«Coniglietta» e miliardaria

«Coniglietta» e miliardaria Lui aveva lasciato metà delle sostanze alla moglie spogliarellista. 11 figlio impugna il testamento «Coniglietta» e miliardaria Sposò un novantenne, guerra sull'eredità I CONTI DELL'AMORE WASHINGTON UI la chiamava «raggio di luce». Lei lo chiamaJfiÈL:'rm*fy va Paw-Paw, ;fHfclÌ^**L__ «zampetta», 'Ahl Mk «te *"orse perc'^' WWSk.'W mm a 90 anni compiuti, più che «zampettarla», anche nei giorni buoni, con tutta la buona volontà non poteva fare. Lui era un miliardario di 90 anni, lei una coniglietta di 28, divisi da cinquemila miliardi di patrimonio e da 62 anni di età, ma uniti da un breve matrimonio spezzato dopo pochi mesi da una prevedibile vedovanza che oggi sta facendo parlare giornali, lavorare avvocati, sudare giudici, girare chilometri di video. E costringe uomini e donne a litigare su uno dei temi più antichi e irrisolvibili della vita umana, a dividersi secondo partiti opposti e non conciliabili: il romantico partito dell' «amore non ha età» contro il cinico «ma fammi il piacere quello era un vecchio porco rimbambito e lei una puttana cercatrice di eredità». Ma a leggere, e soprattutto a guardare, i fotogrammi di questa storia d'amore, di soldi, di rughe, di silicio, di nozze e funerali tra Barbie e Matusalemme - decidere a chi dare il voto fra i due opposti partiti non è poi così semplice. La «love story» fra il nonno e la coniglietta, le nozze fra «raggio di luce» e «zampetta» sono una storia curiosamente, maliziosamente onesta. Raccontano il crepuscolo di un decrepito dio del danaro che si compera un ultimo bagliore prima del buio finale e l'alba di una ragazzona stanca di esibire le sue forme scolpite dal bisturi per gli occhi, per le mani e per i pochi dollari dei clienti dei saloon del Texas dove - diciamo così - «ballava». J. Howard Marshall, «zampetta», scoprì Anna Nicole Smith nel 1992, quando lei agitava il suo generoso seno chirurgico in un locale chiamato «Rick's Cabaret», a Houston, un lupanare dove i nonni non dovrebbero andare, ma dove mvece, notoriamente, vanno. Più che un «raggio di luce», Anna, che era già stata fotografata ed eletta «coniglietta» dell'anno da Playboy per quel che aveva al di sopra del punto vita e avrebbe fatto la modella per i jeans «Guess» per quel che aveva al di sotto, era un riflettore da cùiema, un colpo di sole tropicale. Accanto a lei, Anita Ekberg sarebbe sembrata malnutrita e Barbie troppo realistica. «Quando entrava in scena ricorda Rick, il gestore del cabaret - era come se il sole squarciasse le nubi dopo un temporale sul mare del Golfo del Messico». Ai vecchi, il sole piace. Scalda le ossa, sospinge il sangue nelle antiche tubature, riattiva collegamenti dimenticati e rugginosi. Marshall aveva allora 87 anni, un «portafogli» che gli esecutori testamentari valutano oggi attorno ai 3 miliardi di dollari, appunto 5 mila miliardi, due matrimoni alle spalle e un figlio buono a nulla, che gli campava addosso. Con quei soldi, e quegli anni, delle chiacchiere degli amici texani miliardari al Country Club gli importava poco o nulla. Divenne un frequentatore regolare del Cabaret. Qualche sera, quando le gambe non lo reggevano più, entrava spinto dall'autista-gorilla che sistemava la carrozzella proprio sotto la passerella delle «ballerine». Un ombrellone in prima fila, con vista. In un'altra epoca, in un altro tempo e in un'altra cultura, l'immagine dell'Angelo Azzurro e del suo professore sarebbe stata inevitabile. Ma questo è 0 Texas, non Berlino. Il miliardario era un avvocato civilista e divorzista, dunque, nell'America di oggi che guarda gli avvocati come i giornalisti e i dentisti, al fondo della piramide morale, non aveva nessuna reputazione, nessun perbenismo, da perdere. Aveva soltanto troppi pochi anni da vivere e troppi dollari da spendere. «Raggio di luce» non era scema. Lei aveva 28 anni, età giovanissima per un'aspirante avvocata o chirurgo, ma non più freschissima per una modella «stripper». E quando il vecchietto le offrì una caramella da qualche diecina di milioni di lire - una bottiglia di Dom Perignon accompagnata da un assegno per 10 mila dollari quale mamma, diciamo la verità, le avrebbe consigliato di non accettarla? Anna non era una scolaretta. Aveva un figlio di 7 anni da mantenere, i soldi di Playboy erano già finiti, e nel mondo non difettano certo sederi capaci di riempire a dovere i jeans per i poster di «Guess». Un anno dopo, nel coreo di una commovente cerimonia a Houston, lui in carrozzella e smoking nero, lei in bianco verginale con scollatura stile «Valle della Morte», convolavano a giuste nozze. Furono, dicono gli avvocati di lei, 14 mesi di «amicizia, affettuosità e compagnia». Un anno e poco più di felicità immensa per il nonno che non molti anni prima