In Giappone 3 milioni di esuberi

Le imprese alzano il tiro e chiedono al governo un piano di emergenza Le imprese alzano il tiro e chiedono al governo un piano di emergenza In Giappone 3 milioni di esuberi L'industria vuole bloccare i salari ROMA. I posti di lavoro a rischio in Giappone variano da un minimo di un milione a un massimo di tre milioni. Calcolando uno stipendio annuo medio di 5 milioni di yen, gli esuberi, ha detto Takeshi Nagano, presidente della Federazione datori di lavoro, costano alle imprese giapponesi una cifra vicina a 5000 miliardi di yen. In un Paese tradizionalmente votato alla piena occupazione, quale tramite per garantirsi anche la pace sociale, la situazione sul mercato del lavoro sta assumendo i contorni, quantomeno per i giapponesi, di una vera e propria emergenza. A novembre il tasso di disoccupazione è salito al 2,8%: si tratta di un livello molto contenuto se paragonato alla media occidentale, ma per il governo di Tokyo rappresenta il massimo degli ultimi cinque anni. Il rapporto tra offerte di lavoro e domande di lavoro inoltre è sceso a quota 0,65 dallo 0,67 di ottobre. Questo significa che vi erano 65 posti per ogni 100 lavoratori. Solo fino a due anni fa il rapporto superava i 100. La situazione occupazionale, e più in generale quella economica, è stata al centro di un incontro tra i vertici delle associazioni imprenditoriali nipponiche. Presenti Masaru Hayami, presidente dell'associazione dirigenti d'azienda, Gaishi Hiraiwa, presidente della federazione delle organizzazioni economiche (Keidanren), Kosaku Inaba, presidente della camera di commercio, e, ovviamente, Nagano. E' toccato a quest'ultimo delineare la nuova linea giapponese in materia di occupazione: nella prossima tornata di negoziati salariali, ha indicato Nagano, sarà più importante cercare di mantenere posti di lavoro che aumentare gli stipendi. Le imprese nipponiche, ha aggiunto, faranno del loro meglio per non tagliare posti. Nel medio e lungo periodo sarà però necessario agire sul fronte macroeconomico. Dagli indicatori economici pubblicati di recente non emerge infatti nulla di buono: lo studio Tankan pubblicato a dicembre dalla banca centrale ha rivelato che il sentimento tra gli imprenditori è nuovamente peggiorato attestandosi a novembre a -56% dal -51% registrato nel sondaggio di agosto. Gli investimenti, nell'esercizio '93, dovrebbero diminuire del 7,5%. Da ciò si evince che la crisi giapponese, spiega la banca d'affari Morgan Stanley in un suo recente rapporto, è di natura strutturale. «Qualsiasi ripresa sarà incerta e di basso tono finché non saranno avviati degli aggiustamenti strutturali, non solo nell'industria manufatturiera, ma anche nei servizi finanziari», spiega la Morgan Stanley. Punto centrale del programma di governo di Morihiro Hosokawa, che ha spodestato i liberal-democratici al potere da quarant'anni, è una non meglio definita "deregulation" economica per incentivare la competizione e far filtrare ai consumatori i benefici di sviluppi macroeconomici, quale il rafforzamento dello yen. Ma Hosokawa si è anche impegnato ad ottenere l'approvazione di un programma di riforme politiche entro fine gennaio. Il disegno di legge, già approvato dalla camera bassa del parlamento, si trova ora all'esame della camera altra, e difficilmente Hosokawa potrà volgere l'attenzione a problemi economici senza aver prima intascato questa vittoria politica. Intanto restano i problemi di sempre. La recessione globale e uno yen forte sul dollaro continuano a «mietere vittime» nell'industria nipponica. Le immatricolazioni di veicoli a motore in Giappone, secondo i dati dell'associazione concessionari, sono scivolate dell'I 1% a dicembre collocandosi a un totale di 345.715 unità. Le vendite sono ormai in calo da ben 32 mesi. [r. e. s.) Il caro-yen frena le esportazioni Anche l'auto ha il fiato grosso IL «MADE IN JAPAN» RENDE MENO Andamento trimestrale delle bilance commerciale e di parte corrente giapponesi, in % sul PIL 4,0 J BILANCIA COMMERCIALE I II III IV I II 1991 1992 Fonte: MONDO ECONOMICO III IV I II III IV I II III IV I II III IV 1993 ,1994 PREVISIONI 1995, Il premier giapponese Hosokawa alle prese con la bomba-lavoro

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