«Drogati per far la guerra» di R. Cri.

«Gli ufficiali davano l'eroina ai più deboli o a quelli impegnati nelle azioni più rischiose» «Gli ufficiali davano l'eroina ai più deboli o a quelli impegnati nelle azioni più rischiose» «Drogati per far la guerra» Sampa, confessioni choc di giovani croati LLONDRA A «chierica» sulla nuca, una forte stempiatura o la calvizie totale fanno malissimo all'autostima: gli uomini che ne soffrono sono molto più facilmente depressi e introversi, e hanno meno probabilità di sfondare nella vita. Tre psicologi inglesi mettono in correlazione la testa pelata con la tendenza all'infelicità. «Non c'è proprio niente da ridere - dice uno studio pubblicato sull'ultimo numero del "British Journal of Psychology" -. La perdita di capelli maschile è associata a una marcata diminuzione del benessere psicologico». Lo spunto della ricerca, ci racconta la dottoressa Pamela Wells, docente universitaria londinese, è venuto dal caso estremo di un ragazzo di 23 anni che ha perso fidanzata e lavoro a causa della calvizie incipiente: «Il poverino cercò quindi un impiego come cuoco, perché almeno in cucina poteva tenere il cappello in testa. Ma divenne estremamente asociale e finì per tentare RIMINI. I croati sono «sbarcati» a San Patrignano, l'eco della guerra nell'ex Jugoslavia giunge nella più grande comunità di recupero per tossicodipendenti italiana. Ed è un'eco fisica, in carne e ossa, racconti di jrrori fatti lì, a Sampa, da reduci dal fronte bosniaco che nel «buco» pensavano di aver trovato una fuga facile da una realtà troppo tragica. Una decina di soldati croati sono arrivati nei giorni scorsi a San Patrignano, per intraprendere un trattamento antidroga. Sono tutti molto giovani e provengono da varie località dell'ex Jugoslavia. Hanno confermato che alcuni di loro «venivano imbottiti di droga» prima di essere avviati al fronte, a combattere. La notizia è stata diffusa dalla redazione del mensile «Il giornale di San Patrignano» che nel numero di settembre riporta alcune interviste ai soldati. Si parla di eroina offerta ai più deboli - riferisce il periodico - e a quelli destinati alle azioni più rischiose, offerte che venivano «dai compagni o dagli ufficiali medici». La droga «era prescritta come un medicamento dell'anima, come il farmaco che ti permette di dimenticare e ti aiuta ad andare avanti». L'eroina, racconta Davor, 29 anni, «veniva distribuita due volte al giorno: passavo dall'infermeria del campo per ritirare la mia dose giornaliera, mezzo grammo al mattino e mezzo grammo alla sera». «Ne avevi proprio bisogno racconta un altro reduce al giornale di Sampa - per affrontare quelle battaglie crudeli dove, per salvare la pelle, dovevi essere tu il primo a uccidere; per dimenticare i pianti e i volti terrorizzati dei bambini accanto ai corpi dei genitori morti; per non vomitare tutta la bile che avevi in corpo alla vista dei tuoi compagni orrendamente mutilati dalle granate». La droga, secondo il racconto dei soldati riferito dal mensile, «arrivava puntuale e, anche se non potevi essere troppo condizionato dalla crisi di astinenza, dopo due giorni le strette della "scimmia" erano forti: così un giorno, siamo scesi in città e puntando il mitra alla testa di uno spacciatore abbiamo "acquistato" lo stupefacente». I soldati hanno poi confermato che venivano distribuiti anche alcol e psicofarmaci. «Ma per compiere le azioni più rischiose - scrive "Il giornale di San Patrignano" - per attaccare villaggi, per sgozzare e uccidere a sangue freddo, servono anestetici più potenti: un tossico imbottito di eroina o cocaina è proprio l'ideale». Mislav