PINOCCHIO & C. da cartoni a uomini di Lorenzo Soria

PINOCCHIO I classici dell'animazione diventano film con attori in carne e ossa PINOCCHIO rt cartoni a uomini LOS ANGELES. A portare sullo schermo «Pinocchio» doveva essere Francis Ford Coppola, ma per troppi anni il regista ha tentennato: raccontare in immagini una storia a episodi, come aveva fatto originariamente Carlo Collodi in «Il giornale per i bambini», o trarne una storia continua? Usare disegni animati o fare ricorso ad attori in carne e ossa? E alla fine Pinocchio gli è sfuggito, perché proprio in questi giorni, un po' a Praga un po' a Londra, a girare la favola ultracentenaria di Collodi è invece Steve Baron, nella cui biografia, .troviamo la regia del non tanto classico «Teenage Mutant Ninja Turtles» e che si avvarrà degli effetti speciali e generati col computer della Jim Henson Creature Shops, autori di «The Muppets». Hanno optato per una versione non animata: Jonathan Taylor Thomas, la voce di Simba in «Il re Leone», sarà Pinocchio; Martin Landau, reduce da un Oscar per la sua interpretazione di Bela Lugosi in «Ed Wood», sarà Geppetto. La nuova produzione di «Pinocchio» viene già presentata come uno dei più importanti film per ragazzi dell'estate '96, con tanto di contratti ultramilionari (in dollari) per l'annessa vendita di gadget. Pinocchio, dopo tutto, è forse il libro più popolare del pianeta, tradotto secondo l'Unesco in 247 lingue e secondo nelle vendite solo alla Bibbia. «Stiamo girando una storia fresca, drammatica, visual mente molto affascinante» assicurano alla produzione. Come dire, sarà una versione ben diversa da quella animata della Disney del 1940. Ma anche se tutti prendono le distanze e dicono che i classici dell'animazione Disney forniscono solo l'ispirazione di partenza, a Hollywood si sta verificando un nuovo fenomeno: oltre a «Pinocchio», anche «La carica dei 101», «Biancaneve» e «Poter Pan» si apprestano al remake di turno, questa volta con attori veri come Sigourney Woaver, Glenn Close e Alicia Silverstone, la ragazzina che dopo un solo film, «Clueless», già si è assicurata un contratto ai livelli esorbitanti di Julia Roberts, dodici milioni di dollari per due film. A dare il via a questa nuova tendenza e stato proprio lo studio che ci ha dato Topolino, che l'anno scorso ha pensato bene di fare una versione dal vivo di un altro dei suoi classici, «Il libro della giungla». E' stato un successo. E così, adesso, sempre alla ricerca di materiale non necessariamente originale a cui ispirarsi, Hollywood scopre i vecchi cartoni. Ma guai a parlare di riciclaggio. «Anche Shakespeare viene continuamente riadattato», insorge David Vogel, un alto dirigente della Disney. «Stiamo parlando di classici e perché non dovremmo considerare nello stesso modo le favole dei bambini?». In effetti, a differenziare le versioni Disney da quelle ora in fase di produzione e di preproduzione non ci sarà solo la presenza di attori in carne e ossa. Per fare «La carica dei 101» che inizierà le riprese a Londra tra poche settimane, John Hughes («Mamma ho perso l'aereo») ha voluto Glenn Close nel ruolo di Cru- delia de Moti e ha scoperto che senza l'animazione occorre essere più profondi e fornire più spiegazioni. Anche visto che le immagini generate con il computer aiutano sino a un corto punto. «Non c'è niente di più affascinante che una stanza piena di cuccioli», sostiene. Sempre Hughes affronterà subilo dopo «Peter Pan». La Disney ha fatto la sua versione animata nel 1953. Appena quattro anni fa, con «Hook» si buttato sulla favola del bambino che non poteva crescere anche Steven Spielberg. Ma la nuova versione, assicurano, sarà più letteraria e probabilmente meno adatta ai più piccini. «James Barrie ha scritto in realtà una storia tragica, piena di dolore e di tristezza», aggiunge Hughes. Più dark, un po' gotico, sarà anche il nuovo «Biancaneve». Ambientato nella Germania del XV secolo, sarà un film piuttosto violento, con tanto di esplicite allusioni sessuali e molti riferimenti alla moderna ossessione con i miti della bellezza e dell'eterna gioventù. Insomma, meglio non aspettarsi tanti nani che vanno al lavoro beati e fischiettando. Ed è anche necessario prepararsi a una Sigourney Weaver nel ruolo della matrigna, che per fare fuori la Virginia Lily-Biancaneve (che dovrebbe appunto essere la Silverstone) farà ricorso a un killer. D'altronde, anche nella favola dei fratelli Grimm la matrigna cattiva paga un cacciatore perché uccida Biancaneve, la squarti, le strappi il cuore e glielo porti. Cose da chiamare Telefono Azzurro. Lorenzo Soria I classici deDIAVOLO«Pinocchio» il piccolo Aprogramma neggiato cheche in Rai. Mcabile in GeLollobrigidail piccolo tEra bravo an

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