Scorsese adoro i gangster

Il regista torna alle storie di mafia con tre assi: Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci Il regista torna alle storie di mafia con tre assi: Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci Scorsese: adoro i gangster «Casino», e sitarla già di Oscar NEW YORK. Scorsese, Dio e gangster. Il suo ultimo film non è ancora nei cinema e già si parla di Oscar. «Casino» è l'opera più attesa nell'autunno americano, sarà sugli schermi il 10 novembre. Dopo «L'età dell'innocenza», il regista italoamericano torna ad un filone che gli è particolarmente caro: «Adoro le storie di mafia, potere e soldi. "Casino" è ambientato in una Las Vegas degli Anni Settanta e ha degli attori che amo: Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci. E c'è anche James Woods che interpreta il magnaccia della donna». Scorsese, è un argomento che le è congeniale... «Sì, mi trovo su un terreno familiare e confortevole, non ci sono dubbi. I grandi soggetti che mi attraggono risultano più facili, e i caratteri, le situazioni più comprensibili. "Mean Streets", "Toro scatenato", "Quei bravi ragazzi", sono tutti sulla stessa linea». Ci racconti la storia. «Al centro c'è Sam "Ace" Rothstein, cioè Robert De Niro. E' un ebreo di nascita e un brillante giocatore, però è un po' disonesto. Non è un mafioso, ma trae profitto e arriva al potere sotto la tutela di persone "influenti". Lascerà i) gioco per mandare avanti un casinò. Non vorrà più saperne di giri loschi. Insomma è l'antieroe che decide di mettersi su una retta via. Però ha un amico, una testa calda, che cerca di tenerlo ancorato al passato». L'amico e il ristoratore Micky Santoro, cioè Joe Pesci? «Sì, ho dato a Joe la parte di un delinquente impulsivo, intenzionato a non abbandonare le sue vecchie abitudini Una volta arrivato a Las Vegas non fa come il compagno Rothstein. Però è anche il suo capro espiatorio: quando le cose vanno storte, Rothstein dà la colpa a Santoro, sorgente di tutti i mali». Ma non ha tutti i torti.. «No. Infatti quando Rothstein sposa l'alcolizzata Ginger (Sharon Stone), la più bella prostituta della città, anche Santoro resterà affascinato dalla donna. Si crea così il classico ménage a trois. Il film esamina le relazioni dei tre personaggi, sullo sfondo di vecchie amicizie, trasgressioni, fiducia e tradimenti. Accanto scorreranno intrecci secondari con intrighi politici e criminali. In alcune scene Rothstein avrebbe dovuto arrendersi a certe persone, e non l'ha fatto. Il suo grande peccato è l'orgoglio. Io imparo più da un film quando faccio interpretare uno sbaglio che dalla vita». Si vedrà una Sharon Stone inedita. La bionda attrice l'ha spuntata su molte pretendenti. Molti amici dell entourage di Scorsese erano contrari: «Non reggerà il confronto con De Niro», dicevano. Alle audizioni erano arrivate Kim Basinger, Melanie Griffith, l'ex pornostar Tracy Lords; e altre autentiche «professioniste» locali. Signora Stone come è riuscita a convincere Scorsese? «Con la sorpresa. Penso d'aver sorpreso un po' tutti. Anche gli spettatori resteranno decisamente stupiti, quando mi vedranno». Si sentiva preparata per questo ruolo? «Sapevo d'averne la capacità, sapevo che avevo ancora qualcosa da mostrare. Ma siamo andati senz'altro oltre, ho superato le mie capacità. ampiamente. Non l'avrei mai immaginato». Nel cast figurano inoltre Don Rickles, Steve Alien, Kevin Pollak, Frank Vincent; e tutta una serie di cabarettisti-comici, molto noti in America: Alan King, Jayne Meadows, Tommy Smothers, il cantante Jerry Vale, che continuano ad esibirsi negli alberghi di Las Vegas. Tutto il film è stato girato all'hotel Riviera. Durante le riprese (sei settimane, per sei notti a settimana) il casinò ha I continuato a funzionare normalmente per il pubblico anche durante il giorno. E dalla mezzanotte in avanti, si girava il film; smontando tutto per le dieci del mattino. E perfino nelle ore piccole, il posto non era tutto per la troupe e per gli attori: c'era sempre qualche giocatore che non si allontanava dai tavoli. Scorsese ricorda: «Non dimenticherò mai quel giorno dei soldi, delle slot machines. Dopo un'ora di riprese ci abituavamo, ma all'inizio è stata veramente dura. Ne è valsa la pena, comunque. C'era tanta energia, con gente che vinceva per davvero, e urlava. Non potevamo farli star zitti. E' come un miscuglio di massa di respiri, macchinette e soldi». Per il film è tornato a lavorare con lo scrittore Nicholas Pileggi, che partecipò alla sceneggiatura di «Quei bravi ragazzi». Pileggi spiega: «Ci sono centinaia di milioni di dollari in ballo. E' un gran business. Ad un gruppo di uomini "duri" viene affidato un casinò. La loro indole li porta a rovinare tutto, non in un giorno soltanto, s'intende, ci mettono un decennio». La f>roduttrice Barbara De Fina ex moglie di Scorsese) con elude: «" Casino" è molto più complesso e vasto di "Quei bravi ragazzi", riguarda sì la capitale del gioco, ma è so prattutto uno studio dei vari caratteri». Vedremo. Giuseppe Ballaris Le riprese dal vivo in una casa da gioco di Las Vegas con veri giocatóri «Imparo di più dagli errori dei miei personaggi che dalla vita» L'attrice: nessuno mi voleva ma per Martin ho recitato al di sopra delle mie possibilità Robert De Niraccanto) è senattore più amda Martin Scorin alto a sinistrSopra: Sharon pochi credeva Robert De Niro (qui accanto) è senza dubbio attore più amato da Martin Scorsese in alto a sinistra) Sopra: Sharon Stone pochi credevano in lei

Luoghi citati: America, Las Vegas, New York