Una maggioranza erroneamente chiamata silenziosa

Una maggioranza erroneamente chiamata silenziosa LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDI' DI Ocd.B. Una maggioranza erroneamente chiamata silenziosa Autobiografia di Torino Pensavo che con l'estate i lamenti contro Torino diminuissero un poco. Ma no. Sono, invece, andati aumentando. E, forse, c'è sempre un modo di guardare nelle faccende amorose, sono più a favore che contro. A favore di una nuova Torino migliore che non si identifichi nella città di questa lettera, [o.d.b.] Torino 2000 Signor Del Buono, leggo spesso lettere di persone che lamentano il continuo degrado di Torino, e io sono, purtroppo, d'accordo. Qualche esempio? Lo Stadio delle Alpi, inutile perché fatiscente. La Metropolitana leggera, inutile perché lumacosa. Il Nuovo Tribunale, inutile perché già cadente. Il Sottopasso Molinette, inutile perché ridicolo. Cantieri stradali, inutili perché irrazionali. E non c'è nessun magistrato che controlli e difenda il fiume di soldi che noi paghiamo! Vuole vedere come sarà Torino 2000? Faccia una passeggiata, a mezzanotte, sul Po attorno ai Murazzi: vagabonda e droga¬ ta, ladresca e maleducata, malvestita e incivile. Grazie. Pier Giorgio Riva, Torino Torino calvinista? Egregio Signor Del Buono, sinceramente mi stupisce e non comprendo l'affermazione di Giuseppe Sangiorgio su Lo Stampa: «Qui nella Torino calvinista, si osservano le leggi...>'. Mai saputo che Torino fosse calvinista, mi pare un po' esagerato. Se parecchi giornalisti della Stampo sono di questo livello informativo, c'è poco da stare allegri, ma unte. Il quotidiano, già da tempo ridotto a esaltare quotidianamente il sesso, la complicità con governanti incompetenti, la tolleranza verso l'arroganza di ladri e tagliagole noidafricani e albanesi, protetti tra l'altro da leggi idiote già varate dal compagno Martelli o da inetti ministri dell'Interno del calibro dell'ex supercomunista Maroni, tale quotidiano, dicevo, mi lascia alquanto perplesso. Don Bosco, Cottolengo, padre Giuliani, Cafasso, Murialdo, questi sarebbero gli uomini da ricordare e da esaltare, non le puttane e i puttanieri, cercando di permeare con ostinazione l'intera nazione col sistema di vita degenerato che porta all'ar- roganza, agli stupri, alla violenza, al divorzio, al permissivismo scatenato, a tutto, fuorché al vivere civile, onesto, serio, temperante, più cristiano. La Torino calvinista! Una volta si diceva: «roba da chiodi»... Piero Maccario, Robassomero I cosiddetti problemi lll.mo Del Buono, seguo anch'io come affezionato lettore della Stampo (ma non più per molto perché è diventato un giornale troppo intruppato e ligio alla moda e ai colore dei suoi padroni e dirigenti politicizzati verso una parte sola) la sua rubrica. Ultimamente ho, però, notato che anche lei soffre... e cerca di non rispondere in modo chiaro ai giudizi della maggioranza silenziosa dei cittadini che mal sopportano Scalfari} e le sue prepotenze... Anche sui sindacati Ella si sente un po' imbarazzato, poiché l'ordine politico dall'Alto di moda è di difenderii e lodarli... Per lei ora non sono più rossi, ma di vari colori fino al rosa... Ma anche lei ben sa che sono tutti marxisti... Ora si legge sul Giornale di Feltri che gli alluvionati del Piemonte non ricevono gli indennizzi promessi e da noi già pagati con nuove tasse. Vanno al Sud? Se i nostri alluvionati fossero dell'lrpinia e del Belice, non starebbero così buoni. Perché La Stampa non insorge ogni giorno contro questi soprusi e silenzio di comodo alla Lerner Gad e Padrone Agnelli?... E non pariiamo poi dei cosiddetti problemi