New York celebra il ritorno della pena di morte di Franco Pantarelli

New York celebra il ritorno della pena di morte STATI UNITI Cuomo era sempre riuscito a bloccarla. Ma ci vorranno 10 anni perché la prima sentenza venga eseguita New York celebra il ritorno della pena di morte Da oggi la legge in vigore dopo 18 anni, cerimonia con il governatore NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Da oggi la pena di morte rientrerà ufficialmente nel sistema giudiziario dello Stato di New York, dopo 18 anni, da quando una sentenza della Corte Suprema l'aveva bandita. L'anno dopo, nel 1978, la stessa Corte Suprema aveva corretto la sua sentenza, dicendo che era una materia che i singoli Stati dovevano decidere per conto proprio, ma per tutto questo tempo New York era rimasta fuori dalla «corsa al ripristino». Mario Cuomo, durante tutti e tre i mandati in cui aveva governato New York, si era trovato regolarmente una volta l'anno con una nuova legge che ripristinava la pena di morte, ma aveva sempre opposto il suo veto e i fautori della pena capitale non avevano mai trovato la maggioranza dei due terzi necessaria per rovesciarlo, anche se a ogni votazione vi erano apparsi più vicini. L'ultima volta, nel 1994, era mancato un solo voto, e tutti prevedevano che alla prossima occasione il governatore democratico avrebbe dovuto inchinarsi. Non è stato necessario. Nel novembre scorso Mario Cuomo è stato sconfitto dal repubblicano George Pataki, che del ripristino della pena di morte aveva fatto il suo cavallo di battaglia elettorale. Subito dopo essere entrato in carica aveva varato la nuova legge e oggi, una volta superato l'iter parlamentare, la pena di morte diventerà operativa. Pataki lo annuncerà con gran pompa, in una cerimonia cui parteciperanno anche una decina di vedove di poli¬ ziotti uccisi in servizio. Uno dei casi in cui la pena capitale è prevista dalla nuova legge è appunto l'uccisione di un poliziotto. Stella della cerimonia, oltre ovviamente Pataki, sarà il senatore Dale Volker, un ex poliziotto che ha lavorato duro per consentire alla nuova legge di scavalcare tutti gli ostacoli posti dagli oppositori durante la trafila parlamentare. Oggi, quegli oppositori si dovranno accontentare di alcune manifestazioni «parallele» che terranno a Times Square, davanti al tribunale di Brooklyn e in altre località dello Stato. Con il «cedimento» di New York, la pattuglia degli Stati americani che non hanno ancora ripristinato la pena di morte è ridotta a dodici: Alaska, Hawaii, Iowa, Maine, North Dakota, Minnesota, Michigan, Wisconsin, West Virginia, Rhode Island, Vermont e Massachusetts. In base alla nuova legge, sono passibili di pena di morte coloro che saranno ricono¬ sciuti colpevoli dell'assassinio di poliziotti, giudici, secondini o testimoni importanti alla loro incriminazione; quelli che uccidono a scopo di rapina, quelli che prima di ucciderle violentano o torturano le loro vittime e i «serial killers». Ora, le aspettative dei tanti che hanno ardentemente sostenuto la novità sono rivolte al primo processo durante il quale l'accusa chiederà la condanna a morte dell'imputato. Ma è sicuro che la loro foga tarderà molto ad essere soddisfatta. Con tutti i meccanismi di garanzia, appelli, controappelli, ricorsi alla Corte Suprema dello Stato e poi a quella federale, si calcola che prima che qualcuno venga materialmente giustiziato passino almeno una decina d'anni. In sostanza, il boia di New York prenderà a lavorare non prima dell'anno 2005 e il suo lavoro non sarà quello di «prima», cioè la sistemazione del condannato sulla sedia elettrica: il metodo cui si ricorrerà adesso sarà quello più «umano» dell'iniezione letale. Franco Pantarelli Il governatore George Pataki

Persone citate: Cuomo, Dale Volker, George Pataki, Mario Cuomo, Pataki