Tv se non son uomini non li vogliamo di Enrico MentanaGiulio Borrelli

Le cifre parlano chiaro: le donne conduttrici ottengono un ascolto inferiore Le cifre parlano chiaro: le donne conduttrici ottengono un ascolto inferiore Tv, se non son uomini non li vogliamo Cambia la tendenza, il successo è «maschio» ROMA. Ha fatto scalpore la notizia che le donne in video hanno smesso di «acchiappare» ascolto più dei colleghi maschi. Il velenoso bubbone è scoppiato al Tgl di Rossella. Dopo l'uscita di scena di Badaloni, si pensava che il direttore (favorevole al detto che la donna in video piace di più) lo sostituisse con una delle sue brave professioniste Ghinassi, Grimaldi o Ferrano, e invece arriva il conduttore Giulio Borrelli, che in barba alle credenze soppianta i pronostici e realizza un picco d'ascolto senza precedenti: addirittura uno share del 36 per cento, quando la media si aggira intorno al 33/34 per cento. Le donne hanno perso il potere di bucare il video e i telespettatori se ne sono accorti, o più semplicemente IL conduttore Giulio Borrelli del Tgl che avrebbe affermato la supremazia maschile non intende rilasciare dichiarazioni sul caso: «Le mie sono soltanto riflessioni». E dice: «Personalmente tendo a non accentuare la contrapposizione uomo-donna in video. Se sei l'uomo che deve andare a rete e ti presenti con una squadra che tira è possibile che tu faccia gol. Se l'intera compagine non funziona non basterebbe neanche Maradona. Suscita comunque curiosità il fatto che gli ascolti siano lievitati a tal punto (non solo prendendo in considerazione un giorno ma una settimana intera). Verificarne i perché non spetta a me, dovrebbe far parte d'una analisi sociologica e statistica». Il direttore del Tgl Carlo Rossella è convinto dell'importanza della struttura del telegiornale «anche se chi lo conduce lo influenza». «E' vero che Borrelli ha riscosso un grande successo ma non è solo la faccia che può modificare l'ascolto». Enrico Mentana del Tg5 è categorico. «Un volto maschile che modificherebbe gli ascolti in meglio invece che il viso d'una donna, è una voce messa in giro da uomini che vogliono fare bella figura, lo che faccio il direttore e il conduttore avrei un certo interesse a confermare la diceria, invece la nego, perché è una sciocchezza. Da decenni esiste la tv, e i dati d'ascolto sono stampati in bella vista. Adesso salta fuori uno che farebbe ascolto solo con la sua presenza? E' ridicolo credere a una cosa del genere. Quello che conta non è la faccia, ma tutta la struttura del tg». Emilio Fede del Tg4 è un maschilista convinto del video. «Senza voler fare del razzismo dico che l'uomo è più credibile in molte situazioni. Alcune cose raccontate dalle donne vanno bene, altre no. Le donne funzionano quando smettono di bamboleggiare, il che non è facile. Diventano credibili quando si preoccupano di che cosa raccontano piuttosto di come appaiono. A volte sembra che pensino: "Oddio la lacca basterà o no?" IGruber); oppure: "L'ondona sarà venuta bene questa volta?" (Lasorella). La gente guarda e a volte si pone con diffidenza e si chiede se quello che ascolta è una notizia o un pettegolezzo da parrucchiera». Anche nello spettacolo gli uomini la fanno da padroni in tv; Baudo è un mattatore onnipresente, Castagna imperversa fra amori contrastati, Bonolis vive beato fra le donne, mentre Frizzi vive di scommesse. In questo grande apparire di supermaschi televisivi, c'è una eccezione di donna: ironica, divertente, carnale, materna. hanno reagito alla saturazione di un video troppo al femminile? Ed è dunque vero che sono gli uomini ad avere la meglio in tv? Il fenomeno non interessa soltanto la conduzione dei telegiornali. Baudo, Bonolis (principe degli ascolti tv dell'estate), Castagna, Magnili, Frizzi, dimostrano che anche nel varietà il successo è per soli uomini. Unica eccezione, per ora (la Carrà non ha ancora varato il suo programma), è Mara Venier che afferma: «"Domenica In" mi è congeniale, ha messo in risalto le mie doti. Sono ironica, comprensiva, amabile, carnale, materna. Ma ho successo perché non dò fastidio alle donne». Ecco come la pensano i protagonisti. Mara Venier ha idee precise. «Si, gli uomini hanno più occasioni di avere trasmissioni ma quando pensi ai nomi di Pippo Baudo, Bonolis, Castagna, che hanno fatto un gol dietro l'altro, non puoi non pensare che il successo se lo meritano. Io sono una delle poche donne miracolate dalla tv. Sono fortunata. Dopo anni di mestiere (un flop dietro l'altro), ho trovato un programma adatto al mio carattere. Devo dire che il successo non dipende dalla mia faccia ma dall'armonia del gruppo. Comunque mi sembra che nell'aria ci sia una rivincita femminile e che le donne pian piano avanzino. Detto questo, io che in privato mi ritengo femminile e fragile, sul lavoro divento un vero ometto. Insomma se c'è da lavorare sono un alpino». Occhio alla penna. Nevio Boni Mentana: «Non si fa audience con la sola presenza» Rossella: «Nei tg conta la struttura» Fede: «Io maschilista» Fede: «Io maschilista» Nella foto grande Bonolis con Wendy Windham. Bonolis è stato il trionfatore dell'estate, come Baudo lo fu dell'inverno. Sopra Enrico Mentana e Giulio Borrelli. In alto a destra Mara Venier Nella foto grande Bonolis con Wendy Windham. Bonolis è stato il trionfatore dell'estate, come Baudo lo fu dell'inverno. Sopra Enrico Mentana e Giulio Borrelli. In alto a destra Mara Venier

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