«Con Hakan saranno gioie» di Claudio Giacchino

«Con Hakan saranno gioie» «Con Hakan saranno gioie» Sonetti: le prove le daremo sul campo VOGLIA DI VOLARE B RAGONI neri, gilè chiaro sul torace nudo, in mano un sacco scuro: così abbigliato Pelé arriva al campo Agnelli, dove provvisoriamente il Toro ha trasferito il quartier generale, e s'infila negli spogliatoi inseguito dallo sguardo stupito e dalla voce allegra di Sonetti: «Ohi, Ab udì, ma dove vai conciato in 'sta maniera? Credi, forse, d'andare a pescare?». Il volto dolce del ghanese s'apre al sorriso e ride anche Nedone. Un Nedone placida incarnazione della serenità e dela fiducia. «Il campo dirà quanto valiamo, io sono in pace con i miei sensi, non vedo tutti i problemi che, al contrario, vedete voi». Alla domanda «Allora, la squadra è più forte di quella della stagione scorsa?» scuote il capo e ammonisce: «Non mi freghi, carino, mica sono nato ieri, non mi freghi proprio: ripeto, il campo dirà se siamo meglio di un anno fa». Portiere. In attesa del primo responso di Firenze, vediamo un po' con il conducator come il Toro si presenta all'esame della serie A. Cominciando dal portiere. Allora, Sonetti, con Biato è altra musica rispetto a Pastine: o no? «Non c'è dubbio: a parte l'esperienza, abbiamo guadagnato in serenità. Mai discusso le doti di Pastine però il carattere sì, se il ragazzo non imparerà a sorridere dei propri errori non troverà mai spazio ad alti livelli. Con Biato dormo sonni tranquilli e lo stesso dicasi per Doardo, giovanissimo, bravo e anche lui bello sereno». Centrocampo. Bisogna davvero peccare d'ottimismo per non vedere che è un problema: con Milanese e Angioma propulsori sulle fasce, con il tridente Hakan-Rizzitelli-Pelé, per Cristallini, quando ci sarà (per Firenze è out) e Bacci sarà dura. «Non capisco: lo schieramento è quello dell'anno scorso, cambiano solo i nomi: Hakan per Silenzi, Bacci per Scienza, Milanese per Pessotto». Certo: ma, Pessotto garantiva una copertura maggiore rispetto a Milanese e Scienza è più centrocampista di Bacci. «Uffa, ma questo Pessotto che, sia ben chiaro, rimane sempre un bel giocatore, di colpo mi sembra che per voi sia diventato chissà chi. Pure Milanese sa coprire, non capisco le preoccupazioni, il vostro allarmismo è immotivato. Bacci era stato preso per fare il libero, invece giocherà in mezzo e ben venga questa soluzione perché l'ex laziale ha il passo giusto del mediano: di sicuro è più mediano che libero». Infatti, nella Lazio, in cinque anni, non aveva mai giocato alle spalle della difesa. «Due giorni di ritiro e ho capito che la sua posizione vera è quella dell'incontrista. A Firenze, per via dell'indisponibilità di Cristallini, al suo fianco ci sarà Angloma, la cui fascia sarà occupata da Moro». Angioma mediano. Cioè, la formula sperimentata a Vercelli. Moro è un difensore, il suo inserimento non è forse la riprova che il centrocampo abbisogna d'un puntello, che tra Angioma e Milanese sgroppanti in avanti uno è di troppo e deve fermarsi a presidiare? «Ma, guardate che Angioma sa 'chiudere" come e meglio di Pessotto. Appena potrò schierare Cristallini tornerà alla sua posizione originale e non ci saranno scompensi: quando uno degli esterni porterà l'attacco, sarà coperto dal centrocampista operante nella sua zona. Mi spiego: se andrà avanti Jocelyn, resterà indietro Bacci, se si proietterà Milanese lo coprirà Cristallini». L'errore. Insomma, di Cozza trascinatore del Vicenza in A non si parla più, è bocciato. «Non perché non sia bravo, che il ragazzo ha grandi numeri, ma perché le sue caratteristiche non s'adattano a questo Toro». Già, la forza offensiva del talento avuto in prestito dal Milan è un di più. Però, domandina semplice semplice, bisognava proprio prenderlo per poi accorgersi della sua inutilità? Mica il giovanotto giocava nello Zaire, è stato visto e rivisto... «Per carità, non facciamone un caso. Insomma, ci si può anche sbagliare: ammettiamolo, è stato un errore di valutazione». Attacco. Se ingrana Hakan saranno gioie. Però, il turco va servito di più. «Tempo al tempo: non dimentichiamo che sinora Rizzi e Hakan hanno potuto giocare insieme pochissimo. Ad ogni modo, là davanti non ci sono davvero problemi, siamo ultracoperti». Con Dionigi, pronto a entrare se si dovrà attaccare a testa bassa, e Bernardini naturale vice di Pelé: ovviamente, la speranza granata è che Abedì non abbisogni di so stituto perché il Toro non può prescindere dalla sua fantasia Allora, Sonetti, per finire, non tornerete sul mercato. «Il campo dirà se dovremo farlo Ripeto, per adesso, tutto bene, nessun problema. Anzi, uno soltanto: non aver potuto mai schierare la squadra tipo per via degli infortuni, senza i quali il nostro precampionato invece di buono sarebbe stato ottimo» Così, a due giorni dal campio nato, parlò Sonetti. Claudio Giacchino I Nedo Sonetti, secondo anno granata

Luoghi citati: Firenze, Lazio, Vercelli, Zaire