Dramma a Genova, il militare ha estratto la pistola d'ordinanza, ma è stato sopraffatto e colpito al cuore Uccide il rivale in amore poi si ammazza di Guido Coppini
Dramma a Genova, il militare ha estratto la pistola d'ordinanza, ma è stato sopraffatto e colpito al cuore Dramma a Genova, il militare ha estratto la pistola d'ordinanza, ma è stato sopraffatto e colpito al cuore Uccide il rivale in amore, poi si ammazza Finisce nel sangue la lite tra un carabiniere e Vantante della moglie GENOVA. Un amore proibito, un appuntamento in piena campagna fra marito e amante, un disperato tentativo di chiarimento: ed è scattata la tragedia. In uno spiazzo di fanghiglia, poco sopra Uscio, dove comincia la Valle Fontanabuona, due auto sul ciglio di una stradina che si affaccia sul torrente. Due cadaveri: uno è l'appuntato dei carabinieri Francesco Cau, 33 anni, originario della Sardegna, in servizio alla caserma di Camogli dopo aver operato per due anni a Uscio. L'altro è Cesare Gattorna detto «Rino», 39 anni. Doveva essere una «spiegazione», ma il carabiniere, in borghese, era andato all'appuntamento con la rivoltella d'ordinanza in una tasca della giacca, il colpo in canna. C'è già una ricostruzione della polizia. La moglie di Cau, Anna Maria Vexina, 39 anni, originaria di una vicina frazione, Avegno, una bimba di sei anni che frequenta la prima elementare a Uscio, aveva informato il marito della sua rela¬ zione. Voleva separarsi. Ma il carabiniere aveva già forti sospetti sulla fedeltà della moglie. Aveva minacciato più volte il Gattorna invitandolo a lasciar perdere la donna, finché l'altro ieri sera, verso le 20, ha chiamato «Rino» a casa: «Vieni davanti alla cancellata dei campi da tennis, questa storia in un modo o nell'altro deve finire». La morte nasconde la verità di quel drammatico colloquio, durato più di un'ora, ma ecco l'ipotesi più valida. I due rimangono a discutere animatamente (e qualcuno riferisce di aver udito grida ed insulti) fino a dopo le 23. L'appuntato non accetta ragione, dice che non si separerà mai: ama la moglie e, soprattutto, lo mortifica il fatto che tutto il piccolo paese sia a conoscenza della tresca. Si sente offeso nei suoi sentimenti e nel suo onore, di uomo e di carabiniere. Ci sono segni di colluttazione nell'«Alfa 33» del militare, dove i due si siedono. Rino Gattorna non cede, vuole che la moglie di Cau vada a vivere con lui, con la bambina. Piove, è buio, nessuno frequenta la stradina isolata, tutto avviene come in una spessa coltre di nebbia. Ma - questa è la versione della polizia - è l'appuntato che estrae la pistola d'ordinanza. Fra i due sedili si scatena la rabbia. Gattorna si getta sul rivaie, riesce a togliergli l'arma dalle mani e, in un raptus incontrollabile, spara quattro volte. Gli inquirenti hanno trovato il carabiniere con la testa nell'auto e le gambe ciondoloni fuori dalla portiera. Distante poco più di un metro, c'è ancora una larga chiazza di sangue: questo proverebbe il disperato tentativo di Cau di fuggire. Quattro colpi in testa: Rino Gattorna si rende conto della tragedia, rivolge la rivoltella contro di sé e si spara al capo: il proiettile entra da una tempia e esce dall'altra. Anna Maria Vexina, la donna che ha scatenato il furore degli uomini, è ora in casa della madre, inavvicinabile. Un agente la sorveglia a vista, nel timore che possa compiere un gesto disperato. E' il sindaco di Uscio, Angelo Caprile, ad avvertire in piena notte il fratello di Gattorna, che vive col vecchio padre. La tragedia ha scosso Uscio, paesino di duemila anime, fatto di artigiani, operai delle cave di ardesia, dipendenti della colonia Arnaldi e della fabbrica di orologi per torre fondata nel secolo scorso da un maestro artigiano, Trebino. Uno dei suoi nipoti, anni fa, fu rapito ed ucciso: il cadavere venne ritrovato in una scarpata lungo l'autostrada della Liguria di Levante. In paese non si parla d'altro. Ma chi era al corrente della relazione si lascia andare: «Conoscendo il carattere del carabiniere temevamo che finisse male e purtroppo così è andata». Ambedue, però, - riferiscono a Uscio - odiavano la violenza. Li ha condotti alla morte, la più atroce, l'amore di una donna. Guido Coppini Da sinistra: il carabiniere Francesco Cau e Rino Gattorna: si sono affrontati in una sfida mortale per una donna
Persone citate: Angelo Caprile, Anna Maria, Anna Maria Vexina, Arnaldi, Avegno, Francesco Cau, Rino Gattorna, Trebino
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