«Senza l'Alenia sarà una Torino più povera»
«Senza l'Alenia sarà una Torino più povera» Fuga degli ingegneri, ultimi giorni per garantire un futuro all'industria aerospaziale di corso Marche «Senza l'Alenia sarà una Torino più povera» Il sindaco-, sono deluso, il governo sta facendo troppo poco Il caso dei 65 fra tecnici e ingegneri dell'Alenia Spazio che hanno rifiutato la cassa integrazione e si sono dimessi, avendo trovato un nuovo impiego, fa discutere. L'annunciato smantellamento dello stabilimento di corso Marche per quanto riguarda il settore aeronautico e la cassa integrazione ordinaria per il settore spazio, ripropongono, alla ripresa dell'attività dopo le ferie il drammatico problema dell'Alenia. L'azienda della Finmeccanica conferma le sue intenzioni per quanto riguarda il settore aeronautico: chiusura di Torino (2600 dipendenti), trasferimento di parte del personale a Caselle e trasferimento di alcune produzioni nei nuovi stabilimenti di Nola (provincia di Napoli). Esuberi strutturali (cioè non riassorbibili) dichiarati ufficialmente dall'azienda: circa 800. Obiettivo: contenimento dei costi a fronte di un mercato internazionale in grave crisi. Per quanto riguarda il settore Spazio, per il momento c'è la cassa ordinaria per 408 fra ingegneri e tecnici (ma 65, come detto, se ne sono già andati) e il sostanziale disimpegno dai programmi spaziali con la Nasa per i mancati finanziamenti del governo. Sulla vicenda della fuga degli ingegneri interviene però il sindaco, Valentino Castellani: «Si sta concretizzando - dice Castellani - quello che sembrava un rischio, e cioè la perdita di professionalità di primissimo piano che rischia di depauperare uno dei poli di eccellenza della nostra città e del Paese. Il settore spazio poi è un settore dove si impiegano decenni per costruire queste professionalità e basta un ritardo nel prendere decisioni per rovinare tutto. E' molto grave». Il sindaco lamenta la lentezza con cui viene affrontato il caso Alenia. «Sono deluso - afferma Castellani - perché le istituzioni locali si sono mosse. Comune, Pro¬ vincia e Regione hanno scritto a metà luglio al presidente del Consiglio per un incontro urgente sul tema. Dini il 28 luglio ha risposto a Ghigo. E la lettera mi sembra in parte interessante e in parte deludente». Cioè? «Intanto si fa un'affermazione importan¬ te: "Le scelte operate nel passato per spazio e aeronautica sono state spesso frutto non di una continua linea di sviluppo industriale quanto di differenti emergenze occupazionil", cioè non c'è stata una vera politica industriale in questo settore. Però dice anche che ora un incontro sarebbe prematuro. Ma io non sono per incontri rituali e credo che ci siano due aspetti che non sono stati colti: il primo è l'urgenza, ormai è davvero questione di settimane, bisognerebbe che la prossima Finanziaria si facesse carico di questi problemi e novembre è già troppo tardi. L'altro aspetto è che le amministrazioni locali, come il Comune, possono avere una parte nelle ragioni di scambio con l'azienda. Gli stabilimenti di corso Marche sono destinati a ridimensionamenti, ma in quali tennini? C'è una sottovalutazione del problema. La fuga degli ingegneri può diventare una frana», [e. bac] Una delle manifestazioni che si sono svolte a Torino in difesa dell'Alenia. Per il momento non hanno sortito alcun effetto ed anche il governo non dà garanzie sul futuro
Persone citate: Castellani, Dini, Ghigo, Valentino Castellani
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