aveva dovuto seppellire la seconda moglia dopo la lunga, tremenda agonia del morbo di Alzheimer. «Sono stati 14 mesi di circonvenzione di incapace» ribattono i legali del figlio, dimenticando che il vecchio colpito da «insolazione» d'amore non era un pensionato del catasto, ma un avvocato con laurea a Yale e 60 anni di esperienza in ogni sorta di cause, querele e trabocchetti legali. «Sono stati i 14 mesi più felici della mia vita» piange ora «raggio di luce», la vedova che precisa: «Non felici per il sesso, che di quello ne ho avuto abbastanza per due vite, ma per la tenerezza e per il rispetto. Nessuno uomo mi aveva mai trattato così, da quando diventai una donna». Verrebbe la tentazione di scri¬ vere che per essere trattata con rispetto una donna deve sposare un novantenne, ma non sarebbe del tutto giusto. La verità è che al funerale del suo «zampetta», Anna, vestita in nero vedovile scollato con ampia veduta sul sole, ha pianto molto, il 7 agosto scorso, ha cantato una canzone di Bette Midler, «Tu eri il vento sotto le mie ali», prima che la bara di «zampetta» venisse sospinta dai rulli meccanici nell'inceneritore, e ha mostrato all'avvocato il testamento con il quale il marito la nominava erede di metà della sua fortuna: duemila e cinquecento miliardi di lire. Due giorni dopo, il 9 agosto, gli avvocati del figlio, formalmente il figlioccio di Barbie, impugnavano il testamento e la battaglia legale cominciava. Il primo tempo è finito in un pareggio: lei ha ottenuto dal giudice metà delle ceneri del marito. Il becchino, per ordine del tribunale, ha così dovuto dividere le ceneri, con una palettina d'argento, sotto gli occhi degli avvocati di parte, attenti a che non si facessero favoritismi. Con la piccola urna, il figlio, il cagnetto regalato dal defunto poco prima di morire (chiamato, ovviamente «zampetta») e una T-shirt indosso che sarebbe stata casta se fosse stata della taglia giusta, Anna ha lasciato Houston per tornare nel suo paesetto di provincia, nella immensa, desolante prateria Texana. Ha singhiozzato davanti alle telecamere: «Non troverò mai più un uomo così». Su questo, nessuno ha dubbi. Ma alla fine della storia d'amore fra «zampetta» e «raggio di luce», fra il nonno e la coniglietta, i dubbi invece ci sono, e molti. E' stato matrimonio o prostituzione legalizzata? E' davvero possibile che l'amore, comunque lo si voglia definire, sia capace di scavalcare montagne alte quanto 60 anni e 5 mila miliardi? «Zampetta» era un vecchio cretino, come ora il figlio lo vuol dipingere, abbindolato dalla ballerina tettona, o un vecchio furbo che è morto felice, contemplando panorami entusiasmanti, come il vecchio alpinista che muore ammirando le vette alpine che non potrà mai più scalare? Ed è lecito sospettare sempre chi sposa persone molto più anziane e molto più ricche, di intenti subdoli? E quale è la figura più immorale, più ripugnante: la «Anitona» del Texas che pretende due mila e 500 miliardi per 14 mesi di «zampettate» o il figlio che ne pretende cinquemila soltanto per essere il figlio del defunto, senza avere mai fatto nulla, neppure uno strip tease, per guadagnarseli? Il romanzo del Vecchio e il Sole, del novantenne che voleva morire in compagnia di una stupenda ragazza non è una favoletta morale. E' semplicemente una storia umana, dunque vera. Dunque, condannata a verità relative. Giudicate come vi pare «zampetta» e «raggio di luce», condannate o applaudite chi sposa uomini o donne più anziani e più ricchi di molti decenni. Ma io non posso resistere alla speranza che alla fine del romanzo la coniglietta si porti via la sua carota da duemila miliardi. E che quei soldi l'aiutino a trasformarsi, come in una sorta di Cenerentola texana, da una Barbie di plastica per vecchi guardoni, in una donna vera, flaccida e serena. Vittorio Zucconi Lei ha confessato tra le lacrime: «Un altro così non lo troverò mai più» Si conobbero in un locale dove lei si esibiva e la sposò portando in dote 5 mila miliardi La playgirl (28 anni) «Sono stati 14 mesi di passione» I parenti: «L'ha plagiato per 14 mesi» Si cun locaesibivporta5 ChaOonunWS Ni" Lei ha confessato tra le lacrime: «Un altro così non lo troverò mai più» JfiÈL:'rm*fy ;fHfclÌ^**L__ 'Ahl Mk «te WWSk.'W mm Charlie Chaplin e la moglie Oona: una coppia divisa da una forte differenza d'età eppure felice «Zampetta» e «Raggio di luce» ovvero il miliardario J. Howard Marshall e la «coniglietta» Anna Nicole Smith Anita «Anitona» Ekberg: la florida ragazza del Texas è stata paragonata alla diva «supermaggiorata»

Persone citate: Anita Ekberg, Anna Nicole Smith, Anna Nicole Smith Anita, Bette Midler, Charlie Chaplin, Dom Perignon, Ekberg, J. Howard Marshall, Vittorio Zucconi

Luoghi citati: America, Berlino, Houston, Messico, Texas, Washington