Sono di Gorizia, facevano parte di una comitiva di nove turisti, salvi soltanto i due piloti Vacanza di morte alle Maldive per 2 italiani

Sono di Gorizia, facevano parte di una comitiva di nove turisti, salvi soltanto i due piloti Sono di Gorizia, facevano parte di una comitiva di nove turisti, salvi soltanto i due piloti Vacanza dimoile alle Maldive per 2 italiani In fondo all'oceano con l'elicottero MALE. E' caduto come una pietra, quando si blocca il rotore di coda per un elicottero che vola a bassa quota non c'è più scampo: diviene ingovernabile, e chi è dentro ha pochi istanti per realizzare quale sia - se esiste la via di scampo più rapida. E pare questa la ricostruzione più attendibile della catastrofe avvenuta ieri a due passi da un paradiso delle vacanze. Eppure il MI-8 di fabbricazione russa che alle sette di mattina si stava avvicinando all'eliporto sull'isola di Kandholhudu, atollo di Ari, non era un velivolo vecchio, a differenza di tanti altri rottami volanti di fabbricazione sovietica che l'ex impero rosso sta svendendo in giro per il mondo. Era arrivato a Male un anno fa, acquistato dalla «Hummingbird Helicopters» insieme ad altri tre esemplari gemelli. «Era dotato perfino di aria condizionata», ci dice al telefono una guida turistica delle Maldive, con un accenno di stupore nella voce. Dal 1948, da quando cadde un aereo inglese, la Repubblica musulmana nel mezzo dell'Oceano Indiano non era più stata teatro di un disastro aereo. E forse i locali non si attendevano di veder cadere proprio quel MI-8. Ai suoi comandi c'erano due bulgari, probabilmente transfughi dell'esercito approdati a un più tranquillo, e ben più remunerativo, impiego alle Maldive. I piloti erano impegnati in una manovra di atterraggio non facile, a causa del forte vento che spirava nella zona. Dietro, sui sedili, dormicchiavano un maldiviano e otto turisti, una famiglia di sei svizzeri e una coppia di italiani, i goriziani Massimo Vittor e Maria Pia Perusin. Il lungo viaggio intercontinentale li aveva prostrati, complici i fusi orari, come sempre accade in questi casi. E per loro i pochi istanti prima del tonfo in acqua non sono stati sufficienti per cercare il riflesso della salvezza. Erano saliti su quell'elicottero all'aeroporto internazionale di Male, approdo obbligato per le decine di migliaia di europei che ogni anno sfuggono allo smog per giungere qui, Eden di sole, mare e pesce fresco. La fretta di giungere ad Ari aveva convinto gli otto turisti a salire sull'elicottero della «Hummingbird», una delle tre società che hanno in gestione i collegamenti via aerea con i villaggi sugli atolli. Venti minuti, mezz'ora di volo contro le tre o quattro ore di barca necessarie per raggiungere le isole più lontane. Un comfort che si paga qualche biglietto da cento dollari in più ma che fa guadagnare un pomeriggio di spiaggia. I diciotto posti del MI-8 erano stati tutti occupati e si erano man mano liberati nei due scali che l'elicottero aveva fatto prima di giungere in vista di Kandholhudu. La tragedia si è «giocata» in due minuti: un colpo di vento più forte, il guasto al rotore, la piccola pala posteriore che non gira più, lo schianto in acqua. II riflesso della salvezza ha spinto i due piloti a gettarsi fuori un secondo prima che l'elicottero si inabissasse nel centro dell'atollo, dove il mare è più profondo: sono stati ripescati dopo tre ore di permanenza in acqua, sono in gravi condizioni ma i medici dell'ospedale di Male pensano di poterli salvare. Per gli altri, dietro, la carlinga stava invece diventando una bara di lamiera, adagiata sul fondo, a quaranta metri di profondità. Le barche si sono staccate subito dal porticciolo per portare i soccorsi ma non è bastato. «Dispersi» è ormai un eufemismo, le ricerche sono state sospese per l'oscurità, i sub sono tornati alla base. L'ambasciatore italiano a Colombo, Luigi Costa Sanseverino, ha preso contatto con le autorità delle Maldive appena si è avuta notizia dell'incidente: ma la sua, ormai, sembra più un'opera di rimpatrio delle salme che di assistenza a due naufraghi. Paolo Potetti La disgrazia nell'atollo di Ari Si è bloccato il rotore di coda del velivolo Erano arrivati sulle isole da poche ore X* INDIA , J \ y \ india f ^Jl MARE SRI ) ARAB ICO LlANKAl ISOLE ]3£ MALDIVE Una spiaggia nell'atollo di Ari dov'è caduto l'elicottero

Persone citate: Luigi Costa, Maria Pia Perusin, Paolo Potetti, Vittor

Luoghi citati: Ari, Gorizia, India, Maldive, Male