Come Vip, ma tra gli scarafaggi di Maria Teresa Martinengo

Come Vip, ma tra gli scarafaggi Come Vip, ma tra gli scarafaggi Case popolari: canoni alle stelle UN TETTO A CARO PREZZO «Altro che inquilini d'oro... Noi siamo inquilini di carta straccia, come le pareti tra cui viviamo, di cartongesso». Di fronte allo scandalo degli affitti «regalati» dagli enti pubblici a politici e personaggi «di riguardo», monta la rabbia degli inquilini delle case popolari, i palazzoni di periferia che non vedono manutenzione da anni, che cadono a pezzi, che intomo hanno il nulla. Ma dove l'affitto si paga secondo la legge. Prendiamo, per esempio, il complesso «0143» in via Parenzocorso Molise, otto stabili in gestione Atc, anno di nascita 1979, centinaia di famiglie residenti, una quantità di guai. Un agglomerato bianco-blu vicino alle Vallette dove il degrado è palpabile. «Il nipote dell'ex ministro De Lorenzo paga 434 mila lire per 73 metri quadri più 35 di terrazza nel centro di Roma, palazzo rinascimentale dell'Inail. Che cosa abbiamo in comune con il giovane De Lorenzo?». E' lo sfogo di una donna, una tra le tante di un quartiere nato per «parcheggiare» gli abitanti di un complesso di Barriera di Milano che all'epoca doveva essere ristrutturato: sono loro che maneggiano le bollette e devono far quadrare i conti. Ferruccio Maria De Lorenzo paga per il suo attico quanto Maria Samale, casalinga, per i suoi 77 metri quadrati in via Parenzo. Il marito è un tipografo in pensione. Con loro vive una figlia impiegata. Una casa ordmata, linda, mantenuta tale combattendo contro ostacoli d'ogni genere. «In queste case ci sono continue infiltrazioni d'acqua - spiega Benito Mirto, combattivo presidente del Comitato inquilini -, periodicamente siamo assolati da invasioni di scarafaggi, gli scarichi sono in comune: uno solo per i gabinetti di due alloggi, con conseguenti "rigurgiti"»-: In queste case gli inquilini possono darsi la mano da un bagno all'altro: il muro è cavo, tra una parete e l'altra in cartongesso c'è la saracinesca dell'acqua raggiungibile da entrambi i lati aprendo uno sportello. «Qui in 16 anni - continua Mirto - sono stati fatti tra i 2000 e i 2500 interventi anti-umidità, sono stati sostituiti centinaia di metri di tubazioni. Le fogne non sono a norma, i marciapiedi si sono staccati dai muri anche di dieci centimetri. Eppure l'Azienda Territoriale per la Casa deve stabilire gli affitti in base alla legge regionale 33/84: considera la dimensione dell'alloggio e il reddito dell'inquilino. Non guarda assolutamente la qualità dello stabile, la zona e le carenze di manutenzione. Chi abita qui paga esattamente come chi vive nelle case Atc di via Servais che sembrano palazzine di lusso». Gli fa eco - nella protesta - Velia Maione, 600 mila lire al mese di reversibilità, tre figli in casa, uno solo occupato a un milione e 200 mila. Per il suo alloggio di 84 metri paga circa mezzo milione. Ma pe. lungo tempo ha dovuto sborsarne 650: non riusciva a far credere all'Atc che gli altri figli non lavorano e che uno si è sposato o non abita più lì. Con le spese, anche adesso a volte supera il milio¬ ne. Da queste parti sono altissime, specie per l'acqua: consumi enormi - chissà perché - divisi non in base al numero degli inquilini ina alla dimensione dell'appartamento. «Mi hanno portato sull'orlo dell'esaurimento - racconta la donna - e alla fine ho ottenuto qualcosa solo iscrivendomi a un sindacato. Certi mesi caricano una quantità di spese, magari di tre anni prima, per cui l'alternativa diventa pagaie la casa o mangiare». Per la stessa metratura, Rocco Trane, ex segretario di Claudio Signorile, sborsa all'Inali 219 mila lire... Velia Maione ha chiesto in assegnazione un alloggio più piccolo, ma la domanda non ha avuto risposta. Maria Teresa Martinengo Velia Maione, mezzo milione il mese per 84 metri quadrati

Persone citate: Benito Mirto, Claudio Signorile, De Lorenzo, Ferruccio Maria, Maione, Maria De Lorenzo, Rocco Trane

Luoghi citati: Milano, Roma