La Scala sfida Vienna Verdi contro Strauss di Armando Caruso

E Maazel trionfa al Concerto di Capodanno E Maazel trionfa al Concerto di Capodanno La Scala sfida Vienna Verdi contro Strauss VIENNA. Scala e Rai, sfida a Vienna: dalla Sala del Piermarini nel '94 sarà trasmesso in Eurovisione il «Concerto di Natale». Riccardo Muti, in sintonia con il sovrintendente Carlo Fontana è deciso a portare la Scala in Europa. Una sfida all'ultima «biscroma». La Scala «ruba» il tempo al Musikverein: così l'inimitabile concerto viennese, che apre l'anno, augurando pace e serenità a tutto il mondo, sarà preceduto dall'avvenimento musicale natalizio milanese che si annuncia altrettanto importante e ben organizzato: Scala e Rai tentano di strappare a Vienna il primato televisivo musicale di fine anno. Verdi e Spontini contro gli Strauss. E anche la sfida di Demattè e Locatelli, il presidente e il direttore generale della Rai. Gli accordi fra tv di Stato e Scala per il futuro non sono una novità, ma dovrebbero concretizzarsi su progetti di opere da trasmettersi in prima serata. In tal senso sono stati firmati i contratti «lirici» per «Rigolctto» che andrà in onda il 14 maggio diretto da Muti e per «L Incoronazione di Poppea» di Monteverdi che sarà trasmessa il 15 ottobre. Insomma in Rai cambia la musica. Del resto i primi segnali ci sono già stati: l'attenzione alla musica classica e lirica, tanto invocata e sempre disattesa, finalmente diventa realtà, con programmi come «L'amore è un dardo!» trasmesso da Raitre, che suscita interesse tra i telespettatori, esperti e no. Ma se Scala e Rai preparano piani di guerra europei, Vienna ha già risposto splendidamente con il tradizionale concerto di Capodanno in mondovisione: oltre un miliardo di telespettatori e con Lorin Maazel sul podio del Musikverein, dando all'avvenimento un diffuso senso di «superallegria». Il «super» è d'obbligo: alla testa dei Wiener Philharmoniker Maazel ha scatenato entusiasmo. Senso innato del ritmo, cantabilità assoluta, voglia di divertirsi e far divertire: applausi scroscianti hanno accompagnato le ultime note del concerto, che il direttore d'orchestra ha concluso, secondo tradizione, con la «Marcia di Radetzky». Maazel è ritornato dopo anni di assenza: aveva dominato il Concerto di Capodanno dall'80 all'86, seguendo la tradizione dei grandi direttori a cominciare da quel Boskovski che era considerato un po' il «padre» degli Amici della Musica di Vienna. Ha diretto Johann Strauss e Joseph Strauss, ma anche un altro popolarissimo (in Austria) compositore di valzer che, sulla scia della nobile famiglia degli Strauss, aveva conquistato prestigio e gloria. Splendidi i Wiener. Il suono di archi e fiati è come sempre scintillante: intonazione, precisione, senso del ritmo e musicalità nel fraseggio, sono le doti migliori. Non vi poteva essere alcuna sorpresa in tal senso; ma la sorpresa (annunciata) c'è stata ugualmente e l'ha regalata Lorin Maazel a più d'un miliardo di spettatori. Maazel, che ha cominciato a suonare il violino a cinque anni, dopo il quarto valzer ha imbracciato strumento e archetto ed ha eseguito «Storie d'un bosco viennese». Nella sala dorata viennese ornata di freschi garofani ordinati a Sanremo, s'è capito che la «sorpresa» era graditissima. Nella seconda parte del concerto il nuovo astro russo Vladimir Malakhov ha danzato nella polka-zepperl mentre il corpo di ballo dell'Opera di Stato di Vienna ha come di consueto accompagnato le note del valzer di «Bel Danubio blu». Alla fine, sulle note della «Marcia Radetzky» un pubblico scatenato ha dato sfogo all'entusiasmo scandendo la musica con applausi ritmati. Armando Caruso Lorin Maazel suona il violino durante ii Concerto di Capodanno a Vienna