Vìa Bologna 74 l'inferno ha 8 piani

Le case pubbliche: un altro esempio di incuria che produce rabbia e pericoli Le case pubbliche: un altro esempio di incuria che produce rabbia e pericoli Vìa Bologna 74, l'inferno ha 8 piani Ottanta famiglie abbandonate «La porta dell'ascensore era aperta su un vuoto di decine di metri e i nostri bambini giocavano a pochi passi». Via Bologna 74, scala A, 7° piano. Ieri mattina, raccontano le madri dello «Zen di Torino», s'è sfiorata la tragedia. Mentre l'ascensore era fermo per un guasto all'ottavo piano, più in basso bastava una lieve spinta per aprire le porte automatiche. E cadere. «Per fortuna siamo stati avvertiti subito - dice l'ingegner Rocco Coirò, direttore tecnico Atc - e abbiamo mandato la manutenzione a risolvere il problema. Questo è il risultato dell'ennesima manomissione, un fenomeno sempre più frequente, che somiglia al lancio delle pietre dai cavalcavia». Ma «l'incidente» di ieri - nel frattempo nella scala B alcuni appartamenti si allagavano - è uno dei tanti. Quasi insignificante se si considera l'edificio nel suo insieme, segnato in maniera irreparabile daH'«autodistruzione» e dal vandalismo. Chi entra per la prima volta in questo luogo ha rimessione di trovarsi in un film di ghetti e violenza, di quartieri abbandonati dove può accadere di tutto. Invece via Bologna 74 - che ora ospita un'ottantina di famiglie - è proprietà comunale in gestione Atc e si trova di fronte a un commissariato. Nato per accogliere uffici (con le solite pareti in cartongesso), verso la metà degli Anni 80 10 stabile era stato destinato dal '"ormine ad alloggi per casi sociali che non potevano aspettare oltre. 11 ghetto era fatto. Androne devastato, lurido, dal soffitto sfondato, le finestre senza vetri, scritte oscene sui muri, la fila di buche delle 'celere come una bore.- sdp'-'.aia («a Capodanno qualcuno le riempie di botti e le fa esplodere: noi non le ripariamo più», dice Rosa Rizzo, una delle mamme del 7° piano). Anche le scale non hanno una sola finestra a posto: l'Agenzia Territoriale per la Casa le mette e due giorni dopo non ci sono più. «Qui entra chi vuole e tutto è possibile», dicono le donne. Gli alloggi si affacciano su corridoi bui, a stento illuminati dai neon. Tra le scale e i «pianerottoli» ci sono pesanti porte di ferro. Dietro, la sera, ci puoi trovare chiunque. «Qui è pieno di tossici», bisbiglia Roberto, 11 anni. Di giorno - ma che è giorno lo dimentichi subito - ci sono squadre di bambini che giocano, come ieri davanti all'ascensore. E gli ascensori per lo più sono rotti, con anziani (è il caso di Filomena Grippa, 73 anni, malata, inquilina dell'ottavo piano) confinati in casa. C'è poi il capitolo scarafaggi, che infestano tutta la casa. «Facciamo la spesa solo per un giorno, perché se durante la notte ci camminano sul letto, figurarsi sulle provviste», dice Grazia Cappa. E Hicham, 12 anni: «Io li ho scoperti anche nel freezer». Antonietta Pira: «Ho trovato mia figlia che giocava con una di quelle bestie». Antonella Leone, due bimbi: «La sera nell'androne sono migliaia, bisogna saltare per non pestarli». «Sono anni che ci promettono una casa vera - dice Rosa Rizzo ma finora non l'abbiamo vista. Ci tocca vivere in un posto che non è da esseri umani». Ma il Comune è cosciente che via Bologna 74 è una situazione da azzerare. Tutti gli alloggi che nel tempo si sono svuotati sono stati murati. «L'obiettivo è di trasferire tutte le famiglie entro la prossima primavera - spiega Giulietta Gagliardi, dirigente dell'Ufficio Casa - e una ventina di casi urgenti anche prima dell'inverno: anziani e persone che hanno un alloggio troppo grande e non ce la fanno con le spese. Di più non si può e non si è potuto fare: il Comune deve occuparsi anche dei tanti che un tetto non ce l'hanno proprio. Purtroppo lavoriamo esclusivamente su alloggi di risulta, che tra l'altro non sempre sono in condizioni ottimali ed accettati dagli inquilini di via Bologna». Maria Teresa Marti ne ngo famiglie abbandonate Due immagini di degrado nell'androne di via Bologna 74 A fianco: donne e bambini accanto alla porta dell'ascensore manomesso Due immagini di degrado nell'androne di via Bologna 74 A fianco: donne e bambini accanto alla porta dell'ascensore manomesso

Persone citate: Antonella Leone, Antonietta Pira, Filomena Grippa, Giulietta Gagliardi, Grazia Cappa, Hicham, Maria Teresa Marti, Rocco Coirò, Rosa Rizzo

Luoghi citati: Bologna, Torino