Dall'arcobaleno al cervello di S. T.

// Nobel Hubel e i segreti della percezione Dall' arcobaleno al cervello // Nobel Hubel e i segreti della percezione MTORINO ONTAGNE, nuvole, neve e realtà urbane; lontanissime eruzioni solari e vicinissimi primi piani di animali rari; microcosmi e macrocosmi a confronto. Purché colorati. E' incominciato così, ieri pomeriggio, con la proiezione di un filmato su tre schermi accostati nell'auditorium del Lingotto, il convegno «I colori della vita» organizzato dalla Fiat e dalla Città di Torino. Maestro di cerimonie Carlo Sartori che ha dato la parola al sindaco di Torino Valentino Castellani e all'avvocato Gianni Agnelli, prima di chiamare sul palco i relatori scientifici della prima giornata: James Hillman, che ci ha rilasciato l'intervista pubblicata qui accanto, e David Hubel, premio Nobel per la medicina, membro del Dipartimento di Neurobio¬ logia della Harvard Medicai School di Boston. Nella sua relazione, intitolata «I colori dall'occhio al cervello», ha parlato dei meccanismi cerebrali della visione. Hubel è partito dal fondamentale esperimento di Newton sulla rifrazione della luce nel prisma, nel quale entra bianca ed esce frammentata nei colori dell'arcobaleno. Ma sino a questo punto la percezione delle tinte è affrontata come un fatto fisico, mentre il passo successivo, ha spiegato il Nobel, è consistito nell'affrontare il fenomeno in termini biologici. Il colore, da questo punto di vista, va considerato come una serie di impulsi registrati dalle cellule dell'occhio e trasmesse al cervello. Hubel si è anche soffermato sulla dipendenza (sempre a livello percettivo) del colore dalla forma: un fenomeno al centro degli studi più recenti. [s. t.]

Persone citate: Carlo Sartori, David Hubel, Gianni Agnelli, James Hillman, Newton, Valentino Castellani

Luoghi citati: Boston, Torino