tabù razzisti! Oltre alla Casbah del Borgo S. Saivario a Torino, basta aggirarsi attorno a Porta Nuova o in Centro per rischiare di essere borseggiati da zingari, negri e vari altri, con estrema tolleranza della Polizia invisibile. Vigili e vigilesse altrove impegnati nel raccogliere tangenti e fondi comuni... come il corpo motociclisti e ciclisti, ecc. Tutti impuniti, salvo il trasferimento verso altri settori. E, infine, dopo i pessimi esempi di pessima amministrazione della giunta (di sinistra) che dovrebbe esser ritenuta responsabile anche di questi "servizi" da essa dipendenti perché non raccontare su Lo Stampo l'incivile situazione dei depositi di Porta Nuova ove i treni in sosta sono occupati di giorno e specialmente di notte dalle tribù di negri e negre in dormitorio e prostituzione? I! giorno dopo queste vetture dormitorio sporco verranno utilizzate, salvo la pulizia abituale degli addetti sindacalizzati pelandroni (quindi pulizie per modo di dire) come vetture per i nostri lavoratori, i pendolari, i bambini che si appoggeranno ai sedili sporchi su cui negri e ne¬ gre prostitute hanno fatto il loro lavoro. Non sapete a La Stampa che tutti i treni Torino-Milano sono pieni zeppi di prostitute negre in trasferimento giornaliero di «lavoro», da To a Mi e viceversa, che occupano tutti i posti come tribù della giungla in modo prepotente, incivile e purtroppo tollerato da tutti, ferrovieri compresi?... I quali non si permettono più di pretendere i biglietti dalle negre prostitute salvo risse furibonde e fermate del treno per chiedere l'intervento della Polizia invisibile?... Come vede, lll.mo Signor Del Buono, volendo essere imparziali e obiettivi giornalisti al servizio dei lettori e dell'unica verità incolore e apolitica ecc., cioè onesta e giusta, gli argomenti per una stampa indipendente non mancano. Le ns. sono segnalazioni che Ella potrà controllare, ma non ignorare... Dovremmo dare retta a quel pazzo e ignorante di Bossi? Ettore Viano, Mcncalieri ma con moltissimi altri... circa l'80% degli italiani!!! Non è così facile Rispondo a lei, gentile Signor Ettore Viano, visto che mi garantisce di scrivere per l'80% degli italiani, quindi può rappresentare anche gli altri due collaboratori di questa puntata che, del resto, non esternano opinioni diverse dalle sue. Per cominciare, credo che la sua ostilità a La Stampa non riguardi la mancanza di notizie, quanto il tono usato nel comunicarle. Il tono più pacato della Stampa poco si concilia, infatti, con il tono esasperato, furente della sua prosa da pubblico ministero di una maggioranza chiamata anche da lei erroneamente silenziosa. «Le ns. sono segnalazioni che Ella potrà controllare, ma non ignorare...» lei afferma, gentile Signor Viano. Le ignoro così poco che ne ho già parlato varie volte proprio su questo nostro giornale che a lei spiace tanto, e già prima sul Corriere della Sera. Del resto, tenendo una rubrica di corrispondenza con i lettori non potevo sorvolare i temi torinesi che lei mi propone. Con la collaborazione dei lettori, provocando anche qualche interpellanza, in queste colonne si sono raccontati, a esempio, i percorsi dei treni tra Torino e Milano, e tanti altri guai. Ma segnalare su un giornale una cosa che non va non è sufficiente. E neppure ripeterla più volte. Guardi quel che mi succede con lei. Non mi basta ripetere che scrivo quello che penso. Se appena la penso in modo diverso da lei, lei, benevolmente, ritiene che sia stato costretto a scrivere così da Gad Lerner e dall'Avvocato Agnelli. La ringrazio per la solidarietà, ma non mi trovo d'accordo. Non sono una vittima. [o.d.b.]