Scala mette la baionetta

La parola al più strenuo rivale della Juventus e al tecnico-sorpresa della passata stagione La parola al più strenuo rivale della Juventus e al tecnico-sorpresa della passata stagione Scala mette la baionetta «Sempre all'attacco per lo scudetto» PARMA DAL NOSTRO INVIATO Il carattere di Stoichkov. La voglia di riscatto di Asprilla. I gol di Zola. Il ritorno di Brolin. In attesa di verificare quali e quanti di questi «titoli» daranno più o meno forza e consistenza al collettivo Parma, si può azzardare che il vero grande acquisto della squadra gialloblù 1995-96 sarà Nevio Scala. Giunto alla soglia dei 48 anni, il tecnico «contadino» esce dagli schemi e butta al vento la prudenza. Cinque stagioni di semina tradizionale hanno portato zona Uefa e Coppa Italia, Coppa Coppe e Supercoppa europea. Infine, roba dell'altro ieri, la Coppa Uefa. Dal settembre '90 in poi, giorni dell'esordio in serie A, ne ha fatta di strada il Parma. Ora mancano due traguardi per la consacrazione definitiva: scudetto e Champions League. Prima che il vento giri contrario, Scala ha deciso di apportare modifiche serie al suo modo di intendere il calcio. E il rischio, dice, non gli fa più paura, anzi, è pronto a cavalcare i sentieri dell'avventura. Saranno solo proclami estivi o si tratta davvero di conversione al modello Juve, al clichè Lazio, all'imperativo Milan? Scala, vedremo alfine un Parma avanti tutta? «Il rischio pagherà, più ancora della scorsa stagione. Si annuncia un campionato equilibratissimo. E noi dovremo rischiare di prendere qualche gol in più contando di farne sempre uno in più. Non amo i 5-4, soprattutto se sono negativi, ma la Lazio e soprattutto la Juve insegnano. I biancazzurri sono arrivati alla pari con noi subendo quasi il doppio delle nostre sconfitte. E la Juve, ah la Juve...». Le ha insegnato molto... «Certo, io sono stato l'ultimo a cederle, ma non furono gli scontri diretti a condannarci. Abbiamo sprecato punti su punti pareggiando laddove la Juve vinceva, sui campi di provincia». Quando e perché ha imboccato la strada del rischio? «Si è creata nel campionato italiano una netta spaccatura, liette-otto squadre lotteranno per lo scudetto, le altre per evitare la retrocesfione. Io credo che l'equilibrio, sia davanti, sia dietro, sarà tale che fino all'ultimo nessuna delle grandi sarà certa di arrivare prima e tutte le piccole coltiveranno speranze di salvezza. E allora i tre punti diventeranno ancora più importanti dell'anno scorso». Tridente, dunque, e difesa a quattro, dopo tanto predicare la zona a cinque... «Sì, ma attenzione. Le tre punte saranno sempre i primi difensori, la Juve dei Vialli e dei Ravanelli insegna. E' un luogo comune che tridente significa più gioco d'attacco e difesa a cinque prudenza. Benarrivo e Di Chiara sono stati mai solo difensori?». E allora dove sta la sua nuova filosofìa? «Attaccheremo in sei e difenderemo in dieci. Il cambiamento, vedrete, non sarà unicamente tattico, ma di mentalità. Convin zione e carattere, grinta e voglia di vincere sempre. Ecco che cosa chiedo ai miei ragazzi. Affronta re ogni partita, a cominciare da domenica a Bergamo, come se fosse la finale di Coppa dei Campioni. I tre punti strappati all'Atalanta hanno la stessa importanza dei tre punti negli scontri diretti con Milan e Juve». Scala punta deciso allo scudetto e non si nasconde più «Quest'anno il Parma deve fare il salto di qualità. Non ci sono dubbi. Partiamo per vincere. A livello tecnico non siamo mai stati inferiori a Juve e Milan. Forse siamo ancora più "leggeri" per via di Zola e Brambilla, di Pin e Benarrivo rispetto ai loro Vialli e Weah, Maldini e Jugovic. Ma anche se non siamo dei giganti possiamo essere superio¬ ri, se ne saremo convinti». Non teme che questo calcio al quale pure lei s'è convertito esasperi l'agonismo? «La confusione e F aggressività possono venire a discapito dello spettacolo e questo sarebbe un guaio. Il tifoso vuole anche ve¬ dere la grande giocata. Sto lavorando per ottenere perfetto ec^iilibrio tra aggressività, tatticismo e fantasia. Il Parma può arrivarci. Io per primo non priverò mai Zola della sua fantasia. Per battere una difesa perfetta come quelle di Juve e Milan ci vogliono giocate al di fuori delle regole. Da Zola e Stoichkov, da Asprilla e Melli mi aspetto proprio questo». C'è tridente e tridente, però. Fra il modello dei ramno Juve e quello dei geni Milan, il Parma dove e come si colloca? «L'anno scorso la squadra di Lippi ha vinto facendo leva sul carattere. Ma non solo, ha ragione chi ha parlato di fortuna e chi di aggressività esasperata. Io credo che su una cosa sola non tornerò indietro: la difesa a cinque. Ma durante la stagione vedrete un Parma dai vari volti. Tre punte e difesa a quattro oppure il 4-4-2. Tenete conto di un fattore importante. Da quest'anno sarà possibile sostituire tre giocatori indipendentemente dal portiere. Gettare in mischia due elementi freschi a metà partita sarà una mossa che potrà cambiare molto, tutto. Noi allenatori abbiamo ancora più peso e responsabilità. Ma se i miei giocatori daranno sempre il massimo come mi auguro, il Parma non ha solo il dovere ma anche la possibilità di crederci e arrivarci allo scudetto». Franco Battolato DA SETTE ANNI SULLA STESSA PANCHINA AllFlliTflRF MCim- IHCARICA CAMPIOrMTI Alm,ATuRC SQCIETA' '»"RICA CAMPIONATI AUENATORE SOCIETA „AL C0NSECUTm AllENATORE SOCIETA qai CONSECUTIVI SCALA PARMA 1989 7 BIANCHI INTER 1994 2 CAGNI PIACENZA 1990 6 BOSKOV NAPOLI 1994 2 CAPELLO MILAN 1991 5 GUIDOLIN VICENZA , 1994 2 SANDREANI PADOVA 1991 5 UPPI JUVENTUS 1994 2 ERIKSSON SAMPDORIA 1992 4 M0ND0NIC0 AT AL ANT A 1994 2 MATERAZZI BARI 1992 4 SONETTI TORINO 1994 2 S1M0NI CREMONESE 1992 4 ZEMAN LAZIO 1994 2 MAZZONE ROMA 1993 3 TRAPATTOHI CAGLIARI 1995 1 RANIERI FIORENTINA 1993 3 ZACCHERONI UDINESE 1995 1 II record della fedelta appartiene a Trapattoni che guidd per died stagioni la Juventus. Nota bene: il conteggio dei campionati comprende anche il 1995-96 che sta per iniziare.