«Siamo agli stracci» di Valentino Parlato

«Siamo agli stracci» «Siamo agli stracci» Il Manifesto va controcorrente REDAZIONI DIVISE CAMPAGNA estiva fastidiosa, populista e fuorviante», «Vandea a tutto beneficio di una nuova nomenklatura che sostituisce all'aborrito privilegio del ceto politico il "nuovo" privilegio del portafoglio, all'attico a equo canone dell'Inps le sette ville in Sardegna». Il Manifesto spara ad alzo zero contro «l'ultima delle campagne qualunquiste del Giornale di Feltri», tradottasi nello scandalo degli affitti d'oro. E ieri ha affidato a Roberta Carlini il compito di spiegare ai lettori le ragioni di una scelta editoriale precisa con un articolo dal titolo fin troppo esplicito: «Lo scandalo delle allodole». Quella che ha spinto il quotidiano di Pintor ad «aprire» sul maltempo il giorno in cui il «caso-Inps» guadagnava le prime pagine dei giornali. Ragioni che Valentino Parlato sottoscrive, seppur con toni più moderati. Possibile che la vicenda debba essere archiviata, precludendole la possibilità di trasformarsi in un'inchiesta sui problemi di fondo, a dispetto dei Vip? «Guardi, dubito che si apra una discussione seria sulla consistenza e sui criteri di gestione del patrimonio edilizio dei vari enti. Ogni tanto questa faccenda riemerge per brevi periodi, salvo tornare nel dimenticatoio. Ora si è fatta violenta solo perchè c'è di mezzo l'Inps. Senza considerare che, rispetto ad altri enti, il suo patrimonio non è molto consistente». Insomma, quello della stampa non sarebbe un interesse giustificato. «Diciamolo, questa è una corruzione minore, siamo agli stracci di Tangentopoli». Ma allora per quale motivo «Il Manifesto» non si dissocia varando un'inchiesta seria e approfondita sui patrimoni dei vari enti? «Beh, in effetti questa sarebbe una buona obiezione, un appunto più che giustificato. Bisogna ammetterlo». Cosa la infastidisce della campagna-stampa di questi giorni? «I toni esagerati, questo interesse morboso per nomi e cognomi, per gli elenchi e i grafici che ingabbiano i privilegiati. Eppure, dico io, il presidente del Consiglio non abita forse nella casa di qualche ente? E Veltroni? Lui era figlio di un dirigente dell'Inpdai, e ha seguito tutta la trafila per ereditare l'alloggio...». Qualcuno pensa che personaggi con un certo ruolo e con un certo reddito dovrebbero rinunciare a determinate agevolazioni. «Su questo posso essere d'accordo. Un personaggio come Veltroni, che ricopre un ruolo pubblico rilevan¬ te, doveva sentire non dico l'obbligo ma la "convenienza" di lasciar perdere. Del resto, quando sei sotto i riflettori devi aspettarti di tutto, nel bene e nel male». A questo punto la questione andrà pure risolta. «Io propongo di rivedere tutti i contratti, rimettendoli in regola e caso mai chiedendo un indennizzo. Si potrebbe anche creare un catasto degli alloggi pubblici. Ma dubito che il "caso-Inps" sopravviva fino a quella data. E' un fuoco di paglia. Vedrà, a settembre, con l'arrivo di notizie più importanti, i giornali se lo saranno dimenticato», [ale. mon] Parlato: è una corruzione minore, scandalo d'estate L'ex direttore del «Manifesto» Valentino Parlato

Persone citate: Pintor, Roberta Carlini, Valentino Parlato, Veltroni

Luoghi citati: Sardegna