La rabbia dei «forzati del fango»

Alessandria, seimila persone in corteo per protestare contro le banche e il governo Alessandria, seimila persone in corteo per protestare contro le banche e il governo La rabbia dei «forzati del fango» Le vittime dell'alluvione: «Stato, dove sei?» Billia: troppa politica all'lnps Carla Voltolina: fui io, nonPertini a prendere in affitto questa casa Sì alla «taglia» sugli evasori // sottosegretario Caleffi ammette «A rischio il concordato fiscale» Mitterrand: non sarò nella storia Intervista all'ex leader: eppure so di essere stato utile al mio Paese UNA PROVA DICMLE IMPAZIENZA di Francesco Grignet di Il leader georgiano ferito d tì e Paolo Guzzanti A PAGINA 4 di Flavia Amabile A PAGINA 21 Francois Bedarida A PAGINA 14 da una violenta esplosion ALESSANDRIA. Piazza della Libertà, ore nove e trenta. Tacciono gli altoparlanti, si ode un brusio che avanza. Una voce dal palco annuncia: arrivano i tre cortei. Sono seimila persone, secondo le fonti ufficiali, notoriamente inattendibili in fatto di manifestanti. Sono gli alluvionati che dicci mesi fa hanno perso la casa, l'attività lavorativa o qualcosa di più: un parente. Sono quella che giornali e tv hanno annunciato come «la rabbia del Piemonte». E infatti le porte del palazzo della Provincia si aprono per un vertice lampo. Ci sono tutte le autorità regionali, e c'è il messaggio di Dini dalla capitale: «Confermiamo il pieno impegno a esperire con ogni sollecitudine tutte le opportune iniziative atte ad accelerare e rendere efficaci le misure in favore delle popolazioni colpite». C'è così tanto Stato che molti sindaci dei Comuni colpiti non trovano posto nella sala, aspettano fuori. Romagnoli e Tropeano A PAG. 9 SONO passati dieci mesi dall'alluvione in Piemonte. Dopo il tempo della tragedia - l'acqua grande che ha minacciato di mettere in ginocchio intere province -, dopo il tempo dell'epica - lo sforzo generoso delle popolazioni e dei volontari nell'opera di ricostruzione - si è passati inevitabilmente a quello della prosa: che è di per sé più lenta e riflessiva, priva di slanci lirici. Ma si vorrebbe almeno che non degenerasse in una farsa, foriera, con circolarità perversa, di nuovi drammi e nuovi lutti. Lo chiedono con forza le vittime e le rappresentanze dei Comuni alluvionati. Ieri sono sfilati in seimila ad Alessandria, epicentro della zona più disastrata, che ancora trema per il Tanaro gonfio. Ma molti sono arrivati da Asti, da Cuneo, da tutto il Piemonte. E' gente che non ha perso tempo in pigrizie e lamenti, che ha fatto in pochi giorni, in pochi mesi, tutto quello che era possibile fare con l'iniziativa, con la solidarietà, individuale e, comunitaria. Adesso aspettano, esigono, che faccia la sua parte lo Stato, che vengano mantenute le promesse. Chi ha avuto la casa e i campi devastati, chi ha perso il laboratorio e la fabbrica, continua a chiedere contributi, prestiti agevolati, dilazioni fiscali: per poter vivere decentemente, per lavorare e creare lavoro. E tutti si aspettano la ricostruzione sollecita di ponti e di strade, il drenaggio e il contenimento dei fiumi. Che i tempi di «lavoro» delle autorità non siano troppo stridenti rispetto a quelli dei cit- e davanti al Parlamento

Persone citate: Billia, Caleffi, Carla Voltolina, Dini, Flavia Amabile, Francois Bedarida, Mitterrand, Paolo Guzzanti, Tropeano

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Cuneo, Piemonte