«Ciò che ho fatto non conta, sarò dimenticato»

«Ciò che ho fatto non conta, sarò dimenticato» «Ciò che ho fatto non conta, sarò dimenticato» UN MAUSOLEO prio tempo, con l'ambizione magari di reggere qualche secolo nella memoria degli uomini. E' un'ambizione legittima, è anche la mia ambizione. Ma non esagero nelle mie pretese». Quali segni pensa di aver lasciato? «Non quanti ne avrei voluti. Sono stato eletto in quanto socialista e avrei voluto cambiare la società abbastanza da trasformare in modo evidente, senza voler nuocere a nessuno, i rapporti fra le fortune, i potenti e i meno potenti. Ma è molto difficile, perché si può agire solo in due modi. Con la persuasione, ma allora occorre avere del tempo, e questa è un'epoca che non ne ha. 0 con la tirannide, e l'esempio di Lenin e Stalin non è incoraggiante. Così io non ho modificato la società nelle sue strutture quanto avrei voluto. In compenso, ritengo che sotto molti altri aspetti la Francia di oggi non sia più quella di 14 anni fa. Il mio ruolo, dunque, non sarà stato del tutto inutile». Malgrado tutto, lei continua a pensare che storia e progresso non sono in contrasto. Da questo punto di vista è fedele alla filosofia dei Lumi, che oggi molti mettono in discussione. «Da quando avevo vent'anni - e finché non ne ho avuti 40 - ho sentito tutti i commentatori più noti sostenere che non c'era niente da fare per queste povere democrazie impotenti contro il rullo compressore sovietico. Ma a un certo punto è accaduto il contrario. In America Latina la maggior parte delle dittature sono crollate. In Europa, quando io avevo vent'anni, c'erano Hitler, Stalin, Mussolini, Salazar, Franco, Antonescu ... Tutti caduti lasciando il posto alla democrazia. «Non ci sono lotte disperate. Io credo che la democrazia sia indispensabile al progresso: senza di lei, sarebbe di nuovo il disordine generale, l'abbandono dell'indipendenza dello spirito, il dominio di pochi, cioè un po' più di barbarie». lili Francois Bédarida Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» liiliiiilill

Persone citate: Antonescu, Francois, Hitler, Lenin, Mussolini, Salazar, Stalin

Luoghi citati: America Latina, Europa, Francia, Italia