Moeller: devo tutto a Trap di Bruno Bernardi

Moeller: devo tutto u Trap Moeller: devo tutto u Trap «Ha scoperto il mio vero ruolo Il Milan a +3 non ci fa paura» TORINO. Cross perfetto di Robi Baggio, testa di Andy Moeller e pallone in rete. Così, con una felice combinazione tra fantasisti, il tedesco batté la Cremonese. Un gol pesante in una partita che, da facile, diventò difficile per la Juventus. Una vittoria sudatissima. Fu anche il primo gol della Serie A, confezionato in appena cinque minuti. Da allora, Moeller ne ha segnati altri sette. E, nel girone di ritorno, conta di aggiungerne una decina, a cominciare da oggi. Esagerato? Ribatte serio: «No, affatto. Sappiamo che sarà dura a Cremona, contro l'autentica sorpresa del torneo. E dovremo essere concentrati per tutti i 90'». E' gasatissimo. La botta al polpaccio che l'aveva costretto a stringere i denti a Udine è assorbita. In Germania non ha mai vinto lo scudetto, fallendo l'obiettivo solo per un punto con l'Eintracht Francoforte. Ma la rimonta del Werder Brema, staccato di cinque lunghezze dal Borussia Dortmund nella passata stagione, lo induce all'ottimismo nella sua seconda avventura in bianconero: «Mai arrendersi, questo è il segreto». Crede nella Juventus dopo il primo successo esterno di Udine, un campo dove il Milan ha impattato 0-0: «Nella scorsa stagione, a metà strada, eravamo già "kaputt". Ora è diverso e faremo sicuramente meglio. Siamo una buona squadra, in crescita. C'è un misto di gioventù ed esperienza. Io ho l'una e l'altra cosa. Non abbiamo ancora espresso il massimo. E dobbiamo giocare con grande determinazione ed entusiasmo, puntando alla vittoria in ogni partita, senza fare la corsa sul Milan. Tutti i grandi appuntamenti, tranne quello con la Sampdoria, li avremo in casa». Moeller, come Trapattoni, lancia il guanto di sfida al Milan: «Ha ragione il nostro allenatore. Il campionato è ancora apertissimo anche se i rossoneri restano favoriti. I tre punti che ci dividono dalla capolista non sono veritieri. E Capello, che piange sulle assenze di Van Basten e Lentini dicendo che sarebbe come togliere Baggiouno e il sottoscritto alla Juventus, dimentica che da due anni noi dobbiamo fare i conti con un'infermeria piena, e che, da mesi, ci mancano Vialli, Julio Cesar e Carrera, e ultimamente Dino Baggio». Poi lancia un appello ai tifosi (dopo la contestazione al Trap con il Piacenza, gli ultras adesso sono più concilianti) per invitarli a sostenere la Juventus anche in trasferta. A Cremona verrà confermata la formazione di domenica scorsa a Udine, con Fortunato terzino sinistro e con Marocchi a centrocampo. Moeller si alternerà con Baggio e Ravanelli in attacco e in rifinitura: «E' la posizione ideale, quella che occupo in Nazionale. E debbo ringraziare Trapattoni che mi ha aiutato a ritrovare la mia identità». Dalla Spagna è rimbalzata la notizia che Mendoza, presidente del Real Madrid, sogna di vederlo in maglia bianca. Nonostante il fascino che esercita su di lui il Real Madrid, Andy non sembra altrettanto affascinato dall'idea di giocare nel campionato spagnolo: «E' più duro di quello italiano. Maradona, Schuster e Prosinecki ne hanno fatto le spese». Nel suo futuro c'è ancora il bianconero sino al '95: «Pei si vedrà. Per il rinnovo del contratto c'è ancora tempo. Niente stress». E' più stressante la rincorsa al Milan. Bruno Bernardi y Domenico Luzzara è presidente della Cremonese dal '67. Andrea Tentoni (a sinistra) ha 24 anni