tutto l'Occidente, dal dopoguerra ad oggi. Era una sacca di arretratezza, è diventata un'oasi di benessere. Il mio amico Luigi Meneghello, che vive in Inghilterra e ci va e ne torna in auto, dice che con questa traversata dell'Europa da Nord a Sud, constata ogni volta l'enorme avanzata della ricchezza, ma che nessuna regione gli dà questa sensazione come il Veneto. Solo che, per una beffarda punizione della storia, con la vecchia società della miseria è stata spazzata via anche una morale, una famiglia, una religione: queste case son piene di soldi, ma non hanno più uomini. Vien su una generazione che non ha cultura. Ha solo pretese, insaziabili: più ha e più vuole, non si ferma mai. Cosa volevano Abel e Furlan? Giravano l'Italia in auto e moto, con taniche di benzina, in cerca di locali da bruciare: belli e benestanti, amati in casa, forniti di denaro e mezzi I belli I sa, i per andare dove volevano, strisciavano tra le sedie dei cinema con la tanica piena, versavano il liquido sotto le tende, ne respiravano per un attimo l'odore di morte, facevano partire l'incendio e si allontanavano col cuore nel tumulto dell'allegria. Dicono che in galera uno ha tentato di ammazzarsi: ma sempre qualche anno dopo. Cosa voleva Maso? Aveva prenotato una Bmw, cilindrata 2000, colore nero. Avrebbe ereditato una fortuna. Ma la voleva subito, ha martellato sul cranio di padre e madre per cinquanta minuti con padelle, cricchi e spranghe: ogni secondo ha ribadito quella voglia di morte, è un gigantesco superparricida, il più grande della storia. E quel ragazzo che voleva ammazzare il padre adottivo? Aveva avuto accoglienza, affetto, istruzione, denaro, ma anche questo, lo si è capito dopo, voleva subito l'eredità. E questi qui di Bussolengo han continuato a buttar giù pietre dal ponte per una buona oretta, dopo aver spappolato il cervello alla povera Monica: il che vuol dire che lo spettacolo della «Renault Espace» che sbanda, sbatte, frena, e del ragazzo che ne esce sotto choc, spaccato in due dal disastro, aveva agito come eccitante: ancora ancora, altra auto, altro sfracello, fammi godere. Qui non volevano un omicidio, volevano una strage. E questa dovrebbe essere l'imputazione. Nel gentile, straziante dialetto veneto, una donnetta ripeteva ai tg locali, ieri sera: «No ghe credo, impossibile, tanto bona zente, la conosso». Sì, donna mia, buona gente perché vanno a messa, perché sono cristiani, anzi democristiani, in molti casi nella versione aggiornata della Lega, e in qualche caso nella versione aggiornatissima del msi. Buona gente perché son vestiti bene, Benetton, Armani, non hanno debiti. Buona gente perché si frequentano tra loro, tra ragazzi-bene, hanno una vita a modo, hanno la ragazza, vanno alla partita, tifano Verona e Milan: son come i genitori speravano, i genitori son morti di fatica per dargli tutto questo. Ma il male è proprio qui: hanno avuto troppo. Non hanno più niente da volere, e allora puniscono la società perché per loro è vuota, non può dargli più nulla che gli interessi. Non li eccita più il gusto della vita, non gli resta che provare il gusto della morte. Ferdinando Camon lon^J

Persone citate: Armani, Benetton, Furlan, Luigi Meneghello

Luoghi citati: Brescia, Bussolengo, Europa, Inghilterra, Italia, Veneto, Verona