Priebke torna libero «E' la mia vittoria»

Cronache Anche la Germania chiede l'estradizione Priebke torna libero «P la mia vittoria» // Centro Wiesentbal: i suoi crimini non cadranno mai in prescrizione BUENOS AIRES. Per Erich Priebke è «una vittoria». L'ex ufficiale nazista oggi ottantunenne che partecipò al massacro delle Fosse Ardeatine ha accolto con grande soddisfazione la sentenza con cui la corte federale di General Roca ha respinto la richiesta di estradizione presentata dall'Italia. «Sono felice. Voglio camminare per la città. Voglio uscire. Non ho alcun motivo di nascondermi», ha dichiarato dalla sua casa di Bariloche, subito dopo la revoca degli arresti domiciliari acui era stato costretto dal maggio dell'anno scorso. Ma a raffreddare i suoi entusiasmi è arrivata la notizia che le autorità tedesche hanno avviato la procedura per ottenere l'estradizione dall'Argentina dell'ex ufficiale nazista. Lo ha reso noto un portavoce del ministero della giustizia di Bonn precisando che la richiesta è già partita per Buenos Aires. Le autorità di Bonn erano state sollecitate a un passo del genere dal Centro Simon Wisenthal, che ha rimarcato come «i crimini commessi da Priebke non debbano essere dimenticati soltanto perché è passato tanto tempo». Da parte sua, il rappresentante del Centro di Los Angeles per l'America Latina, Sergio Widder, si è già messo in contatto con il governo di Buenos Aires per chiedere che il caso Priebke possa essere esaminato al più presto dalla Corte suprema, mentre una dura con- Erich Priebk danna è arrivata dall'associazione ebraica di Buenos Aires «B'Nai B'Rith», secondo la quale la sentenza «riporta l'Argentina indietro verso un passato oscuro e vergognoso»: «Il Paese è un rifugio di criminali nazisti, personaggi che la nazione non può sopportare di ospitare». «Molto sorpreso dal punto di vista tecnico» per il rifiuto all'estradizione si è detto anche il procuratore militare di Roma, Antonino Intelisano, che nelle scorse settimane si era recato in Argentina per la rogatoria dell'ex nazista. Il magistrato, comunque, si è detto fiducioso sul ricorso che verrà fatto alla Corte suprema argentina: «Ci sono ragioni di diritto internazionale e pronunciamenti in materia, come la risoluzione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite, la 3074 del 3 dicembre del 1973, votata all'unanimità, sull'im- prescrittihilità dei crimini di guerra e contro l'umanità». Secondo Intelisano, nel suo viaggio in Argentina aveva trovato presso la procura federale «orecchie molto sensibili e attente alle ragioni di civiltà giuridica». Queste ragioni - ha dichiarato - alla fine prevarranno, anche perché «da parte della gente c'è molta sensibilità morale e sociale attorno a questo caso. Anche ieri, quando sono stato intervistato da una tv argentina, l'intervistatrice mi ha detto dello sdegno della gente di quel Paese». [r. cri.] Erich Priebke

Persone citate: Antonino Intelisano, Erich Priebke, Intelisano, Priebke, Roca, Sergio Widder, Simon Wisenthal