Gregoretti sul «Canal grande» aspetta anche lui il mitico Godot di Alessandra Comazzi
r TIVÙ'& TIVÙ' Gregoretti sul «Canal grande» aspetta anche lui il mitico Godot MOLTI tra i suoi affezionati estimatori non gliel'hanno perdonata. E lui probabilmente non perdona loro di non volerlo perdonare: il fatto che Ugo Gregoretti abbia seguito la regia di «Domenica in», nell'edizione dello scorso armo, quella con la Parietti e Toto Cutugno. Fu una «Domenica in» particolarmente mal riuscita, anche la bell'Alba si è detta pentita. Quest'anno le cose vanno un po' meglio, ma nel suo complesso un contenitore come quello, la quintessenza del contenitore, sta arrancando senza infamia e senza lode verso la fine della stagione. Ogni lunedì Canale 5 e Rai uno inviano con solerzia i loro bollettini: abbiamo vinto noi, c'è stato il sorpasso, l'ennesimo, ma figuriamoci, il sorpasso è nostro. Tutta questa nobile gara per poche decine di migliaia di persone in più o in meno, che la domenica accendono la tv probabilmente senza neppure guardarla. Gregoretti non perdona che gli si rinfacci quell'incauta regia, a lui che per la tv ha inventato ottimi programmi, a lui che veramente 1 è un intelletto eclettico. Ma è I proprio quello che molti non di¬ menticano: con Gregoretti di mezzo, chissà che «Domenica» ci si aspettava. Una rivoluzione, magari, come quella che Nostro il fece tra gli sceneggiati con il «Circolo Pickwick». Comunque ora è tornato sul video con un programma «trasversale», che si intitola «Canal Grande». Trasversale perché viene trasmesso il sabato su tutte e tre le reti Rai, in orari diversi. Il sottotitolo è «Gregorettiwù», si parla di televisione e di programmi, di personaggi e di tendenze. Primi ospiti sono stati gli autori-conduttori di «Magazine 3», Gloria De Antoni (in una rarissima apparizione televisiva fuori del suo programma, per fortuna c'è chi rifiuta il ripetuto ruolo dell'ospite), Oreste De Fornari e Daniele Luttazzi: e lei, guarda caso, gli ha rinfacciato subito l'odiata «Domenica». Il programma non è diventato quello che rischiava di diventare: un annuncio, scontato o incensatorio, di quello che la Rai sta mandando o sta per mandare in onda. Ha assunto invece uno squisito sapore gregorettiano, fin dalle sigle. E ironia fin dalle interviste: ieri toccava a Emilio Ravel e Brando Giordani, gli autori di «Odeon», «Colosseum», «Unomattina», per non parlare del mitico «Tv7» Anni Sessanta. Gregoretti chiedeva, loro cominciavano a rispondere, ma, zac, c'era sempre un intervento dispettoso dell'orchestrina che copriva le parole. Per ricordare lo sceneggiato su Coppi che Castellino e la Muti stanno girando, si sono scelte alcune immagini del gran campione in bicicletta: ma anche quella di lui che, al «Musichiere» di Mario Riva, canta una parodia di «Come pioveva» («Come perdevi») in coppia con Battali. «Canal grande» si occupa anche di televisione in senso più ampio: Umberto Marino ha presentato la sua commedia «Dove nasce la notizia» (è curioso come siano sempre più numerosi gli spettacoli teatrali che trattano di tv); infine Gregoretti si è posto un problema: come potranno, loro autori, registi, attori di «fiction», tener testa alle nuove «sceneggiature» italiane, quelle firmate Di Pietro, Forlani, Craxi, Cusani nel ruolo di Godot, l'uomo che non arriva mai? Alessandra Comazzi zzi 1 | VIDEOREGISTRATORI W&Mmi CON SHOW WEW: A PARTIRE cRunoic DAL. 638.000. LA FACILITA' —" "• E'COMPRESA NEL PREZZO. : c' fili MOCtAMMATOtf ISTANTANEO VI0(0
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