«Pronto? Ho ucciso una prostituta»

Tre vittime per il killer del pozzo E' un panettiere di 30 anni. La telefonata a un quotidiano intercettata dalla polizia «Pronto? Ho ucciso una prostituta» Confessa a un reporter: quell'omicidio mi eccitava CASERTA. «Sono io, sono l'assassino. L'ho uccisa io quella donna». La confessione arriva al telefono: al giornalista, l'uomo racconta il delitto, si dilunga in particolari. Chiama tre volte e l'ultima è quella che lo incastra. Mentre lui parla, la polizia intercetta l'utenza e piomba nel bar. «Era solo uno scherzo». Ma la difesa non regge e dopo una notte di interrogatori, Pietro Santonastaso, 30 anni, panettiere, firma il verbale con la storia di un omicidio senza movente. Quattordici coltellate nel corpo di una ragazza che non ha ancora un nome, una delle tante africane che si vendono lungo le strade della provincia casertana. La sua unica colpa è di aver incontrato uno che se ne andava in giro con un coltellaccio cercando una vittima. Lunedì mattina hanno trovato il suo corpo in un viottolo di campagna alla periferia di Marcianise: a /eva gli slip abbassati, i vestiti sporchi di sangue. Prima di lei, altre tre prostitute, due albanesi e un'immigra- ta di colore, erano morte nella stessa zona, investite da auto pirata. E quella catena di sangue ha fatto pensare all'esistenza di un maniaco. Ma a svelare il «giallo» è stato lo stesso assassino che martedì sera ha telefonato alla redazione di Caserta de «Il Mattino»: «Volevo sfogarmi - ha spiegato poi agli inquirenti - e volevo pure sviare le indagini facendo credere che ad ammazzare le donne era stato un uomo solo». Bugie e verità, in un racconto da film dell'orrore. Che sia l'omicida della prostituta sfregiata dalle coltellate il magistrato non ha dubbi, anche se il movente di tanta violenza è chiuso nella sua mente. Al giornalista che ha parlato con lui ha detto di odiare le nere che «diffondono malattie», di essersi voluto vendicare perché un loro cliente investì con l'auto suo fratello. Ai poliziotti ha raccontato invece di aver obbedito ad un impulso: «Mi portavo da giorni dietro quel coltello. L'avevo preso nella panetteria dove lavoro, avevo deciso di usarlo contro qualcuno e l'idea mi eccitava». Ma forse per capire c'è da scavare nella vita di un uomo che ha ammesso di aver preso qualche pillola «contro lo stress», ha una moglie che lo accusa di essere un violento e che dagli schermi di una tv locale si è esibita in passato come spogliarellista. Il racconto di Pietro Santonastaso comincia domenica pomeriggio, proprio dopo un litigio con la sua donna. Il panettiere esce di casa, si mette al volante e lascia Santa Maria a Vico, il paesino dove abita da anni. In macchina ci sono il coltello che ha rubato e un rotolo di nastro adesivo che gli servirà per nascondere l'arma sotto la maglietta. «Quando l'ho vista, ho deciso di agire». Contatta la ragazza, la convince ad inoltrarsi in una stradina: «Non voglio essere visto». Consuma un rapporto sessuale e poi scatta la follia e l'omicidio. Mariella Cirillo

Persone citate: Mariella Cirillo, Pietro Santonastaso, Santonastaso

Luoghi citati: Caserta, Marcianise, Santa Maria A Vico