«Basta con le parole»
«Basta con le parole» «Basta con le parole» Confermata la protesta dì martedì REAZIONI IN PIAZZA PER ora sono solo promesse. Ci crederemo quando rientreremo nelle nostre case. E adesso le parole non ci bastano più. Siamo piemontesi e le cose vogliamo che siano scritte nero su bianco. Per tutti gli alluvionati l'appuntamento è per martedì. Quel giorno suoneremo la sveglia a chi dorme, soprattutto a Roma». Parola di Pierangelo Pajuzza, in rappresentanza degli alluvionati del Tanaro. Più diplomatico Gian Paolo Boccardo, presidente del comitato alluvionati: «Prendiamo atto dell'impegno del governo, queste migliorie rettificano il tiro. La manifestazione resta proprio per richiamare l'attenzione su questi problemi. Se Roma si è mossa è proprio perché noi abbiamo deciso di scendere in piazza». Dunque la protesta resta «anche perché - come spiega Giorgio Bramafarina, astigiano, del Comitato di lotta per la rinascita dall'alluvione del '94 - quattro mesi fa i problemi erano gli stessi di oggi. Esprimiamo delusione perché non ci sono né garanzie né cer- tezze. C'è una mina lunga 130 chilometri, il Tanaro, che scoppierà». E allora via ai preparativi: volantini (diecimila solo per Alessandria), manifesti, magliette e poi il tam-tam familiare. Quanti saranno martedì? Difficile fare previsioni ma Alessandro Valenzano sindaco di Castello d'Annone spiega intervenendo nell'aula di Palazzo Lascaris: «Non ci piace la filosofia dell'incrociamo le dita e speriamo che non piova. Noi non chiediamo elemosine ma solo gli interventi che ci spettano di diritto». Certo le novità portate da Roma sul fronte dei finanziamenti ai privati e alle imprese - verrà probabilmente prolungato il tempo di validità del certificato anti mafia e nelle richieste di finanziamento è previsto l'inserimento di un atto notorio degli imprenditori con la dichiarazione che quei fondi serviranno alla ricostruzione - hanno in parte tranquillizzato gli alluvionati: «Se gli impegni presi dagli istituti di credito verranno rispettati - spiega ancora Boccardo ci sarà un'accelerazione delle pratiche». I dubbi però restano e si chiamano tasse. Dai paesi alluvionati è arrivata forte la richiesta di esenzione, Roma ha detto no: «Non è possibile concedere un'esenzione dai tributi - spiega il sottosegretario Bar¬ beri -, Non è mai successo in passato. Penso che si possa lavorare sul rinvio dei termini almeno di due anni e con meccanismi di rateizzazione prolungata. Ma per ora si tratta di ipotesi». Altro nodo, la protezione civile. Problema sollevato dai rappresentanti della Provincia di Asti ma anche da altre zone. A loro Barberi ha assicurato per la metà di settembre la centralizzazione del sistema di previsione: «Lo porteremo a livello dei paesi più avanzati. Precedentemente il servizio era scadente e i provvedimenti giudiziari nei confronti degli amministratori sono stati un'esagerazione». Cambia anche la procedura di allertamento. Ma questo non basta. «Resta una grossa preoccupazione - spiega Valenzano per la messa in sicurezza del Tanaro e dei suoi affluenti. Gli interventi appaltati fino a que sto momento non sono risolutivi per la sicurezza degli abitati. Non siamo neppure a condizio ni di rischio accettabile». E martedì ad Alessandria ci saranno anche i rappresentati degli alluvionati del Canavese, della Val di Lanzo e del Chivas sese vittime dell'alluvione del 1993: «Sono passati 23 mesi Siamo stati dimenticati. Ci sen tiamo cittadini di serie Z». Im. tr.l
Persone citate: Alessandro Valenzano, Boccardo, Gian Paolo Boccardo, Giorgio Bramafarina, Lascaris, Pierangelo Pajuzza
Luoghi citati: Alessandria, Asti, Roma
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