Harley Davidson, il mito è musica

Harley Davidson, il mito è musica In uno spartito il rumore inimitàbile del motore 4 tempi Harley Davidson, il mito è musica Brevettato il rombo delle motociclette Usa UN SIMBOLO SULLA STRADA UN urlo di vittoria, per gli estimatori. Un canto possente da baritono, secondo gli appassionati. Un crescendo wagneriano (addirittura) alle orecchie degli innamorati. Per tutti, comunque, il rombo delle Harley-Davidson è musica. Unica e inimitabile. Per evitare che qualcuno la rubi, la casa di Milwaukee ha deciso di metterla al sicuro. C'era un unico sistema per garantirsi l'esclusiva di quel rumore: brevettarlo. Legarlo per sempre al più glorioso marchio di motociclette americane. Ottima trovata (di marketing). Restava un problema. Per legge (e per logica) ogni brevetto dev'essere nero su bianco. Occorreva trovare una rappresentazione grafica del mito, una forma scritta dell'urlo del motore, che ha sì spalancato spazi fisici e mentali a una generazione, evocato pagine di Kerouac e sgroppate di James Dean, ispirato sogni di libertà sfrenata, californiane bionde e beat ipercriniti, ma resta pur sempre un rumore. Ostacolo aggirato. Se il motociclista che dà gas chiede compiaciuto: «Senti come canta?», se l'urlo delle Harley-Davidson è musica, allora perché non tradurla in note? Così il rombo è stato smontato e ricostruito a suon di semiminime e brevi. Crome al posto delle cromature. Solfeggio rigorosamente a 4 tempi. Il brevetto, anzi lo spartito, è stato consegnato al «Patent and Trademark Office» americano. Gli uffici federali apporranno il timbro «ali rights reserved», e le Harley-Davidson avranno i diritti in esclusiva sul loro rombo. Un toccasana commerciale per una leggenda con il manubrio all'ingiù, che negli ingrati Anni 80 aveva conosciuto una grave crisi negli Usa. Il calore delle cromature (e del fracasso) aveva ceduto al gelido primato tecnologico delle moto giapponesi. Poi la moda è cambiata, i dazi protezionisti anche, fascino e competitività hanno regalato alle Harley-Davidson l'anno scorso un notevole +2C% rispetto al '93. Chi le cavalca continua a portare jeans sdruciti e stivali con la punta di metallo, ma sotto il giaccone di pelle dei beat nasconde i Rolex e le T-shirt griffate degli yuppie: sono «Rich urban biker», ricchi centauri urbani, che hanno preso il posto dei maledetti «hell angels» come molestatori della quiete americana. Il brum brum sarà protetto dagli imitatori, come le incisioni dei Berliner e le schitarrate di Guccini. E voi non maledirete nei fumi del sonno il motociclista squarciatimpani ch.e passa sotto casa: potreste fare la figura di chi sbadiglia all'opera. Aldo Cazzuilo Le Harley Davidson, uno dei miti dell'America «con the road»

Persone citate: Aldo Cazzuilo, Guccini, Harley, Harley Davidson, James Dean, Kerouac

Luoghi citati: America, Milwaukee, Usa