NEI LABIRINTI DI ROMA di Mirella Serri

NEI LABIRINTI DI ROMA NEI LABIRINTI DI ROMA L'esordio di Matteucci sione: «Gli incontri sono il punto di congiunzione di storie diverse - osserva ancora Matteucci -. Ecco la storia di una persona che si srotola come un filo per anni. Ed eccone un'altra, di un'altra persona che parte da un altro luogo lontano e dura anch'essa anni e anni». Il bisogno di conoscenza, di razionalità non è sempre un fattore dinamico. E' invece una trappola che lentamente svuota di ogni passione, rende superfluo persino l'amore, l'amicizia, gli interessi della vita quotidiana. In questo vischioso intreccio di Itinerari infiniti tutti i personaggi sfiorano la follia. «Ho analizzato meticolosamente - afferma il narratore - l'esperienza di chi si trova sull'orlo di un baratro e so¬ no esperienze che possono capitare a chiunque, indistintamente, ma che forse nella nostra epoca sono più frequenti per le giovani generazioni». Roma, battuta strada per strada, quartiere per quartiere, è lo scenario di questa possibile follia: una città di cui appare il volto più dolce e magico quasi a controbilanciare l'angoscia latente dei personaggi. «Indubbiamente Roma non è più così, ma questo aspetto allegro e solare della capitale, che è stata una caratteristica del passato, a volte si manifesta quasi miracolosamente, all'improvviso, in serate molto particolari che restituiscono a Roma lo splendore che si è offuscato». Mirella Serri

Persone citate: Matteucci

Luoghi citati: Roma