Ammazza la convivente e le dà fuoco di Anna Langone

A Foggia A Foggia Ammazza la convivente e le dà fuoco FOGGIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Dai, sparami se ne hai il coraggio». E lui, senza pensarci due volte, ha imbracciato il fucile e l'ha colpita, almeno due volte. Così è morta Flora Cipriani, una donna di 56 anni: ad ucciderla è stato il suo convivente, Vittorio Emanuele Spagnoli di 59 anni, che dopo averle sparato ha tentato di bruciare il cadavere. Il fatto è avvenuto nei pressi del casello autostradale di Poggio Imperiale, domenica notte, sulla A14, a qualche chilometro da Marina di Lesina, la località del Gargano, in provincia di Foggia, dove la donna lavorava. Domenica, come ogni fine settimana, Spagnoli e la convivente avevano aperto il trenino giostra, che nel piccolo centro di vacanza richiama centinaia di bambini. Dipendente della Usi Foggia 1 di San Severo, Spagnoli era solito trascorrere i momenti liberi a Marina di Lesina e domenica, chiuse le giostre, prima di rientrare a C3<:a si era fermato con la donna in pizzeria. Qui Spagnoli aveva regolato un conto di 50 mila lire, per pasti consumati durante la settimana. E' stata questa piiccola somma di denaro ad innescare, appena i due sono saliti in macchina, la lite. A Spagnoli, che si lamentava per le troppe spese del loro ménage, la convivente ha rinfacciato che i soldi lui li spendeva sì, ma con altre donne. A questo punto, secondo una prima ricostruzione, l'uomo, infuriato, ha bloccato di botto la sua Renault 14 lungo l'autostrada, ha preso il fucile da caccia che aveva nel bagagliaio e l'ha puntato su Flora Cipriani: lei, per mente intimorita, l'ha sfidato a spararle e lui l'ha fatto, colpendola più volte al viso e all'addome (ma sarà l'autopsia ad accertare le cause della morte). Poi, come per cancellare l'immagine che aveva sotto gli occhi, Spagnoli ha cosparso l'auto di benzina e, mentre la macchina bruciava, si è avviato a piedi verso San Severo. Un automobilista di passaggio l'ha preso a bordo e Spagnoli, un'ora dopo il delitto, si è costituito al commissariato di polizia, dove ha raccontato con calma l'accaduto, senza tradire il minimo pentimento: «Non ne potevo più - è poi sbottato col suo legale - mi sono liberato da un peso». Ma cos'è che avvelenava la convivenza tra Spagnoli e Flora Cipriani? I due, in passato sposati e separati, convivevano da un paio di anni, pur avendo una relazione che durava da oltre un decennio. Entrambi però avevano a carico i figli avuti durante il matrimonio: tre lei, cinque lui, tutti senza lavoro o ancora troppo piccoli. Tale situazione aveva esasperato Spagnoli che, pur facendo un doppio lavoro, non riusciva a fronteggiare le spese di questa famigliastra. Di qui le frequenti liti che, soprattutto negli ultimi mesi - riferiscono i conoscenti della coppia -, avevano caratterizzalo la loro convivenza. Scontri che però - concordano tutti - finivano in una bolla di sapone anche perché Spagnoli, incensurato, è conosciuto come una persona mite e tranquilla. Difficile dunque prevedere l'epilogo di domenica notte, quando Spagnoli, dopo aver rinfacciato alla convivente per l'ennesima volta i propri sacrifici, ha deciso di liberarsi di una relazione che per lui era diventata troppo impegnativa ed onerosa, trasformandosi in uno spietato assassino. E' vero infatti che l'uomo portava sempre con sé il fucile da caccia con cui ha poi sparato alla donna, ma la tanica di benzina utilizzata per dar fuoco all'auto e al cadavere, tradisce una sicura premeditazione. Anna Langone

Persone citate: Flora Cipriani, Gargano

Luoghi citati: Foggia, Lesina, Poggio Imperiale, San Severo, Spagnoli