«A giudizio Carletto e Zanetta»

«A giudizio Carletto e Zanetta» Le richieste del pm Corsi per i due ex de «A giudizio Carletto e Zanetta» Chiusa l'inchiesta sulle mazzette Iacp POLITICA & AFFARI Compariranno davanti al gip ai primi di dicembre Mario Carletto e Giampaolo Zanetta, noti uomini politici democristiani, finiti poi nelle retrovie dopo lo scioglimento del partito. Sono accusati entrambi di concorso in corruzione per la storia di una tangente promessa e mai data. Una mazzetta di 400 milioni che alcuni imprenditori erano disposti a pagare per assicurarsi a trattativa privata la costruzione di un centinaio di alloggi Iacp in via Pietro Cossa: un appalto da 18 miliardi mai realizzato. Con loro compariranno il mattino del 6 dicembre, davanti al gip Piera Caprioglio, anche l'ex presidente dell'ex Istituto autonomo case popolari, Mario Fimiani, l'imprenditore Mario Cresta e un suo tecnico, Sergio Audisio. Il rinvio a giudizio è stato chiesto dal pm Vittorio Corsi, al termine di un'inchiesta condotta a tempo di record. La vicenda risale al 1991. A raccontare la storia al pm è stato Mario Fimiani. Il consorzio Ciper (di cui faceva parte il Cresta) aveva già costruito negli anni precedenti circa 300 alloggi per lo Iacp, nella stessa zona. E, quando si era deciso di realizzare, sempre in via Pietro Cossa all'angolo con corso Regina Margherita, due torri comprendenti 96 alloggi e 300 posti auto, il Ciper si era dato da fare per aggiudicarsi anche quella gara. Stando all'accusa, per evitare scomodi concorrenti il consorzio avrebbe preferito concludere a trattativa privata. Il presidente dello Iacp, Mario Fimiani sarebbe stato favorevole a quell'idea. Il problema era però trovare il denaro. Il progetto delle due torri era dello Iacp, che non aveva però i soldi per finanziarlo. L'unica soluzione era sollecitare uri intervento della Regione. Da qui l'importanza del ruolo di Carletto, allora assessore regionale all'Urbanistica, che doveva provvedere allo stanziamento. Fimiani avrebbe raccontato al magistrato: «Furono promessi dal Ciper 50 milioni anche a me. Me ne parlarono Cresta e il suo tecnico Audisio. Ma bisognava contattare Carletto con il quale io non ero in buoni rapporti. Allora consigliai a Cresta di parlare della vicenda con Zanetta, grande amico di Car- letto». Cosa si siano detti in quegli incontri è da chiarire. E' certo che Cresta parlò con Zanetta. Lo ammette anche quest'ultimo: «Mi ha chiesto di metterlo in contatto con Carletto. L'ho fatto ed è finita lì». Secondo l'accusa non sarebbe andata proprio cosi, se Zanetta (allora assessore comunale) qualche tempo dopo si sarebbe lamentato con quelli del consorzio Ciper: «Non si è ancora visto niente», il che farebbe pensare a un finanziamento al partito. Ipotesi, negate con vigore da Zanetta e Carletto. In quell'incontro con Cresta si sarebbe parlato soltanto di un progetto che stava molto a cuore all'imprenditore e che riguardava nuovi insediamenti a Pragelato. Carletto e Zanetta, finiti anche in carcere a fine giugno, hanno sempre negato la promessa di denaro e i loro difensori Minni, Gallo, Anfora, Lageard e Trincherò hanno annunciato una dura battaglia a dicembre davanti al gip Caprioglio. Gli altri indagati sono assistiti dagli avvocati Gianaria, Badellino e Tardy. Il progetto di affidare la realizzazione delle due torri a trattativa privata fu bloccato dal Comitato regionale per le opere pubbliche. [n. pie.] Era in ballo un appalto da 400 miliardi per case pubbliche Per assoluta mancanza di spazio la pagina degli anziani è rimandata al prossimo giovedì Giampaolo Zanetta (da sin.), ex assessore comunale alla Casa, e Mario Carletto, allora responsabile dell'Urbanistica in Regione

Luoghi citati: Pragelato