Una rivoluzione nei premi per le polizze sull'auto di Giuseppe Alberti

Una rivoluzione nei premi per le polizze sull'auto ASSICURAZIONI Si paga in base alla provincia di residenza Una rivoluzione nei premi per le polizze sull'auto GLI assicuratori, in Italia, applicano i costi delle polizze «Re auto» a seconda della provincia di residenza del proprietario del veicolo. Una vera «rivoluzione» nel campo assicurativo. In pratica, dal primo ottobre scorso, i «premi» non vengono più formulati a seconda della sigla della targa di immatricolazione. Questo significa che se un assicurato ha il veicolo, poniamo, immatricolato a Firenze ma dal libretto di circolazione risulta con residenza anagrafica a Torino, la tariffa applicata sarà quella prevista per quest'ultima città. Un «cambio» che può non far piacere all'assicurato. In questo caso, infatti, la differenza è notevole: ad esempio, nel capoluogo toscano si spende 478 mila lire per una sette cavalli fiscali, contro 368 mila previste per Torino. Cioè il 30 per cento in più. Naturalmente queste variazioni possono favorire un certo numero di automobilisti e sfavorirne altri. Tutto dipende dalla provincia di residenza. Anche nel campo del furto auto, qualche compagnia applica lo stesso meccanismo: se l'auto è targata, per ipotesi, Cuneo, dove il tasso può essere di ventimila lire per ogni milione assicurato, con residenza a Napoli il premio può toccare le settanta mila lire e, qualche volta, addirittura questa garanzia viene esclusa. Altra novità, che interessa tutti coloro che hanno in corso polizze «re» per ciclomotori e che hanno stipulato o rinnovato l'assicurazione prima del primoottobre, riceveranno il contrassegno assicurativo con l'indicazione del numero di telaio. In sostanza, il documento, che ha gli stessi valori di quelli predisposti per le auto, servirà per esibirlo in caso di controlli da parte della polizia. Solo successivamente, a targa di immatricolazione ottenuta, questa verrà indicata nel documento. Quindi tutte le polizze rinnovate a fare data dal primo ottobre, all'assicurato verrà chiesta quale è la sua residenza anagrafica per potere, se il caso, variare il costo della polizza. In pari tempo, se non richiesto precedentemente, l'assicurato dovrà anche fornire il suo numero di codice fiscale. Vi sono, però, automobilisti che, piuttosto di pagare certe cifre per il cambio di residenza e per il tempo che l'operazione fa perdere, non muovono un dito. Una pigrizia che però può «costare cara». Quali potrebbero essere le conseguenze per coloro che non comunicano le nuove residenze in caso di sinistro con propria responsabilità? In proposito non vi è ancora una setnenza che faccia giurisprudenzama, stando alle regole e nell'ipotesi che la differenza di «premio» sia sfavorevole all'assicurato, la società, pur essendo comunque tenuta a rifondere i danni alla vittima, potrebbe invocare l'aggravamento di rischio. Aiutiamoci con un esempio: se si paga una tariffa per un'auto immatricolata a Cuneo ma la nostra residenza è a Genova ciò comporta una differenza di tariffa del 20 per cento el'agenzia potrebbe rivalersi, appunto, per il 20 per cento del danno nei confronti del proprio assicurato. Meglio dunque vincere la pigrizia,' e provvedere all'aggiornamento della residenza anagrafica. Proprio per non incorrere in sanzioni e, soprattutto, in spiacevoli equivoci. Con perdita di tempo e di denaro. Giuseppe Alberti

Luoghi citati: Cuneo, Firenze, Genova, Italia, Napoli, Torino