Al liceo D'Azeglio polemica per un articolo apparso su «Ecce Homo» «Meglio un'onesta dittatura»

Al liceo D'Azeglio polemica per un articolo apparso su «Ecce Homo» Al liceo D'Azeglio polemica per un articolo apparso su «Ecce Homo» «Meglio un'onesta dittatura» Il giornalino è tornato a colpire «Democrazia? No grazie» è il titolo di un articolo su Ecce Homo, il giornalino del liceo classico D'Azeglio nato un anno fa a cura di alcuni ragazzi della sezione F, dove insegna storia e filosofia il revisionista Francesco Coppellotti. L'autore dell'articolo Gianrico Gambino - rievoca due «scene». Quella del giovane cinese che si parò dinnanzi a un carro armato a Pechino nell'89. «La macchina militare cinese schiacciò lui e chi come lui si opponeva alla dittatuta comunista». L'altra scena è a Mosca dove «i contestatori lottavano contro la democrazia, la quale, democraticamente, li ha presi a cannonate». E scrive: «Chiunque abbia pensato alla parola democrazia quale sinonimo di tolleranza è stato disilluso dagli eventi di Mosca così come dovrebbe esserlo da quelli della Somalia. Allora se ne deve trarre una conclusione: non è forse meglio una onesta dittatura, sia essa fascista o comunista, ad un'entità menzoniera e indefinita, che si è ormai resa responsabile di efferati delitti, degni di un comandante delle SS? Personalmente opto per la sincerità, se devo morire voglio sapere di che cosa...». Che accade al D'Azeglio, liceo di profonda tradizione democratica, che ha visto crescere e sacrificarsi per la libertà personaggi come Leone Ginzburg, Primo Levi, Norberto Bobbio? Ecce Homo già lo scorso anno aveva riportato un articolo filofascista scatenando lunghe polemiche. A difesa di questo giornalino (finanziato con i fondi della scuola) intervengono due studenti di terza F che ne curano la redazione. Simona Gullace: «Le pagine sono aperte al dibattito, provocatorie per stimolare il confronto di idee. Collaborano una trentina di persone, anche professori e ragazzi di altre scuole. Io stessa ho scritto l'intervista al direttore de La Stampa che appare su questo numero. Sono stufa di spiegare che il giornale non è fascista proprio perché ognuno può esprimere le proprie idee». Giovanni Capano: «Il giornale riporta opinioni di matrici diverse. Ciò che dice Gambino è opinione sua. E' la caratteristica di Ecce Homo lasciar spazio senza una linea prefissata». A questo numero hanno lavorato alcuni ragazzi della F e della G, parecchi esterni, un ex allievo del professor Coppellotti, lo stesso Coppellotti, docenti insospettabili. La presidenza ha chiesto un controllo preventivo. Nel rispetto della libertà di idee ha fatto un'unica censura. Riguarda un aggettivo che aveva un pesante significato: un «cosiddetto» che precedeva la parola «olocausto» in un intevento polemico del professor Coppellotti. Gianrico Gambino, autore dell'articolo sulla democrazia, è un ex allievo di Coppellotti. «Maturo» nel '90 ora è studente al terzo anno di Scienze Politiche. «Curo la grafica di Ecce Homo» dice. «Mi piace scrivere vorrei fare il giornalista. Sono intervenuto l'anno scorso dopo le polemiche. Faccio qualche pezzo». Oltre a quello citato Gambino si è cimentato con la recensione del libro «Altri Lager» per proporre una reinvenzione della storia in cui il generale Eisenhower è visto come criminale di guerra «per scoprire il vero volto della democrazia americana». Dice: «Ho estremizzato per far capire che, se democrazia è quel¬ la che stiamo vivendo, è meglio parlar chiaro e non prenderci in giro». Si definirebbe fascista? «Non in termini così brutali, mi interessa il fascismo come fatto storico. Oggi credo che occorrano più politici e meno politicanti, penso che opterei per chi offre più rigidità nel gestire la cosa pubblica, non importa se l'offer¬ ta viene da destra o da sinistra». Se l'accostamento fosse possibile, tra Mussolini e Occhetto chi sceglierebbe? «Mussolini». Che cosa le ha lasciato l'insegnamento di Coppellotti? «Un grande amore per la storia e per la provocazione». Maria Valabrega Gianrico Gambino Nel grafico un esempio delle risposte degli studenti al questionario sull'utilità delle forze Onu in Somalia e Mozambico

Luoghi citati: Mosca, Pechino, Somalia