Bossi scomunica l'Indipendente

«Giochi d'estate, con la rivoluzione non si scherza» La burla non piace al leader del Carroccio. Montanelli: riprovateci, qualcuno ci ricasca Bossi scomunica l'Indipendente «Giochi d'estate, con la rivoluzione non si scherza» MILANO. Arrabbiato? «Inferocito, altro che arrabbiato, in-fero-ci-to», scandisce con le dovute pause chi l'ha sentito, ieri pomeriggio, dal rifugio spagnolo mentre si preparava a rientrare in Italia (è sbarcato in serata a Linate). Minaccia fuoco e fiamme, querele e anatemi, Umberto Bossi. La burla dell'elogio della violenza firmata El Cid Campeador, escogitata dal\'Indipendente e dal suo direttore Vimercati, il giornale più vicino alla Lega, il giornalista più amato dal leader lumbard, con tanto di marcia indietro 24 ore dopo («Il Cid non è Bossi, è Gandhi»), non gli è proprio piaciuta: «Un giochino estivo, un cruciverba, una cretinata». E tanto basta, a Bossi, per prendere le distanze del caso: «Ha fatto tutto Vimercati». Picchia duro sulla beffa di mezza estate, Bossi. Qualcuno tra gli avversari che, prima della smentita, avevano tuonato contro il leader leghista («Irresponsabile, pazzo, nazistoide...»), in privato non naconde perplessità sulla vicenda: «E se fosse una smentita di comodo?». Ma tant'è. Il peggio è che la trovata del Cid rischia di essere un autogol. Alla faccia delle spiegazioni di un Vimercati e dell7ndipendente che l'hanno subito buttata in politica: «Era e voleva essere una provocazione, abbiamo composto un collage di citazioni (Gandhi, Martin Luther King, Marx, Mao, Gramsci, Oscar Wilde) per dimostrare che il mondo dell'informazione e della politica non ragiona sulle parole e sui fatti ma secondo schemi che prevedono, alla voce Lega, solo gli aggettivi: violento, barbaro, zotico, eversivo, irresponsabile, terrorista». Insomma, una lezione contro vizi e pregiudizi del mondo politico e dell'informazione che, quanto meno, ha divertito («Spero ci riprovi, tanto qualcuno ci ricascherà») un giornalista illustre come Montanelli: «Non c'è niente di più inedito della carta stampata e tutte le frasi di cui i ragazzi dell'Indipendente hanno infarcito la lettera del preteso Cid fanno parte di una letteratura che non dovrebbe essere ignota a gente di media cultura; ma non conosco categoria più ignorante dei politici». Caso chiuso? Eh no, troppo facile. «La politica la fanno i politici, non i giornalisti», sbotta il Bossi furente, accolto ieri sera da una piccola follaall'aeroporto di Linate. E poi c'è di mezzo la credibilità della Lega. No, no, meglio chiarire a voce alta i motivi per i quali lui, Bos si, non ha gradito per niente «il giochino d'estate». Tre i motivi serissimi: «Primo, perché il segretario di un popolo in lotta per la liberazione dallo Stato centralista non scherza mai Secondo, perché in questo modo si aggiunge confusione alla confusione. Terzo, perché siamo in un momento storico par ticolarmente delicato: la mafia e la canaglia politica legata alla mafia rischiano di riuscire, at traverso l'invenzione di Forza Italia, a rendere il Nord ulteriormente schiavo di Roma». E, chiarezza per chiarezza, ecco la conclusione. Manco a dirlo l'ennesima bacchettata a giornali, giornalisti, poco importa se, in questo caso, giornalisti amici: «Vimercati si pigli quindi la completa responsabilità di un giochetto di mezza estate che non fa ridere nessuno: la rivoluzione non si fa con i giochi e con le chiacchiere ma con i fatti e io sono il segretario dei fatti, del partito guida per la liberazione del Nord». Basta chiacchiere. Basta giochetti. Altro che parole, è l'ora dei fatti, questa, per la Lega. Dopo gli anatemi e le bacchettate, tocca al leader di partito dettare le condizioni, tracciare scenari possibili. Assicura Bossi: «Nei prossimi mesi partirà la lotta di liberazione che non è un gioco ma una necessità dei popoli del Nord». Più che una promessa, un impegno. Tutti avvisati, avversari e critici, fedelissimi e fedelissime, finite le vacanze, il leader è tornato: primo appuntamento domani in piazza a Bergamo. E poi, insieme a Giancarlo Pagliarini, il presidente, tutti a Mantova sabato 9 per l'assemblea plenaria del parlamento del Nord: lì sì che il Cid, il vero Cid, dirà la sua. [r. m.] Indro Montanelli. Sotto, il leader della Lega Umberto Bossi

Luoghi citati: Italia, Mantova, Milano, Roma