Ivkosic è uno degli ultimi arrivati sulla collina che sovrasta Rimini. Là sotto la gente si diverte, i bagnanti affollano la spiaggia ma lui ha ancora in mente le tremende immagini bosniache. «Mi hanno ferito a fine ottobre - racconta - a Trogir. Ho fatto il militare per tre anni e ora mi ritrovo senza tre dita della mano destra. Ho imparato a UN NEMICO IN TESTA : I L mare che tanto amava lo I volle per sempre con sé». Queste le parole sulla lapide nella tomba del cimitero di Caraglir h nome di Mariano Aprile, 35 anni, navigatore solitario scomparso in mare il 25 settembre del '93. Ma dietro a tanto amore si nasconde una maxi truffa. L'ha scoperta la Guardia di Finanza di Cuneo che ha improvvisamente riaperto il «giallo» del commerciante di Hi-fi, contitolare di un negozio di elettronica. Lui sarebbe vivo in una località ancora ignota, all'estero. La moglie, di origine filippina, Nellie Bayeta Alipao (tuttora residente a Caraglio in via Rocca Stella 1), avrebbe incassato indebitamente 7 miliardi di polizze vita da diciassette diverse Compagnie di assicurazione. I militari hanno setacciato la sua abitazione, quella di parenti e amici, sequestrando titoli, documenti e un grosso quantitativo di hashish. Sono indagate per truffa aggravata e ricettazione otto persone, tutte del Cuneese (Caraglio, Peveragno, Dronero e Cuneo). bucarmi in guerra, ora sono felice di essere in questa comunità, primo perché sono vivo, secondo perché posso curarmi. Il paiToco di Medjugorje, Francesco Jurak, scrive regolarmente per raccomandare di non lasciar fuori della porta i «suoi» soldati, feriti in battaglia e storditi dall'eroina. Anche Miljenko Stojic, un altro prete croato, si appella a Muccioli perché aiuti «gente senza speranza». Il fondatore della comunità è assente, ma l'appello che giunge dall'altra parte dellAdriatico, quasi di fronte a Rimini, non cade nel vuoto. Ne arriveranno altri, di reduci dagli orrori bosniaci. [r. cri.] IL GENIO DELLA TRUFFA CUNEO Gianluca Vialli va controcorrente: è ca il suicidio». L'equipe di psicologi ha selezionato un campione di circa 200 maschi di età compresa tra i 19 e i 73 anni e lo ha diviso, all'insaputa degli intervistati, in tre sottogruppi: i calvi veri e propri, quelli con un principio di calvizie e quelli con la folta chioma intatta. «Abbiamo notato ur> generale aumento della depressione e delle nevrosi nei soggetti delle prime due categorie. Questi sintomi sono tanto più gravi quanto più giovane è il soggetto in cui si manifestano», prosegue la dottoressa Wells. Dati rinforzati da una parallela ricerca americana, la quale ha evidenziato che sono relativamente pochi i calvi eletti al Congresso. Ciò «Distribuivano le dosi due volte al giorno Ci servivano per ignorare A destra: la comunità di San Patrignano. A sinistra: soldati dell'esercito croato i pianti e i volti dei bambini terrorizzati» lità estranee all'accertamento della verità». L'altro giudice nel mirino è il gip Vincenzo Andreucci, lo stesso che ha gestito la prima parte dell'inchiesta sulla morte di Maranzano e che negli Anni 70 era stato giudice istruttore nel famoso «processo delle catene». Su di lui è già in corso a Firenze un'inchiesta per violazione del segreto istruttorio, dopo un esposto presentato da Muccioli. Ma per Taormina c'è di più. «Ci sono stati - scrive - comportamenti illegittimi da parte di Battaglino da cui è derivato un gravissimo e irrimediabile danno morale per la personalità di Muccioli: sono alla base delle sue attuali inquietanti condizioni psicofisiche». [r. cri.]

Luoghi citati: Cuneo, Dronero, Firenze, Jugoslavia, Peveragno, Rimini, Taormina