Colletta per il marocchino ucciso

Colletta per SI marocchino ucciso La polizia sulle tracce dell'omicida del clandestino con nome falso Colletta per SI marocchino ucciso Quattro milioni per trasferire la salma in patria Si stringe il cerchio attorno all'assassino del giovane marocchino il cui corpo è stato trovato domenica nelle acque del Po. Si chiamava Abdellah El Handahui, avrebbe compiuto 30 anni a febbraio. Falso il nome di Hassan Rafidi con il quale era stato identificato attraverso le impronte digitali. Aveva fornito lui stesso quel nome due anni fa, quando fu fermato dalla polizia a Porta Palazzo. Era nato a Huribga, un centro a circa cento chilometri dal Casablanca. E lì, la prossima settimana, verrà trasportata la salma. «Abbiamo raccolto il denaro necessario, circa 4 milioni, per fare rientrare il corpo nel nostro Paese», dice Mazhuz M. Barek, vicepresidente l'associazione dei marocchini residenti in Piemonte. Le indagini della polizia stanno ricostruendo le sue ultime ore di vita. Abdellah El Handahui aveva trascorso la sera del 31 dicembre, venerdì, in un bar di Porta Palazzo, assieme a dei connazionali. Tre bicchieri di birra e due panini, pomodoro e mozzarelle. Era uscito poco dopo la mezzanotte. Da qual momento le sue tracce sembravano perse. «C'è un vuoto di ventiquattro ore», avevano detto i funzionari della mobile. Ieri si è scoperto che sabato pomeriggio Abdellah El Handahui ha bussato alla porta di casa di vecchi amici: si è lavato, una doccia, si è rasato. Poi è uscito. Erano le 16, forse le 17. Sette ore dopo è stato ammazzato. Dove è stato? Chi ha incontrato? Da queste risposte si avrà il nome dell'assassino. Gli inquirenti hanno scoperto alcune abitazioni presso le quali Abdellah El Handahui trovava ospitalità: via Parma, corso Novara, via Piossasco, Piazza della Repubblica. Povere stanze, anguste soffitte che divideva con altri due o tre connazionali. E gli amici ora raccontano di lui. Era arrivato a Torino tre anni fa. Lavori sempre saltuari. Adesso era disoccupato. E, dicono in molti, «si arrangiava». Piccoli lavori: vendeva sigarette di contrabbando, qualcuno dice anche un po' di droga leggera. Viveva e passava le sue giornate in quella piazza. Tra le bancarelle del mercato al mattino, nei bar al pomeriggio. Quello era il suo mondo. E lì è stato ucciso. E" Abdellah El Handahui il vero nome del marocchino sgozzato e gettato nel Po

Persone citate: Abdellah, Abdellah El Handahui, Hassan Rafidi, Mazhuz M. Barek

Luoghi citati: Piemonte, Torino