Massimo, scandalo della lirica

Massimo, scandalo della lirica Palermo, da vent'anni i «lavori di restauro», inchiesta della magistratura Massimo, scandalo della lirica Inaugura la stagione il «Devereux» diDonizetti PALERMO. Gli applausi per l'impeccabile edizione del «Roberto Devereux» di Donizetti, che l'altra sera ha aperto a Palermo la nuova stagione di opere e balletti, non hanno smorzato il malumore per l'ormai ventennale indisponibilità del bellissimo teatro Massimo, sede storica dell'ente lirico palermitano. L'ultima volta che lì dentro vi fu lirica (ora è un grande cantiere edile) nel magnifico edificio Liberty del Basile, risuonarono le note risorgimentali del «Nabucco». L'incredibile durata dei lavori di ristrutturazione e ampliamento è l'ennesimo scandalo di questa città. La procura della Repubblica recentemente ha aperto un'inchiesta e, a un mese e mezzo dal suo ritorno quale sindaco e dunque presidente del Massimo, promette battaglia Leoluca Orlando: chiede alla Regione che affidi al Comune tutta la «pratica»: «Bisogna veder chiaro e colpire senza indugi e presto i colpevoli», dice. Così, per la ventesima stagione le rappresentazioni avvengono al «Politeama», scomodo, disadorno, affatto all'altezza del prestigio dei calendari decisi dai dirigenti del Massimo che quest'anno propone tre produzioni e due scambi di allestimento con l'Opera di Roma, per il «Devereux» che nella capitale fu dato nel 1988, e con il San Carlo di Napoli. Le scarse risorse finanziarie costringono alla compravendita degli spettacoli, con il restringimento delle nuove produzioni. Il dramma scritto da Gaetano Donizetti a ridosso dello sfacelo della sua famiglia (moglie, due figli, genitori morti in un'epidemia), ma in un momento nel quale egli compose freneticamente, ripropone il fasto della Corte dei Tudor, tra amori, tradimenti e patibolo. Per il «Devereux», rappresentato la prima volta nel 1837 al San Carlo che l'aveva commissionato a Donizetti, i responsabili del Massimo si sono ancora affidati a Gianandrea Gavazzerà e alla moglie Denia Mazzola, che già nel 1992 e 1993 inaugurarono la stagione palermitana, con «Lucrezia Borgia» ed «Esclarmonde». L'autorevolezza e l'immenso bagaglio di Gavazzeni hanno consentito di far esprimere al meglio l'orchestra dell'Ente lirico palermitano. Nel cast anche il tenore Pietro Ballo che, palermitano, è stato applaudito meritatamente non soltanto dalla claque nel loggione, e i Duchi di Nottingham (Raquel Pierotti e Antonio Salvador!). La regia molto attenta è di Alberto Fassini; scene e costumi, ricchi, sono di David Walker, senza una sbavatura l'allestimento di Antonio Carollo. Fra le più recenti interpreti di «Devereux», Rajna Kabaivanska (Butterfly in questa stagione), Monteserrat-Caballé e Katia Ricciarelli. La stagione del Massimo si chiuderà il 7 giugno, da Carla Fracci con un'altra sovrana «Maria Stuarda, Regina di Scozia» di Donizetti. Antonio R avi dà

Luoghi citati: Napoli, Palermo, Roma, Scozia