Detroit brinda al 1994 di Michele Fenu

RIVINCITA SUL NEMICO GIAPPONESE Finiti gli anni della grande paura, i tre big celebrano la ripresa dell'auto americana Detroit brinda al 1994 Con un salone ricco di idee e novità RIVINCITA SUL NEMICO GIAPPONESE IDETROIT L 1994 è cominciato da pochi giorni e l'auto Usa lo festeggia a Detroit, dove sabato si apre il North American International Auto Show. Tra i marmi e i cristalli del Cobo Center, tra moquette morbide e lussuosi stand, la General Motors, la Ford e la Chrysler brindano alla fine degli anni della paura, al mini-boom degli Usa e alla rivincita sull'industria giapponese. Il 1992 era stato l'anno della speranza, il '93 quello di una ripresa sempre più vigorosa in campo economico, frutto del ribasso dell'inflazione e dei tassi d'interesse, della riduzione del deficit del bilancio statale e del rilancio degli investimenti. Il '94, dicono in un'America percorsa da una ventata di ottimismo, porterà a un aumento del prodotto nazionale lordo, mentre l'inflazione rimarrà al 3%. In questo quadro, con un mercato in crescita, i tre big di Detroit lanciano la loro sfida, approfittando della debolezza del Giappone, angustiato dall'eccessiva forza dello yen, e dai problemi dei costruttori europei. Sotto la spinta della crisi, Gm, Ford e Chrysler si sono dati una struttura più dinamica e snella, hanno cambiato management e mentalità, specie nell'approccio al cliente, si sono ispirate ai metodi del Sol Levante. I transplants hanno fatto scuola e oggi gli americani producono di più e a costi minori. E hanno rinnovato o stanno rinnovando i modelli a ritmo accelerato, puntando su qualità e prezzo. Se ne ha una convincente dimostrazione al Cobo Center, dove una quarantina di novità, tra concept cars ricche di idee e modelli di serie, danno un tocco di freschezza all'auto show. Parliamo a parte delle concept care. Nel campo della produzione normale, la Gm presenta le nuove Buick Riviera, Chevrolet Lumina e Monte Carlo, Oldsmobile Aurora (vista nel '93 come prototipo) e la Ford, la monovolume Windstar e la piccola Aspire (costruita dalla Kia in Sud Corea); la Chrysler espone il coupé della sportivissima Viper, fa cadere i veli sul suo nuovo modello intermedio, una berlina finora conosciuta con la sigla J/A e ora battezzata Cirrus e introduce nel mercato Usa la Neon. E' battaglia aperta nel settore delle berline piccole e medie (modelli che in Europa rientrerebbero nei segmenti C-D ed E), con soluzioni tecniche raffinate (motori plurivalvole, ad esempio), grande attenzione al design degli interni e alla sicurezza (doppio airbag), prezzi sempre più contenuti e sempre inferiori a quelle delle rivali giapponesi. Il gran colpo l'ha fatto, al Salone, la Chrysler, annunciando per la Neon un prezzo di appena 8975 dollari, tasse escluse. Tutto compreso si salirà a circa 9600 dollari, 600 in meno della Gm Saturn e 2000 della Toyota Corolla. Non male per una due litri di 132 Cv (oltre 200 km/h) realizzata in trentun mesi da un team di settecento persone con una spesa di 2 mila miliardi di lire. La Chrysler conta di costruirne 280 mila nel '94 (ma la capacità produttiva può salire a 380-400 mila pezzi all'anno). La vettura sarà esportata in Europa prima dell'estate, in Italia, super-accessoriata, potrebbe costare intorno ai 24-25 milioni. Lo slancio americano potrebbe essere un motivo di preoccupazione per il Vecchio Continente che l'anno scorso ha esportato circa 350 mila unità. Negli Usa, assenti i grandi gruppi europei (salvo la Volkswagen, crollata nei volumi e nelle quote, e l'Alfa Romeo, ridotta al lumicino), Bmw, Volvo e Mercedes sono le case più forti. La Bmw (al vertice con quasi 80 mila auto) e la Mercedes si preparano a costruire direttamente in America. La Saab e la Porsche si fanno sentire presentando a Detroit le versioni coupé e cabrio della 900 (motori due litri aspirato e turbo, 2.5 V6, in Italia a primavera) e la Carrera 911 cabriolet. Michele Fenu Al Motor Show americano la Chrysler espone (sopra) il prototipo Aviat e la berlina Neon; a sinistra la piccola Ford Aspire e il pick-up Asc Chevrolet S-10 SS

Persone citate: Aviat, Carrera, Ford Aspire, Oldsmobile Aurora