Risparmio perché l'Italia piace

em p*mo em p*mo Risparmio, perché l'Italia piace OBBLIGAZIONI giapponesi davanti a tutti, con un rendimento medio di oltre il 34% nei primi sei mesi dell'anno per un investitore italiano: considerando, cioè, anche la rivalutazione dello yen sulla lira. Poi, seconda assoluta, la Borsa svizzera con + 22,53% (ma merito è in gran parte del franco elvetico). Sul terzo gradino di questo ideale podio degli investimenti nella prima metà del '95, praticamente ex aequo, le obbligazioni francesi con +19,36% e la Borsa americana con +19,27%. FONDI, VINCE IL MARCO La classifica dei migliori investimenti nel primo semestre di quest'anno (elaborata per Tuttosoldi da Azimut consulenza sim, del gruppo Akros) vede quindi seguire, un po' a sorpresa, le obbligazioni spagnole con +15,88% in lire e subito dopo i fondi comuni obbliga- zionari dell'area del marco, mediamente i migliori tra i fondi gestiti in Italia con un rendimento del 15,64% in soli sei mesi. Tutti risultati che, se ripetuti nel secondo semestre, darebbero guadagni superiori al 30% nel corso del '95: ma come vedremo adesso (e come si spiega meglio nelle pagine 4 e 5) ciò è assolutamente improbabile. VALUTE: BENE, MA... In buona parte questi rendimenti «da favola» si spiegano infatti con la svalutazione della lira su alcune delle principali monete estere: nei primi sei mesi di quest'anno la nostra moneta ha perso il 18,81% sullo yen giapponese, il 14,76% sul franco svizzero, 12,91% sul marco tedesco, l'I 1,20% sul franco francese e persino il 9,65% sulla peseta spagnola, valuta di un Paese per molti versi più «debole» dell'Italia. Una svalutazione eccessiva, quella subita dalla nostra moneta, già in parte «corretta» nei mesi estivi, con il recupero avvenuto specialmente in agosto. E la riscossa della lira potrebbe proseguire, secondo gli esperti interpellati da Tuttosoldi, anche in autunno. TRA PASSATO E FUTURO I rendimenti del passato, infatti, non vanno mai considerati come «promesse» per il futuro. E questo a maggior ragione nel nostro caso, con quasi tutte le migliori performance provocate dalla debolezza della lira: l'unica eccezione è la Borsa americana, che ha guadagnato quasi il 20% malgrado il dollaro sia rimasto quasi invariato sulla lira nel primo semestre '95. Ma ora Wall Street potrebbe un po' rallentare, dopo aver più volte raggiunto nuovi «massimi storici» dell'indice Dow Jones 30. SCOMMESSA SULL'ITALIA «Oggi il mercato migliore su cui investire è quello italiano: sono ottimista sia per la lira sia per i tassi, che dovrebbero scendere» si sbilancia Angelo Abbondio, un gestore divenuto celebre negli Anni 80 per i buoni rendimenti del suo Fondo professionale e che da quest'anno si è nuovamente «messo in proprio» fondando una sim indipendente, la Symphonia. D'accordo con Abbondio un altro gestore che ha recentemente costituito una sim indipendente. Marco Rosati della Pfm-Professional fund management: «Allo stato attuale, il mercato obbligazionario che presenta le maggiori possibilità di ulteriori guadagni è proprio quello italiano». Dal canto suo Paolo Balice, direttore dell'ufficio studi di Azimut consulenza sim, vede bene il nostro mercato azionario: «Il giudizio positivo sulla Borsa italiana si spiega con il miglioramento degli utili delle società quotate, la situazione politica che sembra più serena e il ritorno d'interesse da parte degli investitori esteri». MEGLIO DIVERSIFICARE Diverso il ragionamento di Ennio Doris, amministratore delegato di Programma Italia investimenti sim e socio di Berlusconi nella divisione finanziaria-assicurativa del gruppo Fininvest: «Sarebbe interessante confrontare questa classifica degli investimenti nel primo semestre con le previsioni che si facevano a inizio anno...». Ironizza Doris: «Probabilmente ne emergerebbe che raramente gli esperti imbroccano il consiglio giusto. La verità è che è molto difficile prevedere il futuro nel mondo degli investimenti, dove ci sono tantissime variabili in gioco, in SOM MA R I O PAGINONE particolare in un periodo come questo. Perciò è importante diversificare, e non puntare su un solo mercato». AZIONI A REDDITO FISSO La scelta su quanto investire in Borsa e quanto nel reddito fisso deve essere fatta dal singolo risparmiatore, osserva Doris, che consiglia di attuare la diversificazione attraverso i fondi: «Dopo di che, io sui mercati azionari metterei l'80% all'estero e il 20% in Italia, mentre sull'obbligazionario la certezza di reddito viene data dall'investimento in lire e quindi il rapporto va rovesciato, investendo l'80% in Italia e il 20% all'estero». LIRA ALLA RISCOSSA Comunque, attenti anche alla diversificazione: paga se attuata nel lungo periodo, mentre nel breve ci si può rimettere in confronto al «classico» in¬ vestimento in titoli di Stato. «Nel primo semestre '95 ha pagato stare fuori dall'Italia, non tanto per l'andamento dei mercati esteri quanto per la debolezza della lira: ma ripetere il gioco nei prossimi mesi potrebbe rivelarsi un cattivo affare, se si pensa addirittura di arrivare al 1° gennaio '96 con la lira rientrata nello Sme» nota Bruno Travostino, direttore generale di Gestnord intermediazioni sim. Sulla stessa lunghezza d'onda Michele Patri, gestore in Italia della Citibank, la più importante banca americana: «Qualcosa sta cambiando, non escludiamo neppure un ritorno della lira nello Sme entro fine anno. Perciò consigliamo ai nostri clienti molta prudenza nell'investire in valuta estera: forse è proprio il caso di attendere». Edmondo Rho

Persone citate: Angelo Abbondio, Berlusconi, Bruno Travostino, Edmondo Rho, Ennio Doris, Marco Rosati, Michele Patri, Paolo Balice

Luoghi citati: Italia, Programma Italia