E Torino adotta i saltimbanchi

Gran folla in via Roma e via Po per il debutto della festa di Bravo e Brava, si prosegue fino al 9 Gran folla in via Roma e via Po per il debutto della festa di Bravo e Brava, si prosegue fino al 9 E Torino adotta i saltimbanchi Ogni sera un nuovo show nelle vie del centro La magia si ripete. Ieri in via Po, come martedì in via Roma e stasera in una via Lagrange che si colorerà di blu per accogliere le clownerie di Joe fr Averell, le fantasiose esibizioni del mimo Saeed Fekri, il jazz del duo Messina-Negrin, lo spettacolo del Teatro Plodtach ispirato alle «Città invisibili» di Calvino; e poi i mangiafuoco, i funamboli, i prestidigitatori, e tutte le altre «attrazioni» che trasformano le vie di Torino in un infinito palcoscenico sotto le stelle. Un palcoscenico dove c'è posto pure per gli irregolari assoluti: ieri s'aggirava tra la gente il mitico Stefano Rizzotto, il «venditore di barzellette»: è ancora disoccupato, ma non perde il buonumore, pronto a snocciolare, dietro modesta mercede di mille lire, freddure del tipo «Berlusconi entra in un bar: "Presto, presto, dov'è la toilette?". "In fondo a sinistra", risponde il cameriere. E lui: "Piuttosto me la faccio addosso"». La gente si ferma, si fa una risata, e paga volentieri. Avverti una disponibilità, una voglia di stare insieme, che sembravano dimenticate. I torinesi annusano la festa, dapprima circospetti, un po' freddi come da copione, da luogo comune. Ma loro, gli «artisti di strada» - chiamateli pure saltimbanchi, mica s'offendono, anzi ne vanno orgogliosi - sanno tentarli con maestrìa antica, eppure nuova per una città che non li conosce, che raramente li ha visti all'opera. «E' vero - riconosce Lucia Osellieri, «contastorie» e burattinaia -, al Nord lavoriamo poco, nessuno ci chiama. Chissà perché: non c'è una tradizione, credo». Lucia ha 37 anni, e da otto ha scelto definitivamente questo suo mestiere girovago, buttando alle ortiche il posto sicuro di maestra d'asilo: «Non mi trovavo bene, nella struttura pubblica. Così sono libera, vado dove capita, incontro tanta gente e ho tante soddisfazioni». La soddisfazione di conquistare gli occhi e i sogni dei piccoli spettatori: «Ai bambini piacciono, i burattini. Magari è una reazione a tutta la tivù che vedono, e spesso subiscono». Ma non sono soltanto i bambini a subire il fascino arcano di quegli uomini e di quelle donne così strani, così diversi dalla banale quotidianità. I torinesi li hanno scoperti, e adottati. L'altra sera, in via Roma, è scattata la scintilla di simpatia tra gli attori e le decine di migliaia di spettatori-passanti che hanno pacificamente invaso fino a tarda ora la strada. Quanti erano? Impossibile calcolarlo: da piazza Carlo Felice a piazza Castello la folla formava un muro compatto. Avanzare era un'impresa, ad ogni angolo capanelli di curiosi assediavano l'attrazione di turno, mentre gruppi eterogenei - ragazzotti appena tornati dalle vacanze, famiglie con bimbi e passeggini al seguito, anziani, coppie di fidanzati d'ogni età - seguivano le pittoresche parate che percorrevano la via: chi muovendosi, ammaliato, al ritmo dalla musica jazz suonata dalla New Orleans Jubilee, chi divertito dalle evoluzioni dei trampolieri. E anche ieri sera, in via Po, attorno a ogni «saltimbanco» la folla s'assiepava, malgrado la pioggia- e l'iniziale freddezza si scioglieva - a mano a mano che il callido artista s'impadroniva del suo pubblico - in un sorriso, in una risata, in un applauso convinto. Molti curiosi, tra un mini-show e l'altro, hanno approfittato dei negozi aperti per qualche acquisto fuoriorario: particolarmente in libreria. La «Festa dei colori» che l'ino al 9 settembre porterà in una strada del centro storico l'animazione di una grande fiera po¬ polare è - forse al di là delle intenzioni di chi l'ha pensata - un incontro curioso fra due civiltà: quella della metropoli distratta, e quella del paese, che ciascuno di noi si porta dentro. Un incontro anche tangibile, fatto di piccoli e buffi controsensi: l'altra sera sfilavano, in piazza Castello, gli sbandieratori di Alba. Ma i loro stendardi, lanciati con consumata perizia, andavano talora ad urtare i fili dei tram e dei bus che, come una ragnatela, imprigionano il cielo della piazza. Ecco, nei liberi cieli d'Alba questo inconveniente non si dà, non è previsto. Tra città e paese l'incontro, a volte, è banalmente complicato. Ma quando riesce, ti apre il cuore, tant'è bello. [g. fer.) ) "| STASERA IN VIA LAGRANGE ' NOMEGRUPPO TIPODISPETTACOLO ANGOLO Blues Jeans Musicisli blues Via Giolini Claudio e Consuelo Cantastorie-Jonlerie Via T. Rossi Cosmic Sausages Musicisti comici Via M. Vittoria Dolta Ritratrista Via Guarini Duo Messina Negrin Sassofonista e Chitarrista Via T. Rossi Faletti Rilrattisfa-Coricaturista ViaGiolilti Saeed Fekri Mimo Via Cavour Frateili di taglia Salrimbanchi-Giocolieri Via Guarini Alessandro Gigli Cantastorie Via M. Vittoria GinnasH di Torino Ginnasti Via Gramsci JoeeAverell Duo di clown ViaLovera Kariocas do samba Danza e percussioni brasiliane Piazza Lagrange Mabo Band Musicisli comici Via C. Battisti Ottoni del Conserv. di Torino Musicisti Via Gramsci Tea fro Potlach con lo spehacolo "Citta invisibili" ispirah) all'opera di 1. Catvino Piazza Carignano Bernard Snyder Clown musicale Via Mazzini La Parata del Colore e formata da 106 fra arlisti, ginnasti e musicisti La festa in via Roma e l'arrivo l'altra sera degli invitati al gala di Palazzo Reale Un momento della festa in piazza San Carlo dell'altra sera: le vie si sono trasformate in un grande palcoscenico sotto le stelle I nuovi modelli provati da 1200 giornalisti da tutto il mondo hanno attirato l'attenzione della gente

Luoghi citati: Alba, Messina, Torino