Rushdie fa infuriare anche gli estremisti indù

Rushdie fa infuriare anche gli estremisti indù Rushdie fa infuriare anche gli estremisti indù «Non permetteremo che il nuovo romanzo insulti il nostro capo» ELONDRA OPO i fondamentalisti islamici, che gli danno la caccia da sei anni e mezzo per ammazzarlo, Saiman Rushdie fa infuriare anche gli oltranzisti indù. I suoi nuovi nemici sono seguaci del più potente e temuto politico di Bombay, Bai Thackeray, leader del partito di governo Shiv Sena. Si sono sentiti punti sul vivo da un personaggio caricaturale dell'ultimo romanzo dello scrittore, The Moor's Last Sigh (letteralmente: L'ultimo sospiro del Moro), in cui hanno creduto di riconoscere il loro capo. La violenza indù cova nello Stato ds»l Maharashtra, di cui Bombay, patria di Rushdie, è capitale. Il volume, ancora introvabile nelle librerie inglesi dove uscirà il 7 settembre, è già nei magazzini del suo distributore indiano, Rupa, che però ha paura di metterlo in circolazione. «Finora non abbiamo ricevuto minacce, ma temiamo che la rivolta divampi», dice un portavoce. Alcuni giornali indiani hanno anticipato stralci del romanzo e la tensione è immediatamente salita. Bisognerà ora vedere se Thackeray preferirà passar sopra alla cosa, implicitamente negando ogni somiglianza con il personaggio del libro, o se deciderà di passare al contrattacco. «Stiamo tentando di procurarci una copia del romanzo di Rushdie - ha dichiarato all'Jndependent Pramod Nawalkar, ministro della Cultura del Maharashtra -. Se troveremo parti offensive, lo bandiremo in tutto lo Stato». Un sussulto di violenza potrebbe sortire proprio questo effetto: il libro in questo caso verrebbe probabilmente ritirato dal commercio in quanto pericoloso per l'ordine pubblico. La saga di Rushdie diventa esplicitamente urbana nel terzo capitolo, dedicato a Bombay. La caricatura di Thackeray, ha notato qualcuno, è troppo accurata per essere ac¬ cidentale. L'autore ha scelto un cognome di scrittore per il personaggio di Raman Fielding, protagonista di un'irresistibile ascesa dal nulla a demagogo indù. Proprio come Henry Fielding, anche il leader dello Shiva Sen si ritrova il cognome del romanziere vittoriano William Makepeace Thackeray. Ma le coincidenze nel romanzo non si fermano qui. Diventano più pesanti con il nome dell'organizzazione nazionalista capeggiata da Fielding. Mumbai Axis suona oltraggioso agli estremisti indù per due motivi: è stato proprio Thackeray a ribattezzare «Mumbai» l'inequivocabilmente coloniale