Magistrato nel mirino
Reggio Calabria, un pentito di 'ndrangheta rivela un piano Reggio Calabria, un pentito di 'ndrangheta rivela un piano Magistrato nel mirino «Una bomba contro il giudice ragazzino» REGGIO CALABRIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' uno di quei «giudici-ragazzini» di cui, alcuni anni fa, al culmine delle polemiche innescate dall'allora presidente della Repubblica Cossiga si parlò tanto e in termini non certo positivi. Giuseppe Verzera, sostituto alla procura distrettuale di Reggio Calabria, sarebbe entrato nel mirino della 'ndrangheta che contro di lui starebbe preparando un attentato dinamitardo. Grazie alle dichiarazioni di un nuovo pentito di 'ndrangheta sulla cui identità c'è il massimo riserbo - polizia, carabinieri e Dia sarebbero al lavoro per cercare di trovare, prima che la mafia possa farne uso contro il magistrato, ben 350 chilogrammi di esplosivo. Alla ricerca dei candelotti le forze dell'ordine starebbero lavorando soprattutto nella fascia jonica meridionale del Reggino, quella che gravita attorno a Melito Porto Salvo, cerniera tra la Locride ed il territorio urbano di Reggio Calabria. Una zona che è stata forse per troppo tempo sottovalutata dagli investigatori e che, invece, ha visto crescere e consolidarsi cosche ben agguerrite, come quella degli Iamonte. Cosche contro le quali negli ultimi tempi la magistratura ha scatenato un'offensiva e di questa gran parte del merito va appunto al magistrato, giovanissimo, che lavora a Reggio ormai da qualche anno ma che vive ancora a Messina, dove è nato e ha studiato. Capelli neri tirati indietro, con molto gel; cravatte estrose su giacche dai colori brillantissimi, Verzera ha firmato inchieste tra le più delicate e tra queste anche «D-Day» che, il 6 ottobre dello scorso anno, ha letteralmente disarticolato una delle cosche più potenti del Militese, quella appunto degli Iamonte, il cui patriarca, Natale, sfuggito in un primo momento alla cattura è stato poi catturato a Milano, diventata città troppo ospitale per i mafiosi in trasferta. Ciò che nelle dichiarazioni del nuovo pentito di 'ndrangheta desta maggior preoccupazione è il sottolineare come Giuseppe Verzera (oggetto anche di una serie di minacce telefoniche) sia un bersaglio apparentemente «facile», dai percorsi obbligati. Vivendo a Messina deve attraversare ogni giorno lo stretto e lo fa accompagnato da un solo uomo di scorta. Poi, su un'automobile non blindata, raggiunge il suo ufficio nel tribunale di Reggio. Diego Minuti
Persone citate: Cossiga, Diego Minuti, Giuseppe Verzera, Iamonte, Melito
Luoghi citati: Messina, Milano, Porto Salvo, Reggio, Reggio Calabria
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