Aria «fresca e pulita» nell appartamento
Aria «fresca e pulita» nell appartamento SAPER SPENDERE Aria «fresca e pulita» nell appartamento ARIA di casa» la chiama A. R. di Alessandria eludendo aiuto: «Aiutatemi a renderla più "leggera", più fresca, più "pulita", insomma che abbia un buon odore. Nonostante le pulizie e le finestre aperte per arieggiare anche d'inverno almeno due volte al giorno, l'aria di casa mia è sempre "pesante" e gli odori della cucina tendono a permanere a lungo. Ho provato con i vari spray, ma si limitano ad aggiungere odore ad odore. L'architetto ha un consiglio?». Se nonostante tutti i tentativi, l'aria di casa della lettrice resta ancora «pesante», non resta - secondo l'architetto Vanna Bruno - che ricorrere a un apparecchio ad azione combinata depuratore-ionizzatore, con l'aggiunta della funzione di deumidificatore: «Sono apparecchi che sottraggono all'aria di casa polveri, pollini, batteri, peli di animali, capelli, pulviscoli inquinanti (funzione depuratore) e le restituiscono lo stato di equilibrio elettrico tipico dell'aria frizzante di montagna (l'aria ha cariche elettriche che possono non essere nel giusto equilibrio tra loro). «L'apparecchio va scelto in funzione dei metri cubi di aria da trattare, cioè in relazione con le dimensioni dell'ambiente e conviene sempre prendere lo ionizzatore combinato col depuratore perché l'intervento sulle cariche elettriche presenti nell'aria crea elettricità statica e quest'ultima può causare l'annerimento di pareti, tende, imbottiti per il deposito di polvere sospesa nell'aria. Il mercato offre un'ampia scelta di modelli di varie dimensioni, capacità, potenza e prezzo. Per fare una scelta oculata occorre indicare al venditore i metri quadrati del locale da trattare e l'altezza da pavimento a soffitto per calcolare la cubatura e di conseguenza decidere quale capacità deve avere l'apparecchio per risultare efficace». Conclude l'architetto Vanna Bruno: «Il segreto per ottenere la massima resa sta nell'osservare con scrupolo le indicazioni di pulizia dei filtri che va eseguita, nei modelli in cui i filtri si possono lavare, ogni volta si accende l'indicatore luminoso. Nei modelli in cui i filtri non sono lavabili, vanno sostituiti quando e come è indicato nella scheda tecnica. Più si tergiversa, peggio è». «Sono una vecchia nonna scrive una lettrice che desidera l'anonimato - e ho bisogno di un esperto in palchetti di legno. Ho speso 350 mila lire per pulire un pavimento a palchetto ed ora non posso muovere una sedia senza che resti un segno nero che non riesco a pulire né con alcol né con altro. Chi mi ha fatto il lavoro non vuol più saperne e dà la colpa a me. Non posso spendere altri soldi per rifarlo. Che è capitato?». Bisognerebbe sapere qualcosa in più su quei «segni neri». Dice l'architetto Vanna Bruno: «Ad esempio sotto le sedie ci sono per caso quei piedini di gomma nera? In tal caso ecco la causa dei segni che si tolgono con difficoltà, anche se si inter¬ viene subito appena lasciato il segno. Temo però che la causa sia ben diversa: restano i segni perché la verniciatura è difettosa. Mi spiego: dopo aver raschiato il palchetto si stende la vernice protettiva con finitura lucida o satinata a cera e che comunque - è a due componenti del tipo catalitico. Questo significa che i due componenti reagiscono tra loro chimicamente e rendono la superficie della vernice dura al punto da poter resistere allo spostamento di sedie o oggetti non troppo pesanti senza che restino righe, striature, segni ecc. Se la vernice è difettosa oppure - purtroppo - mal data, la reazione catalitica non avviene in modo corretto, di conseguenza la superficie resta "morbida" e può essere segnata anche dal semplice camminarci sopra. Se così fosse, non c'è rimedio se non lavare più volte e delicatamente il palchetto con acqua e alcol (nient'altro!) per attenuare un po' i segni neri». Rivolgersi a un altro palchettista esperto (abbiamo anche un indirizzo a disposizione per i nostri lettori che lo richiederanno per lettera) significherebbe rifare il lavoro con una nuova spesa. Simonetta
Persone citate: A. R., Vanna Bruno
Luoghi citati: Alessandria
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