Indebitati ma assicurati

In ascesa i fondi comuni, sono in flessione i depositi bancari risparmio In ascesa i fondi comuni, sono in flessione i depositi bancari Indebitati ma assicurati Lafamiglia della crisi investe meglio ROMA. Le famiglie italiane si indebitano di più, ma utilizzano i soldi chiesti in prestito per effettuare investimenti a lunga scadenza piuttosto che per consumi «futili». Guardano inoltre con maggiore cautela al futuro, indirizzando i propri risparmi verso polizze assicurative e fondi comuni di investimento in misura superiore rispetto al passato. E' il quadro che emerge dai dati della Banca d'Italia sui conti finanziari delle famiglie italiane alla fine del '94, contenuti nel supplemento al Bollettino Statistico diffuso oggi. Al 31 dicembre scorso, l'indebitamento degli oltre 18 milioni e mezzo di famiglie ammontava a 192.144 miliardi di lire, con una crescita del 6,4% rispetto all'anno precedente. Aumento più contenuto invece per le attività, che nello stesso periodo sono risultate pari a 3.092.012 miliardi (+5,4%). Il maggiore indebitamento delle famiglie ha riguardato i prestiti a medio/lungo termine (quelli normalmente utilizzati per investimenti importanti quali l'acquisto di una casa), sa- liti complessivamente a 134.877 miliardi (+6,7%). In calo dell' 1,5%, invece, i prestiti a breve scadenza, risultati pari a 36.694 miliardi. Passando alle attività, i dati della Banca d'Italia dimostrano che nel '94 è notevolmente aumentata la fiducia delle famiglie italiane verso polizze assicurative e fondi comuni di investimento. Le riserve premi e sinistri hanno infatti messo a segno un incremento del 29,6% ed i fondi comuni del 23,7%. Questi due strumenti finanziari costituiscono tuttavia ima fetta relativamente piccola del totale delle attività: i fondi coprono il 4,1% del mercato e le assicurazioni il 4,2%, una percentuale, quest'ultima, che però sale al 9,4% se si tiene conto anche dei fondi di quiescenza dei lavoratori. Via Nazionale certifica quindi la disaffezione degli italiani verso i depositi bancari cresciuti in un anno di appena il 2,7% (915.501 miliardi), ma che restano, tuttavia, lo strumento finanziario più diffuso (29,6% delle attività complessive).

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