Brooksfield riparie tra i litigi

la manche più breve ma nasconde parecchie insidie La barca italiana riprende l'avventura nella terza tappa della regata intorno al mondo Brooksfield riparie tra i litigi Dissapori fra gli skipper, Pelaschier abbandona Migliaia di persone affolleranno oggi la baia di Fremantle, per assistere alla partenza della terza tappa della Regata intorno al mondo che si corre fra Australia e Nuova Zelanda, facendo lo slalom a Sud della Tasmania. E' la manche più breve (3772 miglia), ma sicuramente, secondo gli esperti, non la più facile. Si prevedono, infatti, burrasche e non è improbabile incrociare balene. Partono tutti i 14 velieri in gara (4 maxi e dieci 60 piedi fra cui l'italiano Brooksfield) e l'accanimento sarà fortissimo: come correre i 100 metri, dove si deve dare tutto senza sbagliare. La distanza relativamente breve impone scelte tattiche precise e cautela per non rompere l'attrezzatura. Le barche son sempre le stesse, rattoppate a dovere dopo le disastrose conseguenze delle tempeste che hanno caratterizzato la seconda tappa. Cambia, invece, la composizione di alcuni equipaggi. Dennis Conner, che a Fremantle si era riconquistato Coppa America dopo averla persa con gli australiani, torna a bordo di Winston. Altre squadre sono state letteralmente sconvolte dalle baruffe a bordo. Lascia la barca italiana, per insanabili divergenze organizzative, Mauro Pelaschier. L'accoppiata di due skipper con esperienze diverse come Guido Maisto, l'esperto di oceani, e Pelaschier, professionista dei triangoli (ricordiamo che proprio qui in Australia, nel 1987, Pelaschier era lo skipper della nostra Azzurra) su Brooksfield non è stata appropriata. Due comandanti su una barca equivalgono a due galli in un pollaio. La tensione è diventata insostenibile e alla fine Pelaschier ha deciso di abbandonare. Nessuno lo ha trattenuto. Altrove, invece, son avvenuti fatti ben più gravi. Un esempio è La Poste (la barca supportata da 600 mila postini francesi), che aveva soccorso gli italiani rimasti senza timone in pieno oceano Indiano. Dopo gli applausi per l'eroico intervento, lo skipper Daniel Malie ha dovuto subire l'ammutinamento di una parte dell'equipaggio che lo accusava di essere troppo prudente. Gli han quasi dato del coniglio. Lui si è difeso («dò precedenza alla sicurezza»), poi si è ritirato, poi ha ammesso di aver ecceduto nella prudenza (chissà come si determina la risolutezza di un capitano quando ci sono venti a 100 all'ora e lo scafo scricchiola come una noce schiacciata). Ora è di nuovo in barca, Malie, ma non come skipper: al suo posto c'ò l'eroico Eric Tabarly. Sessantadue anni, tre giri del mondo, alcuni record, ma soprattutto un fascino da rude bretone che lo ha reso mitico in tutto il mondo velico, Tabarly si porta a bordo alcuni marinai di fiducia dopo aver escluso gli ammutinati. Anche sulla barca americana femminile c'era stato ammutinamento. Alla fine della prima tappa la skipper era stata spodestata e buttata fuori. Sulla ghiotta notizia alcuni giornali avevano intessuto ipotesi romanzesche: gelosie, girandole di fidanzati, voragini di debiti e furiosi accapigliamenti. Ma anche qui era prevalentemente una questione di «governo»: e anche in quel caso è arrivato un nuovo capo, Dawn Riley, l'unica donna ad aver partecipato all'ultima Coppa America. Con lei al comando, lo ragazze hanno concluso la seconda tappa occupando un dignitoso settimo posto. E sono state premiate. Sull'orlo del collasso economico, sarebbero state costrette al ritiro, ma hanno trovato a Fremantle uno sponsor generoso, la Heineken che le aiuterà fino in fondo. Irene Cabiati La prova di oggi prevede uno slalom a Sud della Tasmania Sono in agguato forti burrasche e il pericolo di balene la manche più breve ma nasconde parecchie insidie La barca Brooksfield Sotto a sinistra Inesperto di oceani» Guido Maisto e, a destra, lo skipper che ha lasciato la regata, Mauro Pelaschier C'è chi dice che due «comandanti» sullo stesso natante sono come due galli in un pollaio

Luoghi citati: America, Australia, Nuova Zelanda